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"Questo libro è allo stesso tempo una storia d’amore e una profezia, un diario intimo e uno specchio culturale. Per anni, Ettore ha puntato la macchina fotografica sulla sua vita con Barbara e non l’ha mai distolta. Nulla è stato escluso: mangiare, sognare, amare, riposare, persino le routine più ordinarie o fisiche. Il tutto fra Milano e Filicudi e innumerevoli viaggi nelle metropoli ma soprattutto negli angoli più sperduti nel mondo. La vita, nella sua totalità, è diventata il palcoscenico, la quotidianità, la performance. Quando Barbara mi ha aperto per la prima volta questo archivio, sono stato travolto da un’ondata di emozioni. Mi sono sentito onorato che mi avesse scelto per vedere queste immagini: immagini non messe in scena per un pubblico, ma vissute, crude e private. Ho anche provato un certo imbarazzo, come se stessi sconfinando in qualcosa di troppo intimo, quasi proibito. Eppure, al di là di quelle emozioni, mi sembrava di capire che queste non erano semplici fotografie; erano una cronaca coraggiosa dell’esistenza stessa, un rifiuto di modificare o nascondere. Viste oggi, risuonano come una preveggenza inquietante. Nella Commedia dell’Arte del Cinquecento, gli attori per la prima volta nella storia si guadagnavano da vivere trasformando la vita in spettacolo, sempre dietro una maschera. Gli artisti digitali di oggi – i nostri influencer, i nostri creatori di contenuti – sono i loro eredi, che creano immagini di autenticità nascondendo attentamente l’artificio. Prima dei feed di Instagram, prima dei live streaming su TikTok, prima del nostro impulso collettivo a mostrare la vita privata al pubblico, Ettore e Barbara erano già lì. La loro documentazione fotografica anticipa il nostro attuale momento di esposizione perpetua, ma con una differenza cruciale. Ciò che i social media hanno mercificato, filtrato e messo in scena, queste fotografie lo preservano nella sua forma più pura. Nessuna maschera, nessuna cura, nessun pubblico in mente. Solo il coraggio sorprendente di due persone disposte a vedere se stessi e a essere viste. Questo libro, quindi, non è solo la testimonianza di una relazione, è anche un documento culturale, una lente attraverso cui guardare il nostro mondo. Ci chiede di riflettere sui confini che attraversiamo quotidianamente tra privacy e pubblicità, tra autenticità e performance. Ci ricorda che l’esposizione può essere sia un pericolo che un dono, sia una vulnerabilità che un potere. Aprire queste pagine significa entrare in una storia che è allo stesso tempo profondamente personale e sorprendentemente universale. Significa assistere a due vite che hanno anticipato i dilemmi della nostra epoca: la fame di essere visti, la paura della sovraesposizione, la tensione tra vivere e performare. E significa ricordare, in mezzo a feed curati e maschere digitali, che la vita, in tutta la sua verità grezza, caotica e luminosa, è ancora ciò che conta di più. Questo libro è un invito a guardare, a sentire, a interrogarsi. A riconoscere, forse, qualcosa di noi stessi". (Una storia d’amore. Christoph Radl)


