A Natale ma anche dopo. Scuramente un regalo speciale: per la prima volta, le registrazioni complete Deutsche Grammophon, Amadeo, Decca, Philips e Accord del grande pianista austriaco Friedrich Gulda (1930 - 2000) sono raccolte in un unico cofanetto di 85 Cd e 1 Dvd a tiratura limitata e con la riproduzione delle copertine originali. E' la summa di oltre 50 anni di carriera discografica: dalle registrazioni del giovane talento diciassettenne realizzate negli studi Decca di Londra nel 1947 a quelle di Mozart del 1999 nel suo studio sul lago Attersee, in Austria. Il repertorio di Gulda spazia dai suoi compositori preferiti - Bach, Mozart e Beethoven - a Chopin, Schubert, Schumann, Debussy, Ravel, Strauss e Prokofiev oltre al jazz e alle sue composizioni originali.
La nuova e rigorosa pubblicazione contiene numerose prime registrazioni in Cd e la prima pubblicazione in assoluto della Toccata alla Fuga di Bach (BWV 911), precedentemente ritenuta perduta, registrata nel 1947.Quattro registrazioni MPS sono state appositamente concesse in licenza per questo progetto: Il clavicembalo ben temperato di Bach, le Variazioni Diabelli di Beethoven, i Preludi di Debussy (1969) oltre a Fata Morgana: Live at the Domicile. Due cicli completi delle sonate di Beethoven e dei Préludes di Debussy (Decca & Amadeo), rispettivamente degli anni Cinquanta e Sessanta, offrono un'entusiasmante opportunità di confronto. Da menzionare le collaborazioni con grandissimi artisti come Claudio Abbado, Ursula Anders, Adrian Boult, Chick Corea, Pierre Fournier, Hilde Güden, Lorin Maazel, Heinrich Schiff, Horst Stein e molti altri. Il libretto di 204 pagine, particolarmente curato, contiene saggi di Irene Suchy, biografa di Gulda, e del critico Reinhard Brembeck oltre a un testo sul Munich Piano Summer di Gulda e numerose fotografie rare. Molte anime musicali risiedevano nel cuore di Gulda. Pochi altri pianisti erano versatili quanto lui. A 16 anni vinse il Concorso Internazionale di Musica di Ginevra e a 20 fece il suo acclamato debutto alla Carnegie Hall. Il suo modo di suonare rimase costantemente analitico e trasparente, ma anche eloquente, accattivante ed espressivo. La "semplice ricreazione di opere di epoche passate", per sua stessa ammissione, non gli bastava. Abbracciò il jazz e la musica sperimentale libera, e compose opere proprie, profonde e originali.![]() |
| Friedrich Gulda (photo courtesy Pianosolo) |


