Citroen DS3


Recupera un nome che ha fatto la storia dell'auto, questa Citroen che si contende l’arena delle icone in tema di auto, con Mini e 500. Si distingue dalle concorrenti per abitabilità e fruibilità. Mentre finiture e personalizzazioni possibili sono quasi infinite, vista la scelta disponibile.

A catturare l'attenzione, sul fronte design, è la pinna che taglia in due la finestratura. Un tocco che coglie due obiettivi, quello di dare fluidità alla silhouette, e quello di ricordare che il legame con la tradizione non si tradisce. Fluidità e compattezza, oltre ad originalità, sono state le linee che hanno guidato la mano dei designer e degli uomini marketing francesi. Numerose le possibilità di personalizzazioni a livello di colori per tetto, carrozzerie e specchi retrovisori.

Anche all'interno gli accoppiamenti di colori si sprecano, plancia, pomello cambio e pure chiave... Non consiste in ciò, comunque, il tratto peculiare di quest'interni. Ciò che colpisce è la qualità delle finiture, da ammiraglia, come si diceva una volta.


La consolle con le plastiche lucide, come la maggior parte della zona cruscotto, è piatta e non dà quel senso che spesso comunicano questi tentativi di 'farla giovane'. La posizione di guida, volendo, è anche sportiva (cioè bassa), ma sempre confortevole con i sedili che legano ma non disturbano con sostegni troppo stretti. Si viaggia comodi e ci si diverte: certo, in quest'ultimo caso bisogna aver scelto il motore giusto. Pur avendo due sole porte, l'accessibilità ai posti dietro è abbastanza facile con lo sgancio dei sedili anteriori in alto, sulla spalla dello schienale, e poi c'è un maniglione sul montante che aiuta tutti, non solo i meno agili. Bello il quadro strumenti, che unisce una facile lettura delle informazioni all'aggressivo design. I vetri posteriori, con i montanti spessi, fanno scena ma danno qualche problema quando ci si volta per fare retromarcia.
Il set-up un po' rigido, la velocità di risposta del telaio e dello sterzo, che resta comunque sempre abbastanza morbido. Poco rollio, beccheggio minimo e assetto, alla fine, neutro. Il retrotreno segue l'avantreno senza reazioni improvvise e DS3 risulta agile e rapida. Bene anche il cambio, preciso, con una corsa né troppo lunga, né troppo corta. L'ESP lavora quando si esagera, e il sottosterzo arriva com'è ovvio in un'auto a trazione anteriore, ma DS mette a terra la coppia in maniera stupefacente, pur non avendo nessun tipo di differenziale autobloccante. Ciò dimostra la qualità dell'assetto, della distribuzione dei pesi e, soprattutto, della geometria e del tuning delle sospensioni anteriori. Un mix riuscito, se rapportato alla versatilità d'insieme, in termini di abitabilità e bagagliaio. Anche in ambito cittadino, le dimensioni sono vincenti, per una mobilità urbana ottimale, con una frizione sufficientemente morbida. Discreto anche il comfort in autostrada, dove si avverte la rigidità del set-up solo in presenza di asfalto in cattive condizioni.

Bruno Bianchi