La street artist Laika in Finlandia. Liberazione a Roma

La street artist Laika vola in Finlandia per esporre nel prestigioso museo Serlachius, a Mänttä, all’interno della mostra collettiva "MASCHERE. Identità multiple dall'antichità all'arte contemporanea" ("MASKS. Multiple Identities from Antiquity to Contemporary Art") curata dalla storica dell'arte italiana Lorella Scacco, che si aprirà l’11 maggio e sarà visitabile fino al 15 settembre 2024. E intanto a Roma appare nella mattinata di mercoledì 24 aprile 2024 un'opera dedicata alle donne della Resistenza e della Palestina. All’interno della mostra finlandese - che indaga il ruolo della maschera nella creazione di significato, concentrandosi su tre aspetti principali, quali identità, travestimento e protezione - Laika espone 4 opere.
La prima, "Herd Immunity Is Bullshit", realizzata nel 2020, ritrae l'allora premier inglese Boris Johnson nel corpo di una pecora che viene tenuto a distanza da altre tri ovini. L’opera è una critica mossa all’ex primo ministro in merito alle sue politiche per l’emergenza del Covid-19. La seconda riguarda ancora la pandemia ed è "#Jenesuispasunvirus", tra i lavori più celebri dell’artista e la prima al mondo sul tema pandemico. L’artista, infatti, realizzò quest’opera quando l’emergenza Covid-19 non era stata ancora classificata come epidemia ed è una critica ai comportamenti razzisti che la popolazione cinese ha subito durante le prime fasi della pandemia. La tela ritrae la ristoratrice Sonia Hangzhou, simbolo della comunità cinese a Roma, che si protegge dal virus del razzismo e dell'intolleranza. Spiega Laika: "'Symptoms', la terza opera esposta, è dedicata all’ex premier brasiliano Jair Bolsonaro, che negli anni del suo governo ha messo in pericolo l'esistenza delle popolazioni indigene del paese, raffigurato mentre aveva contratto il Coronavirus. Accanto a lui un uomo, un indio (dei "povos indígenas brasileiros") munito di mascherina che gli misura la temperatura e spera...". La quarta ed ultima opera, invece, è la più recente "Self Portrait Against War", realizzata nel 2023, e dedicata alla guerra tra Russia e Ucraina. In questo autoritratto, l’artista decide di “metterci la faccia”, o meglio “la maschera”, per schierarsi in nome della pace e rivolgere un monito alle grandi potenze imperialiste affinché fermino le ostilità e risolvano il conflitto con la diplomazia. La street artist Laika esporrà al fianco di altri artisti internazionali come: Elina Brotherus, Claude Cahun, Birger Carlstedt, Delphine Diallo, Albert Edelfelt, Saara Ekström, Daniel Frasnay, Paul Gauguin, Akseli Gallen-Kallela, Giovanni Gastel, George Hoyningen-Huene, Wifredo Lam, Marita Liulia, Sami Lukkarinen, Luigi Ontani, Pablo Picasso, Pierre-Louis Pierson, Tuulikki Pietilä, Man Ray, Gino Severini, Cindy Sherman, Ellen Thesleff, Patrick Tosani, Filippos Tsitsopoulos, Phil van Duynen, Gillian Wearing, Ai Weiwei e Agata Wieczorek.  

A Roma, invece, nel quartiere di San Lorenzo in via dei Peligni, è apparsa la nuova opera dal titolo "Liberazione". Il poster raffigura una partigiana italiana che prende per mano una donna palestinese con in mano un fiore rosso e l’accompagna verso un cammino di resistenza. Nella didascalia dell’opera si legge: "Una mattina mi son svegliata e ho trovato l’invasor..". La scelta del luogo anche stavolta non è casuale: San Lorenzo è uno dei quartieri romani che hanno fatto la Resistenza. "In Italia le donne partigiane combattenti furono 35 mila e 70 mila fecero parte dei Gruppi di difesa della Donna. 4653 di loro furono arrestate e torturate, oltre 2750 vennero deportate in Germania, 2812 fucilate o impiccate e 1070 caddero in combattimento. A Gaza sono circa 10.000 le donne uccise durante l’invasione dell’esercito israeliano - ha dichiarato l’artista -. Dedico a tutte loro questa giornata: alle donne che hanno liberato l’Italia dal nazifascismo, alle donne palestinesi che resistono, soffrono e muoiono e che sognano la nascita di uno stato palestinese in cui vivere liberamente e dignitosamente. D’altronde, come ha detto il nostro presidente Mattarella, 'coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato'. Cessate il fuoco, ora!", ha concluso Laika.