Festival di Cannes 2024, grandi nomi e grandi classici

Cannnes 77 dal 14 al 25 maggio 2024: c'è il programma ufficiale (salvo nuovi inserimenti dell'ultima ora). Il direttore del Festival Thierry Frémaux e la presidente Iris Knobloch hanno svelato la serie delle opere che animeranno le giornate cinefile sulla Croisette. Come anticipato, tra i lungometraggi più attesi, ci sarà Metropolis di Francis Ford Coppola che in Costa Azzurra ha già vinto la Palma d'Oro con "The Conversation" e con "Apocalypse Now".
Al partner di vita e celluloide, George Lucas, sarà assegnata la Palma d'Oro alla carriera durante la cerimonia di chiusura della rassegna. Frémaux ha svelato i titoli di 19 opere in concorso con autori di primo piano: Yorgos Lanthimos, Andrea Arnold, David Cronenberg, Ali Abbasi, Sean Baker, Jia Zhangke, Paul Schrader e Paolo Sorrentino. Confermata, fuori concorso, l'anteprima di  "Furiosa" di George Miller, il prequel della première di Cannes del 2015 "Mad Max: Fury Road". Altra conferma: Kevin Costner porterà a Cannes il suo ritorno al western  "Horizon: An America Saga" (in copertina), lungometraggio in due parti che arriverà nelle sale in estate (2024). Apertura fuori concorso riservata al cineasta "di casa" Quentin Dupieux con il suo "The Second Act" che vede protagonisti Léa Seydoux, Vincent Lindon, Louis Garrel e Raphaël Quenard.  La giuria delle selezione principale, come noto da tempo, è presieduta da Greta Gerwig. Di lei e del suo nuovo incarico Style Legends ha già parlato diffusamente. E a Cannes la omaggiano così: "Eroina dei nostri tempi moderni, Greta scuote lo status quo tra un'industria cinematografica altamente codificata e un'era che richiede maggiore espansività. Ed è una cinefila: 'Adoro i film: adoro farli, adoro andarci, adoro parlarne. Come cinefila, per me Cannes è sempre stato l'apice di quello che può essere il linguaggio universale del cinema. Trovarmi in un luogo di vulnerabilità, in un teatro buio pieno di sconosciuti, guardare un film nuovo di zecca è il mio posto preferito dove stare. Sono stupita, emozionata e onorata di ricoprire il ruolo di presidente della giuria. Non vedo l’ora di vedere quali viaggi sono in serbo per tutti noi!'".

Greta Gerwig © Ben Rayner
E ancora: "In meno di quindici anni, Gerwig ha ottenuto riconoscimenti nel cinema americano e mondiale. Originaria di Sacramento, California, ma newyorkese d'adozione, lei che sognava di diventare una drammaturga, ha creato il proprio percorso con coerenza e gusto per il rischio, verso le vette dello splendore. Ieri ambasciatrice del cinema indipendente americano, oggi al vertice del successo mondiale al botteghino, riesce a coniugare ciò che prima era giudicato incompatibile: realizzare blockbuster d'autore, ridurre il divario tra arte e industria... Che si tratti di recitazione, scrittura o regia, i suoi sforzi artistici hanno leitmotiv ricorrenti, come gli sconvolgimenti familiari, i riti di passaggio adolescenziali, la paura di perdere lo status sociale o l'emergere di una vocazione artistica attraverso personaggi liberi, a volte fragili e marginali, ma anche feroci. Iniziando come attrice, Greta si è trasformata in una sceneggiatrice lavorando su una varietà di progetti. Ha co-scritto Hannah Takes the Stairs  (2007) e Nights and Weekends (2008) che ha anche co-diretto, poi, Frances Ha (2012), Mistress America (2015)  e ovviamente Barbie con Noah Baumbach, suo complice nell'arte. Il suo primo lavoro da solista,  Lady Bird (2017) -  un ritratto sorprendente, tenero e malinconico dei tormenti dell'adolescenza - è stato nominato per 5 Academy Awards, incluso quello per la miglior regia".