Fuga d'inverno 2021, Four Seasons Hotel Ritz Lisbona

Con il Covid 19 "governato" meglio che in altri paesi Ue, il Portogallo sembra avviarsi a un Natale 2021 relativamente più sereno. Anche per questo Lisbona si impone prepotentemente all'attenzione dei tour operator e dei viaggiatori internazionali come possibile meta di successo di questa fine 2021. Uno dei gioielli dell'ospitalità cittadina resta il Four Seasons Hotel Ritz, concentrato di arte, storia e standard di servizi ulteriormente migliorati grazie ad una serie di recentissimi interventi (proprio in epoca Covid) sugli spazi esterni e interni del centralissimo cinque stelle del Parco Eduardo VII.
Corsa con vista
Facciate contemporanee, interni tutti da scoprire e vivere. Anche Visit Lisboa, vetrina ufficiale della promozione turistica locale, non ha dubbi: "A lungo considerato come Il miglior hotel di lusso di Lisbona e situato nel centro della città è il punto di partenza ideale per iniziare ad esplorarne le meraviglie. Dispone di 282 camere spaziose e lussuriose suites, 166 di queste hanno un balcone privato con vista sui giardini dell'albergo o sul Parco Eduardo VII. Offre ai suoi ospiti un'esposizione, unica nel suo genere, di arte contemporanea portoghese, una pluripremiata Spa con una grande piscina interna (oltre a quella esterna), un fitness centre moderno sul terrazzo all'ultimo piano del palazzo dove gli ospiti possono partecipare a lezioni di pilates o fare jogging sulla 'pista' dalle viste mozzafiato sul centro storico e l'Oceano". Il Four Seasons Hotel Ritz applica per il periodo delle Festività uno scontro del 15% sulle sue tariffe in caso di due pernottamenti e tutti sanno che anche in inverno Lisbona rimane la capitale più soleggiata dell'Europa continentale, con una media di oltre 300 giorni di sole all'anno.

Anche Guilherme Costa, direttore generale dell'albergo, ne è perfettamente conscio e ora può cominciare a fare il punto sugli ultimi lavori di rinnovo: "Siamo entusiasti di mostrare il nuovo look dei nostri spazi esterni, l'ultimo pezzo del puzzle della ristrutturazione del nostro hotel e una parte fondamentale della sua trasformazione in un vero resort urbano. Due anni fa abbiamo cominciato a progettare il nuovo ristorante gastronomico CURA, poi è stata la volta del restyling di camere e suite, quindi siamo intervenuti sulla terrazza esterna dove presentiamo la nuova piscina esterna riscaldata costantemente alle temperatura di 27°. L'hotel è il luogo preferito dalla gente del posto ma la Città dei Sette Colli è anche molto amata in tutto il mondo". Il progetto della nuova area benessere esterna è di OPENBOOK Architecture e ha avuto come punto di partenza la conservazione della linea architettonica preesistente, tutelando l'identità storica di un edificio classificato come Monumento di interesse pubblico. OPENBOOK ha voluto creare l'atmosfera di un resort cittadino, che sfruttasse appieno il collegamento con il Parco Eduardo VII: "Il profilo organico della nuova piscina - spiega l'architetto João Cortes - si ispira allo stile originario dell'hotel. Il nuovo design, pertanto, combina le sue linee moderniste con la geometria più formale dell'edificio. È un approccio che cerca di ammorbidire e addolcire gli interventi sugli spazi anche se adesso è più in linea con lo scopo a cui questa zona dell'hotel è destinata".

CURA
All'interno il rinnovamento continua attorno al ristorante CURA, punto di riferimento gastronomico della città, e nelle camere e nelle suite recentemente "restaurate" da OITOEMPONTO, pronte per far rilassare gli ospiti (cosa che avviene sin dal 1959, quando l'hotel aprì le sue porte). "Abbiamo accolto ospiti da tutto il mondo e la maggior parte torna ancora e ancora da noi, anno dopo anno - afferma Guilherme Costa, direttore generale della struttura". Quando OITOEMPONTO ha ricevuto l'incarico di dare nuova vita alle camere, il duo di designer Artur Miranda e Jacques Bec ha riflettuto su come modernizzare l'impostazione classica dell'hotel. Vecchie foto hanno risvegliato i ricordi dei precedenti soggiorni di Artur nell'iconico Ritz, un'esperienza che non ha voluto negare agli ospiti di oggi. Insieme, i due architetti hanno iniziato a re-immaginare il "passato in funzione del presente", intraprendendo un viaggio progettuale per far evolvere la storia del Four Seasons Hotel Ritz di Lisbona - nello stile e nella sostanza, nell'estetica come nelle sue atmosfere - verso l'approdo più naturale: accogliere nel migliore dei modi anche i visitatori del 21° secolo.

Piscina della Spa
"È stato affascinante approfondire la storia del palazzo e rendersi conto che la sua essenza non è cambiata molto in 60 anni - spiega meglio Artur -. Non solo è un edificio-emblema del Portogallo degli anni Cinquanta, ma rimane anche un mondo dove il classico incontra l'avanguardia visionaria-vintage". "La partnership con Four Seasons data dal 1998 e siamo lieti di aver intrapreso insieme questo programma di rinnovamento", aggiunge Filipa Queiroz Pereira, membro del consiglio di amministrazione di Hotel Ritz SA. E così da qualche mese il celebre albergo di Lisbona può presentarsi al mondo dei vacanzieri innamorati della vita lusitana con camere e suite ridisegnate, una nuova piscina open-air, un nuovo bar all'aperto, la nuova terrazza del Ritz Bar oltre all'affascinante sala da ballo, al ristorante CURA (che affianca il Varanda, il Ritz Bar, l'O Japonês), alla Ritz Spa con la piscina interna e al centro fitness sul tetto. In particolare, "CURA è stato progettato come un'estensione della collezione d'arte, uno specchio della cultura portoghese attraverso i decenni e con un forte richiamo al Dopoguerra - aggiunge l'architetto Miguel Câncio Martins -. Il Ritz è un museo vivente di sculture, dipinti e arazzi dove convivono stili diversi: dall'Art Déco a quella Luigi XVI sino all'arte moderna".

Pedro Pena Bastos
Dalla cantina alle pareti e ai mobili, tutto è stato sviluppato come se fosse proprio arte. Pannelli in legno di Madeira e specchi smussati adornano le pareti. Il granito blu Bahia aggiunge drammaticità e colore ai tavoli e al bar. Le vorticose spirali del tappeto ispirato a Picasso raccontano una "storia nella storia" dell'hotel. Divani verde acqua, accenti in ottone, marmo nero del Kenya, mentre un portabottiglie simile a una vite si rifà alla tradizioni di campagna portate in cucina dallo chef Pedro Pena Bastos. E proprio la tradizione (da quella marinara al Fado, dalla voglia di cambiare e stupire ai ricordi mai persi, dall'arte moderna a ritmi "antichi" del Bairro Alto) gioca un ruolo di grande peso in tutta la capitale portoghese. Che guarda avanti e non ha paura dell'emergenza sanitaria globale. Le spiagge di Cascais e le meraviglie di Sintra sono vicine. E il clima favorisce tutto e tutti.

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                                                                                                   a cura di Daniele Vaninetti