MUVE Contemporaneo 2022 e Anselm Kiefer. Venezia

Appena prima e durante la Biennale (67 Paesi partecipanti). Nel mentre di una guerra che - si spera - finisca presto. E dopo questa pandemia che non vuole "morire", forte di tutte le sue varianti. E così, in questo incertissimo 2022, l'arte, con la sua bellezza, si riafferma come uno degli antidoti più potenti contro l'ansia prodotta da tensioni geopolitiche e allarmi sanitari. E Venezia diventa per alcuni mesi la Capitale di questa speranza globale. Nella Serenissima il "potere" dell'espressività artistica va in scena su "mille" palcoscenici e tra questi si distingue la rassegna biennale MUVE Contemporaneo in programma dal 20 al 22 aprile 2022. Il suo fulcro vive nell'esposizione di Anselm Kiefer a Palazzo Ducale ma - tra le mostre programmate sino a fine anno - un altro snodo naturale è quello della Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro con "Afro 1950-1970 Dall'Italia all'America e ritorno/From Italy to America and back", omaggio a uno dei grandi protagonisti della pittura italiana del secondo Novecento e alle sue relazioni ventennali con il mondo artistico americano.
Afro
Ma c'è di più:  la scena contemporanea inglese irrompe in Laguna con l'esposizione "Palazzo della memoria" di Raqib Shaw, artista di origini indiane che traduce visioni della grande pittura veneta in cesellate superfici; la preziosa esposizione di Bice Lazzari presenta pitture del periodo di passaggio dall'Informale al Minimalismo astratto, negli anni 60/70; con "Es-senze" nei piani nobili del Museo di Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo, entra un gruppo di artisti della scena contemporanea per esplorare l'olfatto; al Museo Correr, nella Sala delle Quattro Porte, trova poi posto "Ascension" dell'artista coreana Huong Dodinh; a Murano continua "Silicon Dioxide" con le sculture di Tony Cragg mentre al Centro Culturale Candiani di Mestre arriverà a ottobre "Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie". Anselm Kiefer è un successo preannunciato. Il grande artista tedesco espone una serie di nuove opere nella Sala dello Scrutinio e nella Sala della Quarantia Civil Nova di Palazzo Ducale a Venezia proprio per MUVE Contemporaneo e in occasione della 59a Biennale d’Arte. E' stato invitato dalla Fondazione Musei Civici di Venezia a presentare un'installazione di dipinti site-specific che dialoga con uno degli spazi più importanti di Palazzo Ducale e con la storia di Venezia. Lui spiega: "A volte succede che ci sia una convergenza tra momenti passati e presenti, e quando questi si incontrano, si sperimenta qualcosa di simile all’immobilità nell’incavo dell’onda che sta per infrangersi. Avendo origine nel passato. ma appartenendo in fondo a qualcosa di più di esso, questi momenti fanno parte tanto del presente quanto del passato, e ciò che generano è importantissimo".

Anselm Kiefer portrait. Photo credit Georges Poncet
Palazzo Ducale ha accolto generazioni di artisti tra i quali Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Tiziano, Veronese, Tintoretto e molti altri. Lo spazio monumentale e le pareti della Sala dello Scrutinio, la sede designata all’elezione del Doge, sono riccamente decorati da dipinti che celebrano il potere della Serenissima Repubblica di Venezia. E i riferimenti filosofici e letterari sono sempre stati centrali per la comprensione del lavoro di Kiefer. La mostra prende il titolo "Anselm Kiefer Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce" dalle parole del filosofo veneto Andrea Emo (1901-1983), i cui scritti l'artista ha incontrato per la prima volta sei anni fa. Consonanze di pensiero e di visione. Nell’installazione a Palazzo Ducale, Kiefer riflette, inoltre, sulla posizione unica di Venezia posta tra il Nord e il Sud e sulla sua interazione tra Oriente ed Occidente, trovando connessioni altrettanto significative tra queste differenti culture, la storia della città e il testo dell'opera tragica di Goethe, Faust: Seconda parte (1832). La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Marsilio, con i testi dei curatori Gabriella Belli e Janne Sirén e altri illustri autori: Salvatore Settis, Massimo Donà, Jean de Loisy, Elisabetta Barisoni, e una conversazione tra Hans Ulrich Obrist e Anselm Kiefer.

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INSTALLAZIONE

Anselm Kiefer

Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce (Andrea Emo), 2020-2021

Sala dello Scrutinio

Emulsione, acrilico, olio, gommalacca, resina, acciaio, zinco, piombo, filo metallico, foglia d'oro, legno cauterizzato, tessuto, terra, paglia, corda, carta, carta cerata, scarpe e carboncino su tela

Sala della Quarantia Civil Nova

Emulsione, acrilico, olio, gommalacca, legno cauterizzato, carboncino, libri bruciati e filo metallico su tela, dipinto in 7 parti. Dimensioni dell'installazione: 560 x 620 x 500 cm


Didascalie delle immagini: 

ANSELM KIEFER

Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce (Andrea Emo), 2022, installation view

