Stagione di Santa Cecilia, aprono Fischer e Ancarani

Accademia Nazionale di Santa Cecilia: il concerto di apertura della nuova Stagione Sinfonica 2023-2024 - giovedì 12 ottobre, con repliche nei due giorni successivi - parte all'insegna dell'incontro tra grande musica e videoarte. Per tutto il weekend questa "ouverture" è affidata alla bacchetta di Iván Fischer che sale sul podio dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia per dirigere, 17 anni dopo la sua ultima esibizione qui, Pini di Roma, Fontane di Roma e Feste romane di Respighi accanto a due brani corali di Liszt, O Roma Nobilis e Dall’Alma Roma. Un momento particolare dedicato alla capitale in cui l’esecuzione della Trilogia di Respighi è accompagnata da un viaggio per immagini - in anteprima assoluta - ideato da Yuri Ancarani per questa occasione e ispirato proprio dalla musica di Respighi. Ancarani, artista e regista ravennate, dopo aver recentemente raccontato Venezia con il film Atlantide (in concorso all’edizione della Mostra del Cinema 2022 e candidato al David di Donatello) volge per la prima volta il suo sguardo sulla Capitale, restituendone una visione inedita, misteriosa e ipnotica, lontana dagli stereotipi da cartolina.
Con una particolare attenzione ai costi degli abbonamenti per i più giovani e ricco di iniziative anche per i bambini, il cartellone sinfonico e cameristico di Santa Cecilia continua ad essere affollato da nomi di spicco della scena interpretativa mondiale e la nuova proposta - che si prolungherà sino alla primavera del prossimo anno - non fa eccezione. Si va da da Jakub Hrůša a Daniele Gatti, da Daniil Trifonov al "maestro dei maestri" Maurizio Pollini, da Martha Argerich a Teodor Currentzis, da Igor Levit a Evgeny Kissin, da Víkingur Ólafsson a Lang Lang. E poi ancora Lahav Shani, Elīna Garanča, Ildar Adbrazakov e Patricia Kopatchinskaja. Gli appuntamenti della nuova stagione si aprono nel contesto del Bringing Europe Festival creato a Budapest proprio da Fischer che vuole costruire ponti tra la capitale ungherese e le grandi città europee. Dopo Berlino e Amsterdam è ora la volta di Roma.

Lang Lang (ph Pagina Facebook DG)
Attendendo per l'autunno 2024 l'insediamento di Daniel Harding come nuovo direttore musicale al termine della stagione di Antonio Pappano durata 18 anni, Santa Cecilia schiera un programma con ben 28 produzioni sinfoniche, 18 da camera, l'arrivo di due orchestre ospiti - l'Utopia di Teodor Currentzis e la Hong Kong Philharmonic con Jaap van Zweden sul podio - e programmi di sala con partiture che comprendono l'arte musicale di Vivaldi, Händel, Beethoven, Smetana, Čajkovskij, Bruckner, Verdi, Mahler, Sibelius, Šostakovič e Rachmaninoff. Tre le date con il direttore ospite Jakub Hrůša, l'ultima delle quali con il pianista Daniil Trifonov impegnato nell'esecuzione del Concerto per pianoforte di Mason Bates, compositore contemporaneo Usa. Pappano, direttore emerito di Santa Cecilia, rinnoverà il suo sodaliazio romano due volte: con Igor Levit al pianoforte e con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi con la star Elīna Garanča alla sua "prima" ceciliana e il basso Ildar Adbrazakov. Poi ancora gli attesissimi ritorni di Gianandrea Noseda (solista al piano Evgeny Kissin), Philippe Jordan che dirigerà il Requiem Tedesco di Brahms, Myung-Whun Chung nella Pastorale di Beethoven e La sagra della primavera di Stravinskij. Completano questa lunga lista di "star" Jaap van Zweden, Leonidas Kavakos, il soprano e direttore canadese Barbara Hannigan e Semyon Bychkov. La serie di concerti si chiuderà con l'israeliano Lahav Shani nella direzione della Nona di Beethoven e nel Concerto per pianoforte n. 2 con la grande Martha Argerich. La sezione dedcatai agli incontri cameristici non è da meno. Basti fare i nomi di Seong-Jin Cho, Víkingur Ólafsson e Grigory Sokolov, oltre a quelli già citati.

Maurizio Pollini (ph pagina Facebook del maestro)