Primavera, riaprono le "leggende" italiane di Belmond

La stagione dell'ospitalità ricomincia per tre hotel Belmond in Italia. Le porte si riaprono a Villa San Michele di Firenze, a Caruso sulla Costiera Amalfitana e al Grand Hotel Timeo di Taormina. Originariamente edificata come monastero francescano all'inizio del XV secolo la prima dimora è ricca di storia e bellezza. Dalle sue pareti ricoperte di antichi dipinti che raccontano storie di un'epoca passata alle viste cinematografiche dell'iconico skyline della città-culla del Rinascimento, l'hotel toscano può essere scoperto tramite il lavoro del fotografo François Halard. 
Villa San Michele
Nella Sala del Cenacolo della Villa toscana gli appassionati d'arte possono ammirare l'affresco dell'Ultima Cena di Nicodemo Ferrucci. Abbellisce le pareti dell'ex refettorio dal 1642. Ma non è sempre stato così bello. Nel corso dei secoli il fumo dei camini e il vapore dei cibi ne avevano smorzato i colori. Quando fu restaurato con cura nel 1999, vennero alla luce una serie di dettagli mai visti prima. Oltre al gatto bianco ai piedi della tavola e alla lampada a olio sopra l'aureola di Cristo, l'identità di Giuda divenne chiara. È l'unico apostolo senza aureola. 
Adagiato su una montagna calcarea che domina la Costiera Amalfitana, Caruso sembra fluttuare tra mare e cielo. Già palazzo di pregio sin dalle sue origini, nell'XI secolo, è uno dei gioielli di Ravello. Arredi classici "dialogano" con il miglior stile italiano contemporaneo (esaltato dalle immagini scattate da Letizia Le Fur). Immerso nel cuore della città storica, il Grand Hotel Timeo di Taormina può rivelarsi come un rifugio seducente da cui, come da una finestra, ammirare il ricco patrimonio culturale della località e lo spettacolo dell'Etna. 
L'illustre patrimonio dell'hotel incontra la Sicilia moderna e i suoi panorami marini (immortalati nei clic di Robbie Lawrence). Dal 28 marzo Armando Aristarco, executive chef di questo palazzo della Costiera Amalfitana, continua a rendere omaggio alle antiche tradizioni gastronomiche della regione - in primis i prodotti della dieta mediterranea -  anche grazie alla nuova partnership con il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, protetto dall'Unesco. Gli ospiti imparano a coltivare i propri prodotti e a scoprire verdure rare - come il fico bianco - insieme alle famiglie di agricoltori locali che, da generazioni, adottano uno stile di vita sostenibile.

La spiaggia dell'Hotel Romazzino
La dieta mediterranea comprende anche un piacere di vivere che va oltre la gastronomia. Pertanto, gli ospiti del cinque stelle della Riviera, possono godersi un tuffo nella piscina a sfioro, concedersi esperienze di benessere su misura, come l'esfoliazione dalla testa ai piedi con pietra vulcanica e oli essenziali, o partecipare a una passeggiata guidata sul sentiero Le Formichelle, da Ravello ad Amalfi, seguita da un viaggio privato in Aprea Boat. 
Bisognerà attendere il 30 maggio per l'avvio della gestione Belmond dell'Hotel Romazzino, di fronte a uno degli arenili più spettacolari della Sardegna, in Costa Smeralda. Progettato dal famoso architetto Michele Busiri Vici negli anni Sessanta, questo indirizzo tradizionalmente amato da una clientela internazionale è sottoposto a una ristrutturazione in più fasi da parte dello studio di interior design Palomba Serafini Associati. La struttura presenta una cascata di increspature e curve architettoniche che incorniciano ad arte la vista sulle acque del Mediterraneo. Le 100 camere, tra cui suite e ville, sono tutte dotate di piscina privata, e si aggiungono alle due scintillanti piscine blu dell'hotel che conducono alla spiaggia privata. Al centro delle operazioni di rinnovamento si pone anche il lavoro della designer di paesaggi e giardini Gaia Chaillet, che si ispira al fascino retrò degli anni in cui l'albergo venne edificato. Nuova la "gamma" di ristoranti e bar, celebrazione dei migliori prodotti sardi.

Hotel Caruso, Ravello