Classici parigini: il George V e le sue 5 stelle Michelin

I grandi classici - a qualsiasi mondo appartengano o da cui provengano - non tramontano mai, anche durante la pandemia. Le Cinq (qui sopra, nella foto), Le George e L'Orangerie del Four Seasons Hotel George V Paris confermano, con orgoglio, le loro cinque stelle nella Guida Michelin France 2022, riaffermando ancora una volta l'immagine di questo Palace come uno dei riferimenti assoluti dell'eccellenza culinaria francese e internazionale. Tre ristoranti in una grande maison dell'ospitalità, tradizionale meta del "grand tour" nella Ville Lumiere (vedi anche Style Legends del 26 febbraio 2017).
L'edizione 2022 della "Rossa" premia, ancora una volta, l'eccellenza della vena creativa di Christian Le Squer, che quest'anno festeggia il suo ventesimo anno da maestro dei fornelli. "Siamo molto felici che gli ispettori Michelin abbiano mantenuto il loro parere - commenta il direttore generale del George V, Jean Claude Wietzel -. Le stelle sono il risultato della costante determinazione e del duro lavoro dei nostri chef e dei loro team per offrire agli ospiti un'esperienza culinaria unica basata su passione, creatività e know-how. I nostri cuochi stellati Michelin Christian Le Squer, Simone Zanoni, Alan Taudon, Michael Bartocetti e Guillaume Cabrol condividono la scelta di utilizzare solo ingredienti di stagione locali di prima qualità, adottando pratiche sostenibili nella loro cucina". Con le tre stelle ricevute al George V dal 2016 (ma ne aveva già 3 nel 2002 nel suo precedente ristorante) Le Squer è, oramai, entrato a far parte stabilmente dell'olimpo della cucina d'autore globale. Dice: "Questa conferma anche per il 2022 significa molto per me e riflette bene il mio desiderio di offrire un'esperienza del gusto in continua evoluzione e adattamento. Essere un cuoco tristellato da vent'anni mi ha reso sempre più impegnato nei confronti delle generazioni future" (Le Cinq festeggerà questo "ventennale" con un menu straordinario di piatti d'autore, a base di pesce). Descritto dalla Guida Michelin come un "compositore di gusti", Le Squer reinterpreta le ricette tradizionali francesi con tocchi più leggeri, morbidi e contemporanei. Come un profumiere o un couturier, inventa e modella sapori che indugiano a lungo in bocca - "Transparency of Ginger, Campari e Orange" o l'"Essenza di mare con capesante al naturale con tarama ghiacciato" ne sono due esempi - per evocare "sensazioni inaspettate".

Christian Le Squer
L'ambientazione è stupore puro: straordinarie stoviglie, sculture floreali e la costante combinazione dei colori grigio e oro fanno di Le Cinq un luogo interamente e autenticamente parigino. Sebbene i suoi menu possano essere classificati come stagionali, Le Squer preferisce descriverli come "in movimento". E così "quando un ingrediente non è più disponibile nella sua massima qualità e bontà, passo a qualcosa di nuovo". Non è stato attratto dal mondo culinario per qualcosa in particolare. Piuttosto ammette semplicemente di "amare mangiare. Adoro la cucina francese". I sapori dei ricordi dalla sua giovinezza trascorsa lungo la costa della Bretagna - terra da cui proviene - trovano spesso spazio nei suoi menu: il branzino con caviale e latte fermentato, ad esempio, o gli spaghetti ai funghi porcini come "un piatto quasi infantile, che mi piaceva da bambino". Il suo sguardo sulla città è particolare: non c'è niente della vita a Parigi che lo ispiri direttamente, conta il tutto. Al di là di cose ovvie come la moda e l'arte, Le Squer è commosso dalla "vita quotidiana" che "spia" mentre cammina per le strade della città. "Presto attenzione a tutti i dettagli, a tutto ciò che vedo", dice, concludendo con una stoccata rivolta a tutto l'universo-gourmet: "È meglio essere un bravo chef che dura nel tempo che uno chef famoso del momento".

Simone Zanoni
Gli ispettori Michelin hanno ribadito, nei loro giudizi 2022, anche tutto il valore della cucina "green" di Simone Zanoni a Le George: "Dopo una lunga carriera in diversi ristoranti stellati, penso di aver finalmente trovato il mio posto qui, dove la cucina leggera e conviviale incontra un ambiente vivace e trendy". Per lui un piatto è davvero unico "quando ci hai messo il cuore e creato un viaggio di sapori". Nato a Salò, sul Lago di Garda, è cresciuto in una fattoria, fonte di prodotti freschi ma anche di tanta ispirazione tra campi e orti della proprietà. Si diploma all'Istituto Commerciale di Lombardia a 18 anni e decide di affinare le sue competenze e di trasferirsi a Londra, affermandosi presto come un cuoco di eccezionale talento. Dall'autunno 2016 è a capo della brigata di cucina di Le George, il ristorante in stile mediterraneo del Four Seasons parigino. Qui ha gradualmente arricchito la selezione di piatti lavorando a lungo sulle proprie influenze e ispirazioni. Imperdibile la sua tipica "Tarte tatin di cipolle Le George V con sorbetto al parmigiano". Palazzo storico in stile Art déco costruito nel 1928, il Four Seasons Hotel George V si propone ai viaggiatori nel cuore del Triangolo d'oro di Parigi, a due passi dagli Champs Elysees. Una nuova e lussuosa Spa, un'elegante piscina e un cortile dove poter trascorrere i pomeriggi sorseggiando le migliori etichette della cantina sono solo alcuni dei "dettagli" di un 5 stelle lusso ricco di charme.


 
                                                                                                      a cura di Daniele Vaninetti

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