Ravello Festival: da Daniel Harding a Wynton Marsalis

Torna con grandi maestri, formazioni orchestrali di primissimo piano, solisti e incursioni jazz Ravello Festival, la rassegna "a strapiombo sul mare" della Costiera Amalfitana, sintesi di paesaggio e suoni. Il programma 2022 è stato appena svelato. "Concerti di Musiche Wagneriane nel 70° anniversario della morte del Maestro": così recitava la locandina di quei primi due appuntamenti del 18 e 21 giugno 1953 che sarebbero diventati il prologo di uno dei più antichi festival italiani. Quei due concerti, ideati da Girolamo Bottiglieri, allora presidente dell’ente provinciale per il Turismo di Salerno, e dal ravellese Paolo Caruso, al quale si deve l’ardita intuizione del palco sospeso sul mare, legarono definitivamente, attraverso Wagner, le sorti di Ravello alla musica. Fin dall’inizio la manifestazione musicale si è imposta e caratterizzata grazie ad un rapporto tra musica e paesaggio che ha reso uniche le rappresentazioni concertistiche sul palco di Villa Rufolo facendo sì che qui si esibissero alcuni dei più importanti esponenti del mondo musicale internazionale.
Daniel Harding
La settantesima edizione, organizzata dalla Fondazione omonima, che proprio quest’anno compie i venti anni di attività, sostenuta dalla Regione  Campania e firmata da Alessio Vlad, inaugurerà l’8 luglio e si chiuderà il 3 di settembre. Diciannove gli appuntamenti: 11 concerti sinfonici, 2 concerti jazz in prima assoluta, 5 concerti di musica da camera e un recital pianistico. Nella serata inaugurale (venerdì 8 luglio), oggi come 70 anni fa, a salire sul Belvedere di Villa Rufolo a strapiombo sulla Costiera Amalfitana sarà l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli diretta da Juraj Valčuha, che eseguirà il programma wagneriano di quel 18 giugno 1953 riportando, così, il giardino di Villa Rufolo e il suo pubblico indietro nel tempo. La proposta sinfonica del week end inaugurale vedrà protagonista anche la Slovenian Philharmonic Orchestra (9 luglio) sotto la guida di un altra "bacchetta" d'autore, Christoph Eschenbach, e la partecipazione di Gidon Kremer, uno dei più grandi violinisti viventi. D'eccezione anche il ritorno dopo 24 anni, con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino (16 luglio), di Zubin Mehta (la sua ultima direzione nella Città della Musica risale al 1998) con Antonio Meneses violoncello solista. Appena una settimana dopo (il 23 luglio) ecco un'altra attesissima rentrée, quella dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (23 luglio) guidata da Myung-Whun Chung, esibitosi l’ultima volta a Ravello nel 2018. E a seguire il doppio appuntamento con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini che, diretta da Riccardo Muti, si esibirà all’Auditorium Oscar Niemeyer il 26 luglio e poi, sul Belvedere di Villa Rufolo, per il Concerto all’alba dell’11 agosto con la direzione di Erina Yashima. Debutto a Ravello per Joseph Bastian che sarà sul podio dell’Asian Youth Orchestra (31 luglio) e dirigerà il giovane talento salernitano Giuseppe Gibboni, fresco vincitore della 56esima edizione del Premio Paganini.

Wynton Marsalis (photo by Luigi Beverelli)
Da non perdere l'incontro con Daniel Harding sul podio della National Youth Orchestra of the USA (7 agosto) cui si unirà il violoncello solista di Alisa Weilerstein. E dopo il successo del 2017 torna al Festival, unica apparizione in Italia per quest’anno, Teodor Currentzis, uno dei direttori più interessanti e discussi della sua generazione, con il suo ensemble musicAeterna (19 agosto). Altro debutto quello di Pablo Heras-Casado che dirigerà  l’Anima Eterna Brugge (27 agosto); concerto di chiusura affidato all’Orchestra Sinfonica della Radio di Berlino (3 settembre) diretta da Vladimir Jurowski con Vilde  Frang violino solista. I due appuntamenti con il jazz, volendo celebrare anche i vent’anni della Fondazione Ravello, che creata nel 2002 aprì ai generi musicali più diversi, vedranno a Villa Rufolo due formazioni del tutto inedite: la prima (17 luglio) con le voci  di Dee Dee Bridgewater e Tony Momrelle affiancate da quella salernitana di Walter Ricci, accompagnate dagli strumentisti della Salerno Jazz Orchestra; la seconda capeggiata da un’altro gigante delle sette note, Wynton Marsalis, il trombettista di New Orleans Premio Pulitzer per la musica che suonerà con Stefano Di Battista, Dado Moroni, Carlos Henriquez e Francesco Ciniglio, per un concerto imperdibile per tutti gli amanti della musica jazz e non solo (24 luglio). A completare il cartellone cinque appuntamenti di musica da camera con gli ensemble dell’Orchestra  Cherubini che si terranno, dal 28 al 30 luglio, tra Villa Rufolo e le chiese di San Giovanni del Toro e di Santa Maria a Gradillo e il recital di uno dei pianisti più affermati oggi in attività, Daniil Trifonov (24 agosto).

La presentazione di Ravello Festival 2022 (Ph. Nicola Mansi)
"Ho sempre voluto considerare la visita di Wagner a Ravello come lo spunto per rappresentare l’incontro tra culture e mondi lontani che, in nome di un’attrazione estetica, hanno voluto individuare e poi condividere radici comuni - ha sottolineato Alessio Vlad nella sua presentazione al cartellone -. In questi ultimi anni l’Europa non ha mai attraversato un periodo drammaticamente tragico come quello che stiamo vivendo. Allora, mettendo da parte ogni settarismo e qualunque faziosità, la musica, che pone al centro della sua realizzazione la necessità dell’ascolto reciproco, diventa, non solo simbolicamente, il mezzo ideale perché ci si incontri, liberamente e senza pregiudizi”. Il Ravello Festival è sostenuto dalla Regione Campania (alla conferenza stampa era presente il Governatore Vincenzo De Luca) e dal Mibac.

Riccardo Muti

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