Gstaad Menuhin Festival & Academy 2015


Conto alla rovescia per la cinquantanovesima edizione del Gstaad Menuhin Festival & Academy (16 luglio - 5 settembre 2015), la ricca sezione estiva delle proposte musicali che la celebre località turistica svizzera offre al pubblico internazionale più attento al binomio vacanza-cultura. 
Una sessantina di concerti e quasi due mesi di “trionfo delle sette note” vivacizzeranno il soggiorno in una delle località montane più “in” d’Europa. Il tutto nel segno dell’eredità lasciata nell’Oberland Bernese da Yehudi Menuhin (New York 1916 - Berlino1999), il grande violinista statunitense che meravigliò il mondo suonando i suoi preziosi Guarneri del Gesù e Stradivari. 


Il tema scelto quest’anno è “Ironia & Musica”, cioè un viaggio dentro le proprietà terapeutiche delle sette note a partire da una considerazione e da un riscontro storici: molti dei grandi compositori soffrivano di depressione, melanconia, senso di isolamento, solitudine. Ma la scrittura delle partiture, a volte e a tratti, riusciva a rompere questo senso di sconfitta personale sia in epoca barocca che in età romantica. 

Le biografie di Mozart, Beethoven e Mahler - per citare solo alcuni grandi musicisti - sono lì a dimostrarlo. Più in generale l’ironia fa parte integrante della storia della musica, ieri come oggi. Con un effetto straniante e “curativo” su compositori e pubblico.  Giustamente il direttore della rassegna, Christoph Muller, divide la presentazione dell’edizione 2015 in blocchi d’interesse. Al primo posto le grandi star della scena internazionale: Jonas Kaufmann, Cecilia Bartoli, Fazil Say, András Schiff, Daniil Trifonov, Miah Persson, Zubin Mehta, Ivan Fischer, Philippe Jordan, Emmanuel Pahud, Sabine Meyer, Sol Gabetta, Patricia Kopatchinskaja, Nikolaj Znaider, The King's Singer. E già questo basterebbe per “correre” a Gstaad.

Jean-Yves Thibaudet
Lo spazio dell’ "Artist en Residence" sarà tutto del pianista francese Jean-Yves Thibaudet con i suoi tre recital mentre gli incontri con le sette note nelle più belle chiese della Regione vedranno protagonisti, tra gli altri, Kristian Bezuidenhout, Alina Ibragimova, Xavier de Maistre, Christian & Tanja Tetzlaff, Lars Vogt, Il Quartetto Casals, Sebastian Knauer, Julian Prégardie. Infine le imperdibili serate sinfoniche con l’Orchestra Filarmonica d’Israele, i Wiener Symphoniker e la Budapest Festival Orchestra.
La Gstaad Festival Orchestra farà gli onori di casa, sotto la direzione di Kristjan Järvi, partecipando attivamente anche alla Gstaad Conducting Academy. Poi ecco arrivare solisti d’eccezione come l’arpista Xavier de Maistre o la violoncellista Sol Gabetta o il grande Alfred Brendel, qui in veste di “lecteur”. E ancora le sorelle Khatia et Gvantsa Buniatishvili. Attesissimi, perché tra i protagonisti indiscussi di questo genere (la musica antica) Jordi Savall, Andrew Lawrence-King, Maurice Steger, l'ensemble La Chimera, le contre-ténor Franco Fagioli, Arianna Savall & Petter Udland Johansen. Quasi un approfondimento a tema. 

Ma il Gstaad Menuhin Festival 2015 propone altri nomi e altre occasioni di richiamo: il Canadian Brass Quintet o i trombettisti Gabor Boldoczki et Sergei Nakariakov, impegnati in programmi di musica barocca, o tutti i giovani ed emergenti solisti chiamati ad esplorare nuove vie e spazi sonori con un ricchissima sezione collaterale tra cui anche un “concert-brunch” in uno chalet in quota. Perché la musica è anche un modo di guardare al mondo. Magari con più ironia rispetto agli scontri ideologici odierni.

                                                                              Daniele Vaninetti