In occasione del lancio di Bergamo Brescia Capitale Italiana della cultura, e in attesa dell'annuncio ufficiale dell'intero programma che avverrà al Teatro alla Scala di Milano martedì 20 dicembre, sono stati svelati i concerti inaugurali del 60° Festival Pianistico (2023) delle due città. I concerti inaugurali del 28 aprile a Bergamo e del 29 aprile a Brescia saranno dedicati al tema della rinascita e si innestano nel palinsesto di Capitale italiana della Cultura. La rassegna continua il percorso biennale iniziato con Novecento Suite alla riscoperta della musica dell’ultimo secolo, lontano dal pregiudizio che essa sia difficile e oscura. Se nel 2022 le lancette si erano fermate al 1939, nel 2023 la kermesse abbraccia il resto del secolo fino ad arrivare alla contemporaneità. L’approccio non è strettamente cronologico né monografico, ma basato su un repertorio attentamente selezionato di oltre 30 compositori.
La Filarmonica del Festival |
Un percorso sonoro da vivere e soprattutto ascoltare ad occhi aperti grazie ad una drammaturgia della luce e dell’immagine che stimolerà il pubblico ad immergersi e riconoscersi nella musica eseguita. Il Concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov venne, infatti, composto dopo un periodo di forte depressione e dedicato al dottor Dahl, lo psicanalista grazie al quale il compositore superò la crisi. Rachmaninov, pur non avendo mai scritto musica da film, con il suo linguaggio apre la strada ai grandi "scrittori" di colonne sonore come Williams, Morricone e Nyman. A seguire l’orchestra eseguirà la Sinfonia n.9 di Šostakovič, uno dei capolavori del maestro russo. L’opera fu fortemente criticata dal regime sovietico perché avrebbe dovuto rappresentare la grande vittoria dopo la Seconda Guerra Mondiale. Quando tutti si aspettavano dal compositore più in voga del tempo una sinfonia trionfale che potesse eguagliare, se non superare, la Nona per eccellenza (quella di Beethoven), Šostakovič realizzò un piccolo gioiello dal linguaggio brillante e dai toni quasi umoristici, diametralmente opposti alla magnificenza di Beethoven, realizzando un’opera unica che conquistò l’unanime successo del pubblico.
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