Vini Graziano Prà, il successo 2023 di Monte Grande

Il Monte Grande, blend di Garganega e Trebbiano, è un grande Soave dove nulla è lasciato al caso e capace di coniugare perfettamente tradizione e modernità, esaltandole tutte e due. Questo cru di Graziano Prà è il vino più premiato nel 2023 dell’azienda di Monteforte d’Alpone (Verona): i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, la Corona di Vini Buoni d’Italia, il Gold di Wine Hunter Merano Wine Festival e la Chiocciola e Vino Slow di Slowfood, oltre all'inserimento tra i dodici migliori vini bianchi italiani selezionati da Winesurf.
Le uve di Monte Grande provengono dai vigneti storici di Graziano, che superano i quarant’anni d’età e si trovano in una delle zone più alte delle colline del Soave. Qui, durante la prima luna calante di settembre, per alcune selezionate vigne di Garganega viene impiegata la tecnica del taglio del tralcio. Ciò consente un lento e naturale appassimento degli acini già maturi con una conseguente concentrazione degli aromi e degli zuccheri. A questo metodo tradizionale Graziano affianca sapientemente una lavorazione delle uve semplice e poco invasiva per mantenerne intatta la qualità. Tale processo termina con l’imbottigliamento con tappo a vite. Per il Monte Grande - così come per tutti i suoi vini bianchi e per il Valpolicella Classico - l’azienda ha, infatti, scelto da anni questa chiusura in grado di mantenere il vino verticale, elegante e buono nel tempo, donandogli una lenta e corretta evoluzione. Il Monte Grande è un cru che si caratterizza per la sua forza minerale, una nota di grande eleganza. La complessità olfattiva, esaltata proprio dal taglio del tralcio in vigneto, ricorda la frutta esotica matura e gli agrumi gialli, accanto ad una netta sapidità e freschezza al palato con un lungo finale di mandorla dolce e vaniglia.

Per la sua complessità strutturale può sostenere un lungo affinamento in bottiglia. È ideale su crostacei e piatti di pesce complessi come la tagliata di tonno rosso o il branzino al sale, ma è anche adatto a torte salate, risotti di mare e arrosti di carne bianche. L’azienda Graziano Prà è la somma delle scelte lungimiranti del suo vignaiolo, che da sempre ha messo al centro del proprio lavoro la valorizzazione del territorio. L’azienda conta quaranta ettari vitati nelle colline del Soave, con suoli di origine vulcanica, e otto ettari in quelle della Valpolicella, dove alleva vigneti a 500m di quota, su un terreno composto da suolo calcareo e in un’area caratterizzata da grandi escursioni termiche, influenzata dalle correnti fredde dei Monti Lessini e del Monte Carega. Pioniere per l’uso del tappo a vite in Italia e fondatore del gruppo "Gli Svitati", produce oggi cinque etichette provenienti dai terreni del Soave: Otto, Staforte, Monte Grande, Colle Sant’Antonio e Passito Bianco delle Fontane, a cui affianca la linea Morandina dai vigneti in Valpolicella, con i rossi Valpolicella, Ripasso e Amarone della Valpolicella. "I vitigni autoctoni si trovano in un preciso territorio. Il compito del vignaiolo è quello di trasformarli in un vino che riflette il gusto unico del terroir in cui vengono prodotti", sottolinea Graziano.

www.vinipra.it