Maestri, Marcel Duchamp alla Guggenheim di Venezia

Dal 14 ottobre 2023 al 18 marzo 2024 la Collezione Peggy Guggenheim presenta l’attesa mostra "Marcel Duchamp e la seduzione della copia", a cura di Paul B. Franklin, studioso indipendente residente a Parigi e tra i massimi esperti del maestro francese (1887-1968). Si tratta della prima, grande, personale che il museo veneziano dedica a Duchamp, tra gli artisti più influenti e innovativi del Novecento, storico amico nonché consigliere della mecenate americana Peggy Guggenheim. In esposizione una sessantina di opere realizzate tra il 1911 e il 1968. Sono presentati lavori provenienti dalla Collezione Peggy Guggenheim, quali Nudo (schizzo), Giovane triste in treno (1911-12) e da o di Marcel Duchamp o Rrose Sélavy (Scatola in una valigia) (1935- 41), e da altre prestigiose istituzioni museali italiane e statunitensi, tra cui la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Philadelphia Museum of Art, il Museum of Modern Art e il Solomon R. Guggenheim Museum di New York.
Ad affiancare questo prezioso nucleo compare una serie di lavori meno noti al grande pubblico, appartenenti al lascito dell’artista nonché a collezioni private. Molte opere esposte, la metà circa, provengono inoltre dall'importante collezione veneziana di Attilio Codognato, lungimirante collezionista che fin dai primi anni ’70 si è interessato alla produzione dell’artista francese. È la prima volta che un così ampio nucleo di opere di Duchamp appartenenti alla collezione Codognato viene esposto in occasione di una mostra pubblica. Peggy Guggenheim conosce Marcel Duchamp a Parigi intorno al 1923, ma è solo a partire dall’autunno del 1937 che l'artista diviene mentore e tra i consiglieri più fidati della mecenate, quando si trova in procinto di aprire la sua prima galleria a Londra, la Guggenheim Jeune, che inaugura il 24 gennaio 1938, e a dare così inizio alla sua collezione d’arte. Nella sua autobiografia, Confessions of an Art Addict (1960), Guggenheim ricorda: "Avevo veramente bisogno di aiuto. Mi venne in soccorso un vecchio amico, Marcel Duchamp. […] Non so cosa avrei fatto senza di lui. […] Devo ringraziarlo per avermi introdotto nel mondo dell’arte moderna”. Non solo, nel 1941 Guggenheim acquista direttamente dall’artista il primo esemplare dell'edizione deluxe del capolavoro Scatola in una valigia, divenendo così una delle prime sostenitrici di Duchamp stesso. Nonostante crei alcuni dei dipinti più noti del XX secolo, tra cui Nudo (schizzo), Giovane triste in treno e Il re e la regina circondati da nudi veloci (1912), capolavoro proveniente dal Philadelphia Museum of Art, presente in mostra - e per la prima volta messo in dialogo con la sua riproduzione colorata dall’artista (coloriage original), contenuta all’interno di Scatola in una valigia - Duchamp abbandona la pittura da cavalletto a trentun anni, nel 1918. Nei successivi cinquant’anni si dedica a molteplici attività creative, quasi nessuna all’epoca considerata vera arte. Oltre a queste iniziative, riproduce ripetutamente le proprie opere in tecniche e dimensioni diverse e con la massima cura, e grazie a queste copie diffonde il suo corpus di opere, altrimenti modesto, senza generare nulla di indiscutibilmente nuovo, aggirando così con grande abilità il mercato dell’arte e la sua voracità.