© Anselm Kiefer

Photo: Georges Poncet

Courtesy Gagosian and Fondazione Musei Civici Venezia

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Anselm Kiefer

Il monumentale corpus di lavoro di Anselm Kiefer rappresenta un microcosmo della memoria collettiva, incapsulando visivamente una vasta gamma di allusioni culturali, letterarie e filosofiche - dal Vecchio e Nuovo Testamento, al misticismo della Cabala, alla mitologia nordica e il ciclo dei Ring di Wagner, alla poesia di Ingeborg Bachmann e Paul Celan. Nato durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, Kiefer riflette sull'identità e la storia della Germania del Dopoguerra, alle prese con la mitologia nazionale del Terzo Reich. Fondendo arte e letteratura, pittura e scultura, coinvolge i complessi eventi della storia e le epopee ancestrali della vita, della morte e del cosmo. Il suo sconfinato repertorio di immagini è parallelo solo all'ampiezza delle tecniche presenti nel suo lavoro. La sua opera comprende dipinti, vetrine, installazioni, libri d'artista e una serie di lavori su carta come disegni, acquerelli, collage e fotografie alterate. Gli elementi fisici della sua pratica - dal piombo, al cemento, dal vetro ai tessuti, alle radici d'albero ai libri bruciati - sono tanto simbolicamente risonanti quanto vasti. Integrando, espandendo e rigenerando immagini e tecniche, Kiefer porta alla luce l'importanza del sacro e dello spirituale, del mito e della memoria. Anselm Kiefer è nato nel 1945 a Donaueschingen, in Germania. Dopo aver studiato legge e lingue romanze, ha frequentato la Scuola di Belle Arti di Friburgo in Brisgovia e l'Accademia d'Arte di Karlsruhe, mantenendosi in contatto con Joseph Beuys. Le sue opere sono state esposte e collezionate dai maggiori musei del mondo, e tra le principali mostre si annoverano: "Bilder und Bücher" Kunsthalle Bern, Svizzera (1978); "Verbrennen, verholzen, versenken, versanden" West German Pavilion, 39a Biennale di Venezia, Italia (1980); "Margarete-Sulamith" Museum Folkwang, Germania (1981); Kunsthalle Düsseldorf, Germania (1984, poi all’ARC Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, Francia; e all’Israel Museum, Gerusalemme); "Peintures 1983-1984" Musée d'Art Contemporain, Bordeaux (1984); e Art Institute of Chicago, Illinois (1987, poi al Philadelphia Museum of Art, Pennsylvania; Museum of Contemporary Art, Los Angeles; e Museum of Modern Art, New York, fino al 1989). Tra le mostre museali si includono inoltre: "Bücher 1969-1990" Kunsthalle Tübingen, Germania (1990, poi al Kunstverein München, Germania; e al Kunsthaus Zürich, Svizzera, fino al 1991); Neue Nationalgalerie Berlin, Germania (1991); "Melancholia" Sezon Museum of Art, Tokyo (1993, poi al Kyoto National Museum of Art, Giappone; e all’Hiroshima Museum of Contemporary Art, Giappone); "Himmel-Erde" Museo Correr, Venezia (1997); e "El viento, el tiempo, el silencio" Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (1998). Tra le personali più recenti compaiono: Guggenheim Museum Bilbao, Spagna (2000); "Maleri 1998-2000," Louisiana Museum of Modern Art, Humlebkæk, Danimarca (2001); "Die sieben Himmelspaläste" Fondation Beyeler, Basilea (2001); "I sette palazzi celesti" Fondazione Pirelli, Milano (2004); "Heaven and Earth" Modern Art Museum of Fort Worth, Texas (2005, poi al Musée d'Art Contemporain de Montréal, Québec; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington D. C. e al San Francisco Museum of Modern Art, California, fino al 2007); Guggenheim Museum Bilbao  (2007); "Sternenfall / Chute d'étoiles" Monumenta, Grand Palais, Parigi (2007); "Anselm Kiefer au Louvre" Musée du Louvre, Parigi (2007); Louisiana Museum of Modern Art, Humlebkæk, Danimarca (2010); "Shevirat Hakelim" Tel Aviv Museum of Art, Israele (2011); "Beyond Landscape" Albright-Knox Art Gallery, Buffalo (2013); Royal Academy of Arts, Londra (2014); "l'alchimie du livre" Bibliothèque Nationale de France, Parigi (2015); Centre Georges Pompidou, Parigi (2015); "Kiefer Rodin", Musée Rodin Parigi (2017, poi alla Barnes Foundation, Philadelphia, fino al 2018); "For Velimir Khlebnikov - Fates of Nations" State Hermitage Museum, San Pietroburgo (2017); and "Provocations" The Met Breuer, New York (2017); "Uraeus" Rockefeller Center, New York (2018); "Livres et xylographies" Fondation Jan Michalski, Montricher, Svizzera (2019); "Bøker og tresnitt" Astrup Fearnley Museum, Oslo (2019); "Anselm Kiefer à La Tourette" Couvent de La Tourette, Éveux, Francia (2019); "Hommage à Maurice Genevoix" Panthéon, Parigi (2020, in corso); "Pour Paul Celan" Grand Palais Éphémère, Parigi (2021). 

Kandinsky, Zig zag bianchi