Firenze: Museo Novecento presenta Helen Chadwick: Life Pleasures, la prima grande mostra in Italia dedicata a una delle artiste britanniche più radicali e influenti della seconda metà del Novecento, a cura di Sergio Risaliti, Stefania Rispoli e Laura Smith. Realizzata in collaborazione con The Hepworth Wakefield e la Kunsthaus Graz, dove approderà dopo Firenze, l’esposizione inaugura simbolicamente martedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Prima retrospettiva di tale portata da oltre venticinque anni, la mostra ripercorre l’intera carriera di Helen Chadwick (1953 - 1996), dalle prime opere come In the Kitchen (1977) fino alle celebri sculture Piss Flowers (1991 - 92), mettendo in luce la natura profondamente sperimentale e anticonvenzionale della sua ricerca.

"Il Museo Novecento si conferma ancora una volta protagonista nella produzione di mostre, progetti espositivi internazionali e collaborazioni con istituzioni fuori dai confini nazionali, sempre tese a portare a conoscenza del pubblico grandi protagoniste dell’arte del Novecento e più recente. Lo spirito di ricerca, fuori dagli stereotipi e da logiche commerciali, caratterizza la direzione artistica fin dal 2018 e, da allora, non abbiamo cessato di mettere in evidenza e dare spazio alle artiste che, dalla seconda metà del Novecento in poi, hanno saputo ribaltare la prospettiva d’interpretazione dei linguaggi e dei fenomeni artistici, uscendo dal cono d’ombra del patriarcato e del dominio culturale e sociale degli uomini. Potrei citare le importanti mostre di Bice Lazzari, Maria Lai, Louise Bourgeois, Cecily Brown, Sandra Vasquez de la Horra, Marion Baruch, Jenny Saville e la recentissima Clemen Parrocchetti attualmente in corso Palazzo Medici, oltre a un impegno per la valorizzazione della ricerca di artiste delle nuove generazioni, tra cui Elena Mazzi, Rä di Martino, Francesca Banchelli, Alessandra Ferrini, per citarne alcune. Adesso è la volta di Helen Chadwick, la cui attività artistica è riconosciuta ormai a livello mondiale come un caposaldo della storia dell’arte del Novecento e la cui influenza sulle nuove generazioni è stata di grande peso. La sua capacità di superare barriere culturali e limiti morali, di sperimentare materiali e tecniche, di rielaborare iconografie antiche e tradizioni letterarie, simbologie e codici figurativi, ha aperto la strada a una nuova considerazione del rapporto tra arte e femminismo, tra creatività e sessualità, tra libertà espressiva e politica. Ne hanno tratto giovamento, dal suo insegnamento, artisti del calibro di Damien Hirst, Tracey Emin, Sarah Lucas e molti altri ancora. Personalità straordinaria, carica di un’energia vitale unica e di un’intelligenza spregiudicata, è stata un punto di riferimento anche per la scena musicale rock-pop dell’Inghilterra degli anni ’70, come ben ricorda Peter Gabriel: 'Helen è stata un’artista straordinaria, il cui lavoro e la cui influenza sono stati a lungo sottovalutati. È stata una pioniera nell’affrontare temi legati alla vita e alla morte, temi per cui Damien Hirst sarebbe poi diventato molto noto. Oggi sta ottenendo un maggiore riconoscimento da parte di molti artisti (e di molti suoi studenti) che ha influenzato e che ora sono più conosciuti di quanto lo fosse lei all’epoca'. La collaborazione con The Hepworth Wakefield e la Kunsthaus Graz, oltre che con istituzioni di grande fama come il Victoria and Albert Museum, ci fa onore e sottolinea l’autorevolezza raggiunta dal Museo Novecento a livello internazionale. Ringrazio in modo particolare Laura Smith, direttrice di Hepworth Wakefield, e Stefania Rispoli, sempre pronta nel selezionare temi e artiste di straordinario spessore, fuoriuscendo da schemi concettuali e culturali ormai vetusti, e ringrazio anche tutto lo staff del museo, instancabile nel portare avanti così importanti obiettivi, la Fondazione Muse e tutti i prestatori privati", spiega Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento.

"L’arte di Helen Chadwick è irriverente. Lo è sempre stata fin dalle opere che risalgono agli anni in cui era ancora una studentessa, come In The Kitchen e Domestic Sanitation. Alcuni lavori esposti in mostra - penso in particolare alle serie realizzate tra gli anni ’80 e ’90 - oggi forse non verrebbero concepiti, perché contrastano con quel perbenismo culturale e quella bellezza patinata che continuamente ostentiamo, banalizzando il nostro immaginario e rinnegando il potere rivoluzionario della rappresentazione. La forza e l’attualità del linguaggio espressivo di Helen Chadwick sta nella capacità di sconvolgerci, di pungolare i nostri sensi e anche le nostre coscienze, mettendoci in una posizione scomoda, di imbarazzo e alle volte di rigetto. Tutta la sua pratica è stata pervasa da una tensione costante e binaria tra gli opposti, nella consapevolezza profonda che nulla è eterno, tutto è effimero, e che la morte e la fragilità fanno parte dell’energia che ci sostiene. Con un’intelligenza raffinata, con sensualità e ironia, ha affrontato nelle sue opere temi universali legati alla vita, alla sessualità e alla malattia, con uno sguardo sempre ricettivo, femminista e al contempo fluido. Ha scavato nelle pieghe imperfette e ambigue dell’esistenza con una curiosità instancabile, realizzando opere formalmente bellissime, raffinate e affascinanti che risuoneranno in maniera potente nelle sale di questo antico convento della città di Firenze", sottolinea Stefania Rispoli, curatrice della mostra.
Copertina - Installation Views, Helen Chadwick - Life Pleasures courtesy Museo Novecento, 2025 ph Elisa Norcini
Sopra - Installation Views, Helen Chadwick - Life Pleasures courtesy. Ph dalla pagina Facebook Museo Novecento
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HELEN CHADWICK
LIFE PLEASURES
A cura di Sergio Risaliti, Stefania Rispoli, Laura Smith
Martedì 25 novembre 2025 - Domenica 1 marzo 2026
Museo Novecento rende omaggio a una delle voci più audaci e visionarie dell’arte contemporanea, presentando la prima grande retrospettiva italiana dedicata all’artista britannica che ha ridefinito i confini tra corpo, materia e immagine.