Bar Luna | Alice Rohrwacher e Muta Imago. Bologna

Restituito alla città con un importante progetto di restauro, il Cinema Modernissimo torna protagonista della vita culturale di Bologna presentando negli spazi dell'omonima Galleria un'installazione site specific di grande fascino. Da martedì 18 giugno, in occasione della trentottesima edizione del festival Il Cinema Ritrovato, viene presentata per la prima volta in Italia Bar Luna, installazione di Alice Rohrwacher e Muta Imago (Claudia Sorace e Riccardo Fazi) con la partecipazione di Thierry Boutemy. Dopo il successo ottenuto a dicembre 2023 al Centre Pompidou di Parigi, nell’ambito dell’evento Alice Rohrwacher, Rêver entre les mondes, l’opera - un dispositivo magico capace di connettere gli spettatori all’immaginario poetico e creativo dell’autrice - viene adattato agli spazi della galleria bolognese.
E' un lavoro che approfondisce alcuni temi affrontati dalla regista nel suo ultimo film, La Chimera, ispirato al mito di Orfeo ed Euridice, e che si interroga sul passato e sull’origine delle nostre radici, personali e comunitarie. Bar Luna fa parte del ricco cartellone di appuntamenti della 38ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato (sabato 22 - domenica 30 giugno 2024) promosso dalla Cineteca di Bologna e si inserisce nel contesto espositivo della Galleria Modernissimo, dove si trova allestita in questi mesi la mostra "Bologna fotografata. Persone, luoghi, fotografi" (che rimane temporaneamente chiusa dal 3 al 17 giugno). Prorogata fino al 4 agosto, l'esposizione riprenderà il 18 giugno, arricchita per i due ultimi mesi di apertura. Spiegano gli organizzatori: "Fra le tante immagini di un lungo percorso abbiamo voluto trovare posto per alcuni oggetti e alcuni scatti che, a nostro parere, bene si integrano nell’esposizione. Oggetti che possono aiutare il pubblico a una migliore comprensione del racconto e immagini che, oltre a soddisfare quanti ci hanno segnalato lacune, danno conto dei nuovi fondi fotografici venuti a disposizione della Cineteca. Una della prime macchine portatili, la macchina preferita dal fotografo Tito Pasquini per i suoi servizi durante il Ventennio, e un apparecchio stereoscopico sono alcuni degli strumenti che aiutano a capire come si faceva fotografia. Il volume fotografico realizzato dal Comune di Bologna nell’inverno del 1944 per documentare le attività municipali durante il passaggio del Fronte e lo straordinario archivio di Giuseppe Pezzini, un fotografo ambulante attivo nella bassa bolognese, sono gli ultimi fondi resi disponibili dalla Cineteca. Dagli archivi del Centro di Documentazione "Flavia Madaschi" Cassero LGBTQIA+ Center abbiamo ottenuto le immagini per colmare una mancanza segnalataci da più persone in questi mesi. Infine, in occasione della ricorrenza del 60° anniversario dello scudetto, ci è sembrato opportuno aggiungere una selezione di fotografie dei protagonisti di quella stagione indimenticabile". 
Nell'autunno del 2023, la Fondazione Cineteca di Bologna ha ridato "vita" al cinema Modernissimo, luogo "sparito" da 20 anni, una sala cinematografica storica inaugurata nel 1915 nell’edificio polifunzionale di Palazzo Ronzani, nel cuore della città. Progettata dall’ingegnere e scenografo Gualtiero Pontoni (1875 - 1941), la sala fu attiva per novant’anni, con alterne vicende, fino alla definitiva chiusura nel 2007. Sontuosità, eleganza e modernità, che furono da subito le peculiarità di questo spazio, sono tornate a caratterizzare la sala anche grazie al contributo del grande scenografo Giancarlo Basili, "scelta che - ha osservato Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna - deriva dal fatto che, al di là di una architettura di pregio già nota, avevamo bisogno di un artista che ci facesse sognare e facesse del Modernissimo il luogo della sorpresa, un’Atlantide dello spettacolo".


CopertinaAlice Rohrwacher al Cinema Modernissimo. Cineteca di Bologna. Ph. Lorenzo Burlando