Villa René Lalique, un hotel-gioiello nel Basso Reno

Costruita nel 1920 a Wingen-sur-Moder (borgo del Basso Reno, oggi compreso nel Parco Naturale Regionale dei Vosgi del Nord, a  una quarantina di minuti in treno da Strasburgo, in Francia) da René Lalique, grande gioielliere dell’Art Nouveau e celebre maestro vetraio dell’Art déco, la villa che porta il suo nome è un autentico gioiello, tutto da scoprire. E' un albergo d’eccezione, associato a Relais & Chateaux, ma ospita anche un ristorante di pregio quanto è esclusiva e unica la storia che questi muri "nascondono" e conservano tutt'oggi, omaggio vivo e vibrante al loro "creatore". Tutto è curatissimo. La bellezza prima del lusso.
Le sei suite esclusive, ciascuna ispirata allo stile originale dell'artista, raccontano la storia di un nome diventato il fiore all’occhiello della cristalleria francese. Nelle sale del ristorante gourmet, racchiuse tra grandi vetrate, lo chef austriaco Paul Stradner lavora con la sua brigata a un menu "creativo e colorato". Dopo diversi anni passati al fianco del cuoco tristellato Jean-Georges Klein, con cui condivide i valori di una "cucina del gusto piuttosto che dei piatti complessi", presiede al successo di questo indirizzo prestigioso dove la ricerca dei sapori più autentici è sinonimo di un'eccellenza dallo stile semplice e vero in una regione a cui di certo non mancano tradizioni, saperi e artigianalità. Lo chef pâtissier Nicolas Multo trae ispirazione dai prodotti locali per realizzare le sue creazioni più fantasiose. Lo affianca il sommelier alsaziano Romain Iltis, responsabile di una cantina davvero eccezionale che da sola vale il viaggio. E' ritenuta una delle più belle d’Europa. Hervé Schmitt, il direttore del ristorante chiamato a coordinare tutto il servizio, spiega meglio: "A Villa René Lalique ho la fortuna di gestire una delle più belle cantine d’Europa, che custodisce etichette incredibili come lo Château d’Yquem, millesimato 1865. Dall’apertura, nel settembre 2015, siamo riusciti a creare una lista unica di più di 60.000 bottiglie provenienti dal mondo intero, tra cui 1.000 vini votati tra 90 e 100 punti dal celebre critico Robert Parker e più di un centinaio incoronati dal voto massimo di 100 punti. È un piccolo scrigno di cui il cliente può godere durante le degustazioni o gli eventi sia privati che professionali".
  
Gli arredi di questa incredibile casa a Wingen-sur-Moder sono stati curati da Lady Tina Green e Pietro Mingarelli che hanno immaginato e disegnato le 6 sei suite proprio come una rievocazione del genio di Lalique fin nei minimi dettagli. Tutte diverse, di ispirazione Art déco, portano il nome delle creazioni più emblematiche di René e così letti, console, comodini, divani e specchi sono ornati da frammenti di cristallo (come in una sorta di vetrina del savoir-faire della Maison). D'altra parte stiamo parlando di una storia ancora viva. Se a Wingen-sur-Moder Lalique ha scelto di costruire la "sua" fabbrica nel 1921, è ancora qui che è sorta la villa-hotel. E' un'unica vicenda. Tutti i vari pezzi delle collezioni sono ancora oggi prodotti qui, nell’unica manifattura del marchio, per poi essere spediti da questo villaggio in tutto il mondo. La "fabbrica" non è aperta alle visite, quindi per capire chi era René Lalique e il suo genio, si può visitare il vicino museo, una tappa imperdibile per scoprire le creazioni d’epoca del maestro e lo straordinario lavoro svolto dai vetrai ancora oggi, eredi di questa bellezza. Vi sono esposte circa 650 opere tra gioielli Art Nouveau creati personalmente da René Lalique agli inizi della sua attività, pezzi Art déco in cui sono inseriti smalti, avorio e pietre semipreziose, flaconi di profumo realizzati per le più grandi aziende (è qui che fu creato i"l'Air du Temps" di Nina Ricci), cristalleria per l'arte della tavola, l'architettura e la decorazione della casa. Quasi una leggenda.