Addio Christo, realizzò la passerella sul Lago d'Iseo

Lago d'Iseo, estate 2016: Christo sulla "sua" passerella
L'annuncio è di domenica 31 maggio 2020 dalla pagina Facebook: "L'artista Christo Vladimirov Javacheff, noto come Christo, è morto oggi per cause naturali nella sua casa a New York City. Aveva 84 anni". E subito una dichiarazione-testamento dai collaboratori: "Ha vissuto al massimo la sua vita, non solo sognando ciò che sembrava impossibile ma realizzandolo. L'arte di Christo e Jeanne-Claude ha riunito le persone nelle esperienze condivise in tutto il mondo". Proprio per desidero di Christo L'Arc de Triompe Wrapped (Project for Paris) "resta in corsa per il 18 settembre-3 ottobre 2021".

L'omaggio al maestro non può prescindere da quello che In Italia fu uno dei grandi eventi del 2016: l'autore di The Floating Piers, la grande installazione sul Lago d'Iseo, riuscì a dare corpo al "desiderio quasi atavico... di collegare terraferma e acqua, camminando sopra un paesaggio che si riunisce, inglobando nello stesso itinerario rive, pontili e isole. Senza più aver bisogno di motoscafi, barche o battelli". Il tutto proprio nel segno dell'ingegno di Christo, l'artista di origini bulgare che all'acqua ha dedicato buona parte della sua ricerca. Per capire perché, dal 18 giugno 2016, il Lago d'Iseo divenne un'installazione di fama internazionale, bisognava stare, però, con i piedi ben piantati per terra e andare al Museo di Santa Giulia a Brescia e visitare la mostra "Christo and Jeanne-Claude. Water Projects" curata da Germano Celant in collaborazione con CVJ Corporation. O quantomeno consultarne il catalogo pubblicato in versione italiana e inglese. La pubblicazione contiene l’insieme dei progetti su larga scala, realizzati e non, da Christo e Jeanne-Claude dal 1961 al 2016.


Oltre ai celebri monumenti impacchettati - dalla Kunsthalle di Berna (1967-1968) al Reichstag di Berlino (1971-1995) - sono presenti gli sbarramenti realizzati con barili o tessuti, da Wall of Oil Barrells-The Iron Curtain di Parigi (1961-62) a Valley Curtain a Rifle, Colorado (1960-62). Poi i grandi oggetti gonfiabili, da 42,390 Cubic Feet Package di Minneapolis (1966) a 5600 Cubicmeter Package, Project for documenta IV a Kassel (1967-1968), i sentieri tracciati con tessuti come Wrapped Walk Ways a Kansas City (1977-1978), o con porte, come in The Gates a New York (1979-2005). I sette Water Projects, ovvero le installazioni connesse all’elemento acqua, sono documentati nel volume con maggiore ampiezza. In tali progetti, da Running Fence, Sonoma and Marin Counties, California (1972-1976) a Over the River, project for the Arkansas River, State of Colorado (dal 1992), gli artisti hanno lavorato in stretta relazione con paesaggi naturali, suburbani e urbani caratterizzati dalla presenza di mare, oceano, laghi e fiumi. E tra quest'ultimi ecco spiccare “The Floating Piers”, che consentì al pubblico di “camminare” sulle acque e sulle sponde del Lago d’Iseo per una lunghezza di tre chilometri. L’opera, attraverso un sistema di pontili modulari galleggianti ricoperti di scintillante tessuto giallo, collegò il paese di Sulzano, sulla terra ferma, a Monte Isola per arrivare sino all’Isola di San Paolo.


Tutti i lavori illustrati nel catalogo "bresciano" sono introdotti da una scheda tecnico-storica corredata da immagini di disegni preparatori, collages, modelli in scala, seguiti da documenti fotografici sui processi d’ideazione, di preparazione e di realizzazione. Il volume, oltre al suo ricco apparato iconografico, raccoglie un testo introduttivo di Celant e un suo dialogo con Christo. Il tutto completato da apparati scientifici, quali biografia, elenco dei progetti, bibliografia, filmografia. Christo, classe 1935, emigrato negli Usa, aderisce in giovane età al movimento Nouveau Réalisme. La moglie Jeanne Claude ha segnato non solo la sua vita ma anche la sua arte e ogni realizzazione del maestro è un omaggio alla memoria della loro unione (i due sono nati lo stesso giorno e anno, Jeanne Claude si è spenta nel 2009). E anche sul Sebino, durante i numerosi sopralluoghi o gli incontri pubblici, l'artista dell'Est diventato famoso oltre Oceano non mancò di ricordare il significato profondo di questa storia umana e matrimoniale. Sul lago d'Iseo la creatività incontrò l'acqua, elemento naturale per eccellenza, nel segno di Man Ray ma anche di uno sguardo utopico sulla fruizione dell'arte autofinanziata (mai museale) che si pone al servizio dei mille pubblici che camminano sul lago, lungo una incredibile promenade, insieme unica e inedita (anche per le soluzioni tecniche e logistiche adottate, boe comprese). Le sponde non servono più. Christo, sul Sebino, rese omaggio alla natura e per alcuni giorni si fece egli stesso traghettatore e timoniere di un viaggio che relaziona la bellezza di un paesaggio ancora in parte incontaminato e selvaggio al senso di una ricerca che prima di tutto vuole essere un dono.

                                                                                                     Daniele Vaninetti

(foto di Andrea Belussi e Wolfang Volz)