Vini, 350.000 prestigiose etichette a Monte-Carlo



Dalla terra alla tavola, dai vitigni delle colline esposte alla luce più accecante agli anni di "buio" per l'affinamento, la stagionatura e l'invecchiamento. Quasi un segreto celato alla vista ma che, poi, diventa una sinfonia di sapori e colori che "deflagra" con tutto il peso, raffinatissimo, del suo passato. Profumi e retrogusti di terre lontane e vicine che quasi stordiscono grazie al sapiente lavoro di esperti artigiani di uno dei mestieri più nobili e antichi del mondo. Tutto questo sta dietro e dentro l'incredibile vicenda delle cantine di Monte-Carlo e delle sue 350.000 etichette, tutte importanti, tutte uniche e speciali.

Certo, con i suoi hotel, casinò, spiagge, ristoranti e club il marchio Monte-Carlo SBM racchiude, in un raggio di pochi chilometri quadrati, un intero mondo di lusso, prestigio ed eleganza che da oltre un secolo seduce i visitatori del Principato di Monaco. Ma se il divertimento, l'accoglienza e il relax sono gli aspetti più celebri e appariscenti dell'offerta del Gruppo, ecco che all'interno del leggendario Hôtel de Paris si nasconde anche un autentico paradiso dedicato ai piaceri di Bacco.

La storia delle "Caves" inizia dieci anni dopo l'inaugurazione dello storico Hotel de Paris. Studiate da Marie Blanc, moglie del fondatore di Monte-Carlo SBM, François Blanc, "per dotare l'hotel di una cantina all'altezza della clientela" e inaugurate nel 1874, sono ispirate ai progetti delle grandi cantine di Bordeaux. In un susseguirsi di piccoli "templi" dell'arte vinicola, una dopo l'altra, a dieci metri sotto terra e su una superficie totale di 1.500 mq, distribuiti su un chilometro di scaffalature, le cantine custodiscono circa 350.000 bottiglie provenienti da tutto il mondo: 5.700 tra vini e liquori classificati per annata, distesi negli immensi scaffali o custoditi nelle casse originarie. Ogni anno, all'inizio della stagione primaverile, il personale esperto si occupa di degustare le migliori annate di Bordeaux, che due anni dopo entreranno a far parte delle cantine vere e proprie, dove continueranno a maturare in attesa di raggiungere la condizione perfetta.

Speciali etichette indicano le selezioni proposte sulle carte dei diversi alberghi e ristoranti del Gruppo, come ilLafite, il Rothschild, il Petrus, il Romanée-Conti, il Dom Pérignon e il Cristal Roederer. Ma nel silenzio e nella frescura assoluti centinaia di migliaia di bottiglie, tutte di gran pregio e con una storia di uomini e coltivazioni che dura da decenni, evocano paesaggi, castelli e proprietà francesi e straniere (Bordelais, Bourgogne, Champagne…). E così risuonano altre denominazioni di collezioni celeberrime: Yquem, Romanée-Conti e tutte le grandi proposte mondiali, tra cui le grandi famiglie dei migliori produttori italiani. I vini più pregiati sono custoditi all'interno della Cappella, che vanta etichette risalenti al 1890. Alla domanda "Che cosa rende grande un vino?", Gennaro Iorio, l'italiano capo cantina delle "Caves", non ha dubbi nel rispondere: "Oltre alla natura, al clima e al lavoro dell'uomo, è il tempo: un grande vino è quello che sa emozionare anche dopo 30, 40 anni. Non è necessariamente famoso, ma è quello che sa rappresentare il luogo da cui nasce."


L'attenta cura del capo cantina e della sua équipe garantiscono a ogni bottiglia eccellenti condizioni di conservazione (temperature tra i 13° C e i 14° C e un'umidità costante dell'80%), preservandone l'inconfondibile aroma. Dieci persone lavorano ogni giorno con il maestro di questa maison sotterranea, seguendo diligentemente la filosofia della casa: rispettare un savoir-faire ancestrale, non perdere mai di vista il rapporto tra cantina e ristorante ed educare le generazioni future. I cantinieri, gli chef e i sommelier elaborano insieme la carta dei vini in funzione delle pietanze, delle disponibilità delle cantine e delle caratteristiche peculiari di ogni stabilimento. Ogni anno più di 300.000 bottiglie, di cui circa 110.000 di champagne, vengono utilizzate all'interno degli alberghi del Gruppo SBM per accompagnare pranzi, cene, eventi speciali e occasioni da incorniciare per sempre.

Allo scopo di determinare quando un vino o uno champagne siano pronti per essere inseriti nella carta è stata istituita nel 1998 una commissione d'assaggio costituita da sommellier e cuochi, molti di essi non vedenti, che si ritrovano in una sala appositamente ed esclusivamente dedicata alla degustazione. Per chi desidera regalarsi un'esperienza indimenticabile, questo luogo unico, intimo e comunemente non accessibile al pubblico può diventare la cornice insolita e magica di un evento eccezionale, una visita-degustazione, un cocktail o una cena di gala, come è avvenuto più volte nel corso di questa storia-legenda ultracentenaria. A partire dal 1990, il "MarieBlanc Museum", istituito per omaggiare l'indimenticata fondatrice, espone alcune annate molto rare, diventate parte del patrimonio storico del gruppo Monte-Carlo SBM.


Ma tutto questo ancora non basta. La denominazione "Caves" forse restituisce meglio il significato e il valore di un patrimonio come quello custodito "sotto" l'Hotel de Paris: uno scrigno prezioso e rarissimo vegliato ogni giorno da mani esperte e conoscenze uniche. Un patromonio inestimabile non solo per il suo costo, ma perché frutto del lavoro di intere generazioni. Un eredità consegnata al lavoro di quelle future. La lezione di saper invecchiare bene. Vita e vitigni crescono insieme. Almeno in questo caso.

Daniele Vaninetti