Renato Guttuso nell'archivio Marcobi. Mostra a Varese

Si apre ai Musei Civici del Castello di Masnago "I tempi della pittura. Cronografia di alcune opere di Renato Guttuso dipinte a Velate: l'archivio di Nino Marcobi", mostra con cui Varese vuol far conoscere ulteriori aspetti di Renato Guttuso come uomo e pittore, svelando per la prima volta le fasi di idealizzazione e realizzazione di alcune sue importanti opere grazie all'archivio di Nino Marcobi, amico e uomo di fiducia del maestro nel suo studio di Velate. L'Archivio, che gli eredi hanno recentemente donato al Comune di Varese, consta di un inedito corpus di testi manoscritti giorno per giorno da Marcobi mentre assiste al lavoro e alle attività quotidiane dell'artista, corredati da un altrettanto unico e ragguardevole patrimonio di materiali documentari e fotografici, che permette di conoscere l'attività professionale e relazionale di Guttuso a Varese in maniera nuova ed approfondita, non priva di vivaci note ed aneddoti, stimolanti sia per il cultore dell'artista sia per l'appassionato e lo studioso d'arte.
Grazie alla registrazione giornaliera dei "diari di bordo" di Marcobi è possibile seguire lo sviluppo degli studi grafici e la successiva stesura pittorica in progress, con modifiche e ripensamenti, di capolavori di grandi dimensioni realizzati a Velate, quali "Giocatori di scopone" (1981), "Van Gogh porta l'orecchio tagliato al bordello di Arles" (1978) e il monumentale telero di "Spes contra spem2 (1982). Rimarchevole per quantità e contenuti è il materiale su "La Vucciria", uno dei più famosi telieri di Guttuso dipinto nell'estate del 1974 con cui si conclude il percorso espositivo: le centinaia di fotografie che sono state identificate e inventariate consentono di ricomporre, come un puzzle, le singole fasi complesse e articolate. Per valorizzare e inquadrare al meglio la donazione e renderla fruibile al pubblico è stato elaborato un percorso che, con continui rimandi, mette in relazione ogni singolo e differente materiale donato con altri dipinti, provenienti da collezioni private e dalla Fondazione Pellin. L'esposizione è corredata da un catalogo e da eventi collaterali quali conferenze, visite guidate ed eventi specificamente organizzati su richiesta. "Varese rende nuovamente omaggio a Guttuso, un artista che ha vissuto a lungo nella nostra città, stabilendo con essa un profondo legame - spiega il sindaco Davide Galimberti -. Una mostra che propone alcune opere  iconiche, raccontando le fasi che hanno portato alla loro realizzazione, le modifiche in corso d'opera e i legami con il contesto di vita: sono testimonianze uniche del percorso artistico di un grandissimo esponente della pittura italiana". Fabio Carapezza Guttuso, responsabile degli Archivi Guttuso e curatore, spiega: "Il titolo della mostra è stato scelto in maniera appropriata per sottolineare l’importanza e l’innovazione di questa esposizione: non solo opere ma anche la storia della loro realizzazione e l’evoluzione dei pensieri del pittore. Accertare i tempi della pittura offre orizzonti inediti nella conoscenza di questi capolavori".

Serena Contini, responsabile della Ricerca e della Valorizzazione del patrimonio culturale e museale del Comune di Varese e curatrice della mostra, osserva: "Lungo il percorso che si snoda attraverso  le suggestive sale del Castello si possono riscoprire sotto una nuova luce, grazie ad una cospicua documentazione sia fotografica che letteraria, sinora inedita, la quotidianità varesina di Renato Guttuso e in particolar modo il suo rapporto con Nino Marcobi, confidente e collaboratore. La mostra si apre con una sala dedicata al suo relazionarsi con il paesaggio prealpino, che funge da stimolo incessante per il pittore e fu immortalato in numerose opere quali Tetti di Velate, Avigno e il Sacro Monte o Veduta del lago e del  Monte Rosa. Attraverso materiali dell'Archivio Marcobi recentemente donato al Comune si svelano sia gli aspetti più intimi della quotidianità dell’artista sia, per la prima volta, le modalità pittoriche messe in atto in alcune delle sue opere più iconiche: infatti nei 'Giocatori di scopone' era previsto inizialmente un ritratto dello stesso Guttuso poi cancellato mentre in 'Spes contra spem' erano presenti la figura dell’amico Picasso e un imponente drappo rosso, in seguito rimossi nella versione finale. Attraverso una collazione tra le fotografie e le carte, che verranno pubblicate integralmente nel catalogo, è possibile ricostruire giorno per giorno le procedure e le tempistiche della realizzazione de 'La Vucciria'".

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DIDASCALIE DELLE IMMAGINI DELLE OPERE, DALL'ALTO IN BASSO:

Copertina - Renato Guttuso, La Vucciria, riproduzione del dipinto conservato a Palazzo Steri, sede del Rettorato dell’Università di Palermo. 

2 - Renato Guttuso, Giocatori di scopone, 1981, olio su tela. Collezione privata

3 - Renato Guttuso, Spes contra spem, 1982, olio su tela. Fondazione Francesco Pellin


I TEMPI DELLA PITTURA

Cronografia di alcune opere di Renato Guttuso dipinte a Velate: l'archivio di Nino Marcobi

Mostra a cura di Fabio Carapezza Guttuso e Serena Contini

Da venerdì 17 giugno a domenica 20 novembre 2022

Castello di Masnago - Varese

www.museivarese.it