Game, set e match: 117 anni di tennis a Monte-Carlo

L'attualità è spesso "generata" dalla storia. Vale anche per i grandi eventi sportivi il cui presente ha meno senso se non se ne conoscono i prodromi, gli sviluppi, la tradizione. Un caso emblematico di questa "progressione" temporale è ben riassunto nelle vicende e nelle atmosfere che determinano il successo del Rolex Monte-Carlo Masters, giunto in questo aprile 2024 alla sua 117.a edizione, tornando a richiamare nel Principato i campioni della racchetta. Ma come si è arrivati fin qui? Ci fa da guida visitmonaco. L'Atp Masters 1000 su terra battuta della Costa Azzurra diretto da David Massey sfrutta, prima di tutto, la posizione straordinaria e panoramica (vista sul mare) dei suoi campi. Siamo al Monte-Carlo Country Club, luogo che ospita il torneo sin dal 1928, "in un ambiente unico" nel suo genere nel calendario del Masters 1000 Tour.
La storia
"In questa elegante oasi collinare di pace e tranquillità, affacciata sull'azzurro del Mediterraneo, gli spettatori possono godere di viste panoramiche mozzafiato e vivere un'esperienza completa, con una vasta gamma di opzioni gastronomiche, il negozio ufficiale del torneo, il villaggio Vip, un'area attività per i giovani, stand che mostrano le ultime tendenze di questa pratica sportiva e un photobooth dove i fan possono fare uno o due scatti per ricordare la giornata". Ok, ma la storia? "Il Rolex Monte-Carlo Masters non è una gara qualsiasi. È una vera e propria istituzione nel mondo del tennis. Fondato nel 1897, quando era conosciuto come Campionato di tennis di Monte-Carlo, è uno dei tornei su terra battuta più antichi del mondo. Fin dai suoi primi giorni, ha attirato appassionati da ogni parte del mondo, con uomini e donne invitati a competere nelle categorie open, doppio e handicap". I ricordi scorrono: "Nel corso degli anni il club si è trasferito in varie località del Principato. Fu solo nel 1928 che prese residenza permanente presso il Monte-Carlo Country Club, inaugurato ufficialmente dal principe Luigi II di Monaco. Quell'anno tra i concorrenti c'era Suzanne Lenglen, soprannominata 'La Divina'. La sua performance impressionò così tanto un filantropo americano, che quest'ultimo fece pressioni sulla Société des Bains de Mer (Sbm, la 'cassaforte' del Principato, ndr) per costruire un grande complesso tennistico degno del Principato nella vicina Saint Roman. Il torneo è, ancora, cambiato nel corso degli anni, in particolare con l'avvento dell'era Open nel 1969. È uno degli eventi più prestigiosi del calendario tennistico e attira regolarmente i più grandi giocatori. Ora è anche una delle serie Masters 1000. Nel 2006, il Monte-Carlo Country Club ha iniziato la collaborazione con la celebre casa orologiera Rolex. Da qui il nome del torneo in uso ancora oggi". Sbm aggiunge: "A primavera, all'inizio di ogni stagione, i patiti della pallina gialla si danno appuntamento al Monte-Carlo Country Club (MCCC). Annidato su una sporgenza, il sito di Roquebrune-Cap-Martin è sempre stato sede degli avanguardisti. Nel 1928, al momento della sua inaugurazione, ospitava 20 campi di tennis, di cui solo 12 riservati alle competizioni, un ristorante con 150 posti a sedere e salottini che potevano accogliere sino a 700 membri. Fino all'arrivo degli anni Sessanta e all'avvento dell'era open, il torneo monegasco era siglato dalla famiglia Butler. In quell'epoca, i migliori giocatori e le grandi star americane raggiungevano il Principato per il tennis... e le sue mitiche serate venivano organizzate da Gloria Butler".

Crediti fotografici: © Monte-Carlo SBM / BVergely / Monte Carlo Tennis Masters / S. Darrasse