Hotellerie de Mascognaz | Il 5 stelle di Giovanna Vitelli

Valle d'Aosta: l’autentico villaggio Walser, trasformato in un’hotellerie diffusa, propone esperienze immersive nella natura, una spa affacciata sul Plateau Rosa e la cucina della chef Veronica Forchielli. Il tutto premiato, in questa estate 2025, con il massimo riconoscimento nella classificazione alberghiera, le cinque stelle. Giovanna Vitelli ne è alla guida, tracciando una rotta ideale tra mare e montagna, eccellenza nautica e ospitalità alpina. E' una storia nata dalla passione di Paolo, padre di Giovanna, che ne raccoglie l’eredità spirituale e imprenditoriale, plasmando l’identità contemporanea del villaggio al cospetto del Monte Rosa: autentica e profonda. Un filo sottile e prezioso unisce la vita in mare al tempo di montagna: l’amore per il silenzio, per l’orizzonte aperto e per i luoghi in cui la bellezza è discreta, mai ostentata. Luoghi che proteggono, accolgono e restituiscono tempo. È questa filosofia, profondamente sentita e oggi sempre più condivisa, che ha reso Giovanna interprete sensibile di un nuovo concetto di lusso, portato in vita nei superyacht che abitano i mari del mondo così come nel ritiro d’altura di Mascognaz, a sud di Champoluc, in Val d'Ayas, a oltre 1.822 metri d'altitudine.
Giovanna Vitelli
"Il vero lusso è trovare luoghi in cui il tempo rallenta e lo sguardo si apre - racconta Giovanna -. Mascognaz è tutto questo: un luogo che mio padre ha riportato in vita pietra dopo pietra e che oggi custodisco con lo stesso amore. Come in mare, anche in montagna l’orizzonte aperto e gli spazi incontaminati rappresentano un richiamo profondo. È questa la filosofia che ho portato nel cuore del borgo: qui l’arte dell’ospitalità e l’eccellenza culinaria creano un rifugio unico per chi cerca emozioni autentiche". Hotellerie de Mascognaz non è solo un "rifugio" montano di pregio, ma un autentico villaggio Walser ai piedi del Monte Rosa, in Italia, amato e preservato da Paolo, che negli anni Novanta ha restaurato con cura e dedizione gli undici chalet storici che compongono l’albergo diffuso. I Rascard - o Stadel - sono le abitazioni tradizionali dell’antica popolazione Walser, che ha abitato la Val D’Ayas a partire dal 1323. Queste architetture in pietra e legno rappresentano un patrimonio unico nell’arco alpino e la testimonianza viva di una cultura antica, che a Mascognaz è ancora possibile respirare nel rispetto dei ritmi delle stagioni di un tempo. Durante l’estate si rivive l’emozione dell’antico villaggio abitato, con il rumore dei campanacci provenienti dai pascoli, lo scroscio del torrente Mascogna’ e il gusto dei sapori tipici di queste valli, come il burro e la fontina delle mucche del villaggio. In inverno, l’isolamento e il silenzio rendono unico, forse sacro, questo luogo raggiungibile solo in motoslitta o fuoristrada. È con profondo rispetto verso lo spirito del villaggio che Giovanna e Francesco Barbavara, padre dei suoi figli e compagno nella visione progettuale, hanno sviluppato una nuova proposta di ospitalità fondata su tempi lenti, intimità e qualità assoluta.
  
Una visione premiata con il recente riconoscimento delle cinque stelle e articolata tra cucina gourmet, esperienze nella natura e attenzione al benessere. Tra le novità più importanti della stagione, c'è l’arrivo della chef Veronica Forchielli, giovane e brillante interprete della cucina di montagna contemporanea, con esperienze stellate Michelin a Casadonna Reale sotto la guida di Niko Romito al Bulgari Hotel Milano. Forchielli propone piatti che raccontano il territorio privilegiando le materie prime di piccole realtà locali: formaggi di alpeggio, erbe spontanee, selvaggina e antiche farine. Nella sua filosofia, nulla si spreca e tutto si rispetta. Eventi culturali, passeggiate letterarie, cinema di montagna, musica, pratiche di benessere e Forest Bathing scandiscono, in queste sale e in queste stanze, la bella stagione del 2025. Al centro del programma, la rassegna "Bosco Vivo": otto esperienze guidate dalla naturalista dell’Hotellerie per riscoprire il bosco come luogo di ascolto, rigenerazione e consapevolezza. Una delle chiavi del successo dell’ospitalità di Mascognaz è proprio la guida ambientale a disposizione gratuita degli ospiti.
  
Ogni giorno accompagna gli escursionisti insegnando loro a vivere la montagna con profondità, lentezza e rispetto. Questo stile di vita è reso possibile anche dalla posizione isolata degli chalet. La distanza diventa un privilegio, lontani, come siamo, dal turismo di massa e vicino all’essenziale. Ogni unità è un piccolo mondo privato, per ritirarsi in intimità o abbracciare le esperienze a contatto con la natura, come la Spa alpina con vetrate panoramiche sul Monte Rosa e i trattamenti benessere di montagna, le degustazioni, le passeggiate a cavallo o le cene in quota sotto le stelle. Arricchisce il tutto anche la nuovissima boutique del villaggio, ospitata nell’antico emporio e curata per selezionare il meglio della produzione artigianale locale: dai tessuti in canapa realizzati a mano alle essenze del territorio. E' disponibile anche la linea cosmetica Hotellerie de Mascognaz ispirata alla natura alpina: profumi di bosco, fiori di montagna, latte e miele per una cura del corpo in armonia con lo spirito del luogo.


L'ORIGINE WALSER 

"Intorno al 1300 questa popolazione, originaria del Canton Vallese in Svizzera, fuggita per motivi religiosi dalla terra di origine, si è insediata prima nella zona della Val Sesia, poi a Gressoney e infine qui, in Valle d’Ayas, nella zona che sorge intorno al torrente Evançon. Il Villaggio di Mascognaz è stato abitato dal 1300 fino ai primi del 1500 e poi ancora dal 1700 circa, fino agli anni Cinquanta del Novecento. I villaggi Walser hanno come filo conduttore la tipologia di edificazione. Si distinguono infatti per i loro Rascard o Stadel, costruzioni con alla base una muratura a secco nella quale vi era la stalla ed al piano superiore le camere da letto. Alla cima di questi Rascard si trovavano le 'lobbie', quelle che oggi chiameremmo solai, luoghi in cui venivano conservati il fieno e gli alimenti da stagionare come salami e formaggi. Tipicamente, in ogni solaio si trovavano anche i Rahtelé, strutture. in legno con diverse ramificazioni dove il pane veniva messo ad essiccare. Il pane veniva prodotto una o due volte l’anno alla fine del raccolto e cotto nel forno oggi ancora conservato a Mascognaz. In ogni villaggio gli abitanti lavoravano per autoprodursi tutti gli alimenti e gli indumenti. Spesso si barattava questi prodotti con gli altri villaggi". (fonte: Hotellerie de Mascognaz)