Ricreando i suoi lavori Duchamp dimostra che alcuni duplicati e i loro originali offrono un analogo piacere estetico, e mettendo costantemente in discussione la gerarchia tradizionale tra originale e copia ridefinisce ciò che costituisce un'opera d'arte e, per estensione, l'identità dell'artista. "Distinguere il vero dal falso, così come l'imitazione dalla copia, è una questione tecnica del tutto idiota", dichiara nel 1967 in un’intervista mentre in un'altra occasione afferma: "Un duplicato o una ripetizione meccanica ha lo stesso valore dell'originale". Secondo l’artista le idee che un'opera d'arte incarna hanno lo stesso significato dell'oggetto in sé. È l'importanza che attribuisce ai concetti estetici a spingerlo a riprodurre ripetutamente e con meticolosa esattezza le proprie opere. E così fa a partire dalla Scatola del 1914 del 1913-14/15, dove riunisce una serie di facsimili fotografici di appunti manoscritti, per proseguire poi fino agli anni Sessanta, con le repliche dei suoi ready made storici. "Marcel Duchamp e la seduzione della copia" esplora i molteplici approcci adottati dall’artista per duplicare le proprie opere senza soccombere alla copia pura e semplice. Organizzata intorno a vari temi tra loro correlati - origini, originali e somiglianze di famiglia; il passato è un prologo; la magia del facsimile; copie autentiche; disciplinare e rendere più audace la mano; clonare il sé, vestire l’altro; ripetizione ipnotica; temi e variazioni - la mostra ruota intorno a Scatola in una valigia, raccolta innovativa di riproduzioni e repliche in miniatura dei lavori di Duchamp, prima di un’edizione deluxe di venti valigette da viaggio, i cui primi esemplari, tra cui questo, sono di Louis Vuitton, contenente la dedica dell’artista a Guggenheim: "Pour Peggy Guggenheim ce No. 1 de vingt boîtes-en-valise contenant chacune 69 items et un original et par Marcel Duchamp Paris Janvier 1941". "Tutto quello che ho fatto di importante potrebbe stare in una piccola valigia", dichiarò Duchamp. Scatola in una valigia è la sintesi più coinvolgente mai creata dall’artista della sua passione per la replica come modalità di espressione creativa. Grazie a una tale panoramica si può cogliere la portata straordinaria della sua ossessione per la copia come mezzo specifico di espressione artistica e comprendere fino a che punto le sue creazioni bizzarre e spesso ibride abbiano confuso e talvolta del tutto eluso le classificazioni artistiche in uso al momento in cui furono create. Non manca in mostra una sezione dedicata alla lunga amicizia che legò Duchamp a Guggenheim: fotografie, documenti d’archivio e pubblicazioni ripercorrono il legame che intercorre tra loro, due personalità molto diverse ma altrettanto vivaci, rivelando il posto speciale occupato da Duchamp nella collezione che Guggenheim raccoglie grazie ai suoi consigli. Fu Duchamp a presentarle gli artisti e a insegnarle, come lei stessa ebbe a dire nella sua autobiografia "la differenza tra l'arte astratta e surrealista". Mentre in merito a Scatola in una valigia, sempre nell’autobiografia, Guggenheim scrive: "Spesso pensavo che sarebbe stato molto divertente andare a trascorrere un fine settimana portandosi dietro quella valigia invece della solita borsa che si riteneva indispensabile". "Marcel Duchamp e la seduzione della copia" offre l’occasione unica di mettere in relazione una selezione fondamentale di opere del dissacrante artista francese, che sempre sfidò le convenzioni rifiutando di rispettare le gerarchie culturali e commerciali dettate dal mondo dell’arte di inizio Novecento. Attraverso il percorso espositivo curato da Franklin non solo si possono discernere le intricate connessioni visive, tematiche e concettuali che uniscono i diversi lavori di Duchamp in un unico corpus, ma si può anche cogliere la misura in cui questi "oggetti" stravaganti, spesso ibridi, hanno turbato e talvolta rifuggito totalmente le classificazioni artistiche tradizionali dell’epoca in cui sono stati creati.

Peggy Guggenheim Collection Venezia
La mostra è accompagnata da un ricco catalogo illustrato, edito da Marsilio Arte, con il saggio del curatore. Parallelamente all’esposizione, si sviluppa una sezione scientifica, organizzata dal dipartimento di conservazione della Collezione Peggy Guggenheim e dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Marcel Duchamp: un viaggio nella "Scatola in una valigia" presenta i risultati dello studio scientifico e dell’intervento di conservazione sull’opera Scatola in una valigia condotto in due fasi, nel 2019 e nel 2023, nei laboratori di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure, e sostenuto da EFG, Institutional Patron della Collezione Peggy Guggenheim dal 2006. Un approfondimento scientifico e didattico che attraverso un allestimento multimediale conduce i visitatori all’interno del mondo di un conservatore e restauratore d'arte, permettendo loro di scoprire le scelte tecniche e i materiali che l'artista ha utilizzato per creare un monumeto della storia dell'arte del XX secolo, nonché le tecniche di indagine scientifiche utilizzate per approfondirne la conoscenza e le soluzioni scelte per assicurare all'opera una migliore conservazione. Video e touch-screen offrono la possibilità di visionare virtualmente l’opera come lavoro unitario e di leggerla nel suo complesso, così come nelle intenzioni dell’artista, ma anche di esaminare singolarmente ciascuno dei 69 elementi che la compongono e di comprenderne il complesso sistema di costruzione.

Didascalie delle immagini delle opere, dall'alto in basso:
1 - Fotografo non identificato, Marcel Duchamp con un esempio incompleto della Scatola in una valigia nella residenza di Peggy Guggenheim, 440 East 51st Street, New York, agosto 1942. Pubblicato in "Artist Descending to America", Time, vol. 40, no. 10, 7 settembre 1942, p.102
2 - Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q., settembre 1964, ready made rettificato: stampa litografica offset a colori con aggiunte in grafite e guazzo, edizione 28 di 35. Collezione Attilio Codognato, Venezia © Association Marcel Duchamp, by SIAE 2023

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Marcel Duchamp e la seduzione della copia
Collezione Peggy Guggenheim
A cura di Paul B. Franklin, studioso indipendente ed esperto di Duchamp
Dal 14 ottobre 2023 al 18 marzo 2024
VENEZIA
Il catalogo è edito da Marsilio Arte, con il saggio del curatore Paul B. Franklin. Prezzo al pubblico €49.
Ingresso: intero euro 16, seniors euro 14 (oltre 65 anni), studenti euro 9 (entro i 26 anni), bambini (0-10 anni) e soci gratuito. Il biglietto dà diritto all'ingresso alla Collezione e alla mostra. Tutti i giorni alle 15 vengono offerte presentazioni gratuite dell’esposizione
Orario: 10 - 18, chiuso il martedì
Informazioni: info@guggenheim-venice.it / 041.2405411 www.guggenheim-venice.it Biglietteria Tel. 041.2405440/419. Attività didattiche tel. 041.2405401/444