Gstaad Menuhin Festival & Academy 2023 | "Umiltà"

Grande musica sulle Alpi Svizzere: la 67a edizione del Gstaad Menuhin Festival & Academy (14 luglio - 2 settembre 2023), annunciata come al solito in largo anticipo e già con il programma completo nei minimi dettagli, si pone sotto il segno e il tema dell'"Umiltà" e segna la prima tappa di un ciclo triennale dedicato al cambiamento. "L'umiltà come stato d'animo in musica, posto in prospettiva nel contesto del nostro tempo, farà da filo conduttore per le sette settimane del Festival, con al centro l'opera di Johann Sebastian Bach, la sua forza ispiratrice e l'importanza del modello della sua musica", annuncia il direttore artistico Christoph Müller.
Molti i "punti forte" da segnare in agenda per la prossima stagione estiva. Si può cominciare con i tre concerti del un nuovo ciclo chiamato "Music for the Planet" immaginato dall'"ambasciatrice del cambiamento" Patricia Kopatchinskaja per evidenziare l'inevitabile umiltà degli uomini di fronte alla natura e  ai suoi sconvolgimenti: ecco l'esecuzione della Sinfonia "Pastorale" di Beethoven proposta dalla Gstaad Festival Orchestra diretta da Mirga Gražinytė-Tyla, il programma multimediale "La trota" dedicato a Schubert ma anche la creazione proprio di Kopatchinskaja sulla storia degli Inuit. Sarà una pioggia di stelle, molte al femminile: le cantanti Ute Lemper (omaggio a Marlene Dietrich), Cecilia Bartoli (con un programma barocco dell'orchestra de Il Pomo d'Oro), Pretty Yende (Mahler) e Sonya Yoncheva (la Tosca pucciniana); con i violinisti Gil Shaham (nel Concerto di Brahms) e Daniel Hope (animatore di un recital commentato dedicato all'America), i pianisti Yuja Wang (nei due concerti di Ravel), Mitsuko Uchida (in un programma interamente schubertiano a due pianoforti con Jonathan Bliss), Bruce Liu (1° Premio del  Concorso Chopin di Varsavia 2021), Maria João Pires (con il tenore Matthias Goerne), Khatia Buniatischvili (in un recital-evento sotto la Tenda di Gstaad) e Fazil Say.


E ancora: "carta bianca" a Francesco Piemontesi, il pianista svizzero più in vista del momento, che si esibirà da solista, in duo (con Sol Gabetta) e in trio (con il violinista Alexi Kennedy e il violoncellista Daniel Müller-Schott) oltre che con la Freiburger  Barockorchester; due importanti programmi corali come la Messa in si minore di Bach ( Gaeschinger Cantorey e l'Internationale Bachakademie di Stoccarda diretta da Hans-Christoph Rademann), e la Creazione di Haydn (Coro della Bayerischer Runfunk di Monaco, Orchestra da camera di Basilea con sul podio Giovanni Antonini); i coloratissimi concerti della nuova formazione "Menuhin's Heritage Artists": il dialogo tra il violinista Bomsori Kim e l'ensemble a cappella VOCES8, il viaggio intorno al mondo dell'inclassificabile Nemanja Radulović, le peregrinazioni nell'Est Europa e nel Sud America del trombettista Lucienne Renaudin Vary e il programma completo delle sonate per violino di Brahms eseguito da Alexandre Kantorow con la complicità di Renaud Capuçon.

Come se non bastasse, ecco anche i recital nelle magnifiche chiese della regione dei pianisti András Schiff, Alexandra Dovgan, Polina Leschenko oltre a quelli dei fratelli Lucas & Arthur Jussen, dei violinisti Veronika Eberle e Anna Naomi Schultsz (vincitrice del voto Young Stars 2022), del violista Antoine Tamestit e del clarinettista Reto Bieri, Non poteva mancare la grande musica sinfonica sotto il tendone del Festival: la Nona di Shostakovich e la Seconda di Mahler della Gstaad Festival Orchestra e di Jaap van Zweden, la Brahms Premiere della Israel Philharmonic Orchestra di Lahav Shani o ancora i "Quadri di un'esposizione" di Mussorgsky eseguiti dall'Orchestre Philharmonique de Radio France (Tamo Peltokoski). Un occhio di riguardo anche alla musica antica con il violoncello di Mario Brunello, il mandolino di Avi Avital, i flauti dolci di Maurice Steger e Dorothee Oberlinger (ospite di un interessante programma sulla “scelta del cantore di Saint-Thomas nel 1723”) e la viola da gamba di Hille Perl.

Le otto "Matinées des Jeunes Etoiles" del sabato nella cappella di Gstaad vedranno impegnati i giovani strumentisti della Menuhin School di Londra (che quest'anno festeggia i suoi 60 anni di attività) e i vincitori della Kiefer-Hablitzel Foundation | Gohner. Incontri  "fuori dai sentieri battuti" dell'esecuzione classica sono offerti dalla Janoska, dal SIGNUM Saxophone Quartet (con la violoncellista Anastasia Kobekina), dalla pianista Alice Sara Ott (che unisce i 24 Preludi di Chopin a brani pianistici contemporanei su un sottofondo di installazioni video) ma anche dall'irresistibile duo comico Igudesman & Joo con il nuovo programma "And Now Rachmaninoff".  


    

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