Albino Armani ad "Amarone Opera Prima" | Verona

Conto alla rovescia per "Amarone Opera Prima", la vetrina dedicata ai millesimi debuttanti del grande rosso scaligero: sabato 4 e domenica 5 febbraio Palazzo della Grand Guardia di Verona apre nuovamente le sue porte alle numerose aziende della Valpolicella - ben 64 presenti all'edizione 2023 organizzata dal Consorzio di Tutela - che si preparano ad incontrare stampa nazionale ed estera, operatori e winelover nella due giorni di assaggi più attesa della Provincia. Protagonista di quest’anno è l’Amarone 2018, annata che promette tanta freschezza e buon potenziale d’invecchiamento. Ma sarà il pubblico a giudicare e l’azienda Albino Armani (qui sopra un'immagine delle cantine), con i suoi oltre 400 anni di storia, è pronta a presentarsi agli esperti del settore con il suo Amarone della Valpolicella Classico che sarà commercializzato dalla prossima primavera.
Sono trascorsi ormai più di vent’anni da quando la famiglia Armani decise di produrre a Marano i suoi vini della Valpolicella da uve Corvina, Corvinone e Rondinella, in un territorio tra i più alti e scoscesi della vallata e tra i vigneti posizionati alle altitudini maggiori - tra i 400 e i 600 m s.l.m. -, ossia al limite della viticoltura per questo areale. Un approccio quello di Armani da sempre volto alla valorizzazione non solo del terroir ma anche della quota, che a Marano di Valpolicella nello specifico porta coerentemente ad enfatizzare la riconoscibilità della sua produzione. Ne deriva uno stile teso all’esaltazione dei particolari descrittori della parte più alta di questa regione vinicola, che porta nel bicchiere la tipica croccantezza del frutto oltre all'eleganza e alla freschezza dovute al clima di alta collina. Inoltre, nel caso dell’Amarone - cui sono destinate uve provenienti da vigne allevate su terreni a carattere vulcanico (tra S. Rocco e Camporal) -, troviamo anche una spiccata mineralità. E proprio dai vigneti situati tra S. Rocco e Camporal arriva l’attenta selezione di uve destinate all’Amarone Riserva, il Cuslanus, di cui a Verona verrà presentata l’annata 2017. Il nome dell’etichetta si ispira all’antica divinità adorata dagli Arusnati in Valpolicella al tempo degli Etruschi. A questa immagine è collegata l’idea del trascorrere del tempo, proprio come questo vino richiede il tempo di maturazione per esprimersi al meglio in evoluzioni balsamiche ed eteree. Un sorso vivace, di grande struttura e freschezza, sapido ed elegante, che regala un finale molto persistente.

Albino Armani ad Amarone Opera Prima

4 e 5 febbraio 2023

Palazzo della Gran Guardia

Piazza Bra, 1

Verona

Al banco d'assaggio:

Albino Armani Amarone della Valpolicella DOCG Classico 2018,

Cuslanus Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva 2017

www.albinoarmani.com

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"Da una parte l’Unesco, che potrebbe entro breve riconoscere come patrimonio dell’Umanità la tradizionale tecnica della messa a riposo delle uve atte a diventare Amarone; dall’altra l’exploit numerico dei giovani conduttori di vino in Valpolicella. Passato, presente e futuro che transitano sempre più dagli under 40 al timone delle imprese vinicole nei 19 Comuni della denominazione rossa più importante del Veneto. Stando alle elaborazioni del Consorzio tutela vini Valpolicella basate sui dati dell’Agenzia regionale Avepa che saranno rilasciate in occasione di Amarone Opera Prima, negli ultimi 10 anni il dato numerico ha, infatti, registrato una crescita di quasi il 100% di imprese under 40. Una linea giovane che riflette una vitalità non banale per un’area che esprime ogni anno circa 500 milioni di euro di valore delle vendite franco cantina, di cui quasi la metà relative al business globale dell’Amarone. 'Non è un caso - afferma il presidente del Consorzio, Christian Marchesini - se la forte crescita delle imprese giovani stia andando di pari passo con la transizione green del nostro vino, altro aspetto strategico che le giovani generazioni sposano con maggior convinzione. Proprio per questo alla fine dello scorso anno abbiamo dato vita al primo Gruppo giovani di un consorzio vitivinicolo italiano: è giusto che le quasi 350 imprese under 40 della Valpolicella abbiano modo di far sentire la propria voce e soprattutto facciano squadra in ottica migliorativa della nostra economia'. Un 'lifting verde', quello della Valpolicella, che stando ai dati Avepa si riscontra nell’incidenza di imprese biologiche o certificate Sqnpi (il Sistema di qualità nazionale di produzione integrata), balzata dal 3% al 33%, con gli odierni 2873 ettari vitati green (su un totale di 8586) contro i 212 del 2012. Lo scorso anno, rileva ancora il Consorzio, l’imbottigliato complessivo ha superato l’equivalente di 67,2 milioni pezzi (da 0,75/l). Di questi, 17,2 milioni solo di Amarone, quasi il 7% in più rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Ad Amarone Opera Prima, l’evento di punta della denominazione organizzato dal Consorzio vini Valpolicella che torna così alla tradizionale collocazione invernale, è centrale il focus sull’annata 2018 e sull’ultimo step della candidatura della tecnica secolare dalla messa a riposo delle uve della Valpolicella a patrimonio immateriale dell’Unesco. Con oltre 2400 aziende tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, su un territorio di produzione che si estende in 19 comuni della provincia di Verona, dalla Valpolicella fino alla città scaligera che detiene il primato del vigneto urbano più grande dello Stivale, il Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella, con oltre l’80% di rappresentatività, tutela e promuove la denominazione in Italia e nel mondo".