Monte delle Vigne: Callas, armonia in anfora. Biologico

Armonico, di carattere e senza tempo come la grande artista a cui è dedicato: è Callas, storico vino di Monte delle Vigne prodotto dal 1999 e che per la prima volta uscirà sul mercato 2022 come etichetta biologica. Vinificato in anfora, è la prima selezione della cantina a vantare la certificazione ICEA, che presto sarà estesa a tutta la produzione ed è il segno tangibile della grande attenzione alla sostenibilità portata avanti su questi terroir parmensi. Come tutti i vini della cantina, anche Callas è profondamente legato al territorio in cui nasce: dolci colline poco lontano dalla città di Parma, con vista sugli Appennini e sul fiume Taro. Un territorio vocato, con terreni calcareo-argillosi che permettono  a un vitigno autoctono come la Malvasia di Candia aromatica di esprimersi al meglio.
Callas nasce proprio da queste uve, vinificate in purezza e coltivate a guyot in vigneti di altezza compresa tra i 230 e i 300 metri e orientati ad Est, esposizione più fresca che permette alle uve bianche di sviluppare un’ottima acidità. I grappoli vengono selezionati e vendemmiati a mano e quindi portati nella cantina ipogea che utilizza la pigiatura gravitazionale per mantenerne intatta l’eccellente qualità. Il 70% del mosto viene, quindi, fatto fermentare e successivamente affinare in acciaio con bâtonnage; il 30% restante fermenta invece in anfora, con macerazione sulle bucce. Il nome del vino è un omaggio alla tradizione lirica della città di Parma, il cui teatro Regio è stato palcoscenico delle esibizioni della grande cantante lirica, diva dell'Opera. Il vino a lei dedicato è fresco e minerale, si presenta con un colore giallo paglierino dai riflessi verdolini, al naso è ampio e intenso e richiama sentori di agrumi, biancospino ed erbe aromatiche. In bocca ha una personalità ben definita, ma morbida ed equilibrata, dove gli aromi sono intensi e ben espressi. Per le sue peculiarità, Callas (prezzo: 18 euro) si abbina perfettamente ai salumi tipici del territorio come i prosciutti di lunga stagionatura e il Culatello di Zibello, ma anche a pesce e crostacei, foie gras e formaggi grassi o erborinati. Conta la storia: nel 1963 Pietro Pizzarotti acquista la Villa di Monticello, un podere di 100 ettari circondato dal bosco sulle colline parmensi di Ozzano Taro, dove sogna di riportare l’arte della viticoltura. Vent’anni dopo nasce Monte delle Vigne e nel 2004 l’azienda incontra Paolo Pizzarotti, figlio di Pietro ed erede del podere confinante con la cantina. Paolo entra in azienda e le dà nuovo slancio. Oggi la cantina conta 40 ettari vitati che valorizzano il patrimonio culturale e identitario di un territorio dalla forte impronta sostenibile, sia in vigna che in azienda. Nel 2021 Monte delle Vigne ha ultimato la conversione in biologico, dando forma concreta a un percorso volto a custodire la biodiversità dell’area e "creando" etichette identitarie come Nabucco e Callas, omaggio alla storia musicale e culturale di Parma.

Monte delle Vigne, Parma


www.montedellevigne.it