Ulivi di Puglia da salvare. Francesco Bosso | ALIVE

Un viaggio intrapreso da anni tra i palcoscenici dei meravigliosi ulivi di Puglia: quelli del Nord ancora maestosi, forgiati dalle forze della natura nel corso dei secoli, e quelli secchi del Salento, distrutti irreversibilmente dalla Xylella. Con ALIVE, ancora una volta, il fotografo Francesco Bosso torna a dare voce a un tema per lui centrale: la passione per la Terra, il rispetto dei luoghi e la necessità di stimolare più persone possibili allo sviluppo di un’attitudine alla tutela della Natura e dei processi ecologici.
Nato in collaborazione con la Fondazione Sylva - testimone del drammatico degrado ambientale subito dal Salento negli ultimi 10 anni, cui ha contribuito molto l’epidemia da Xylella che ha devastato migliaia di ettari di uliveti - ALIVE raccoglie alcuni scatti realizzati in Puglia ed esposti da sabato 24 luglio a giovedì 30 settembre 2021 al Castello di Tutino, a Tricase in provincia di Lecce. Un racconto di speranza e resilienza, di ripartenza dopo un disastro. Per raccogliere fondi e contribuire  alla rinascita della terra salentina. "Siamo onorati e felici di collaborare con Francesco Bosso, uno dei principali fotografi italiani - ha dichiarato il presidente di Fondazione Sylva Luigi de Vecchi -. Essendo pugliese ha potuto testimoniare in prima persona  il flagello operato dalla Xylella sugli ulivi salentini. Lo ringraziamo per la sua sensibilità su questo tema e per la sua generosità". "Racconto una sensazione terribile che avevo già vissuto nell’Artico - racconta Bosso - quando ho fotografato gli iceberg battezzandoli, poi, come Last Diamonds, gli ultimi gioielli che la calotta polare ci stava offrendo sotto la minaccia del riscaldamento globale e quindi di una fusione irreversibile". Fotografo di paesaggio formatosi alla scuola americana dei Weston e di Ansel Adams, padri fondatori dell'immagine paesaggistica, Bosso (Barletta, 1959) lavora esclusivamente in bianco e nero, scattando su pellicola di grande formato con banco ottico e stampando personalmente tutte le opere su carta baritata alla gelatina d'argento e trattamento al selenio, con un processo artigianale. La sua ricerca mira a isolare forme ed elementi naturali in luoghi incontaminati dove il silenzio è signore assoluto; un mix di "atmosfere" e profondità di pensiero: concetti espressi in modo sussurrato, non urlato, mettendo a proprio agio l’osservatore.

Dopo anni dedicati alle ricerche etnografiche in diversi paesi africani e in Cina, nel 2012 il paesaggio naturale diviene il centro delle sue riflessioni con la pubblicazione del volume "White World", dedicato alle mille declinazioni e densità del bianco in natura. Nel 2014, con la pubblicazione del catalogo GOLDEN LIGHT, presenta una serie di scatti della terra islandese: immagini molto contrastate con spettacolari tagli di luce. È sulla spinta delle forti emozioni nate da un viaggio ai confini dell'Artico e dall’incontro straordinario con alcuni abitanti Inuit che realizza un’intera serie dedicata agli iceberg: veri e propri gioielli "galleggianti", presentati in bianco e nero con i contorni scolpiti dal vento e dall’oceano, eleganti come statue, scaldati dalla luce, immobili nella loro inesorabile mutevolezza. Nasce così la serie Last Diamonds, raccolta in un volume edito da Skirà. Nel 2015 Bosso partecipa alla 56^ edizione della Biennale di Venezia esponendo l’imponente opera  "ARRAYS" nell’ambito della mostra "Present Nearness". Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private e pubbliche. Fondazione Sylva è nata a Tricase (LE) nel marzo 2021 con lo scopo di promuovere la rigenerazione del paesaggio attraverso il rimboschimento. E' composta da persone che amano il Salento, allarmate per le conseguenze socioeconomiche, sanitarie e paesaggistiche causate dalla Xylella e successivamente dalla pandemia. L’obiettivo comune è quello di contribuire a salvare il paesaggio salentino: promuovere la piantumazione di moltissimi alberi può garantire nel breve termine quell'assorbimento di Co2 che appare vitale per limitare l'aumento della temperatura e i danni ambientali che, a catena, discendono dal cambiamento climatico. Castello di Tutino è un centro dedicato alle sette forme dell’arte tornato ad avere vita dopo un’attenta opera di recupero. Ospita proiezioni di film, esibizioni, concerti, laboratori d'artigianato e cucina della penisola Salentina.


Didascalia foto, dall'alto in basso:
1 - Francesco Bosso, MILLENNIAL VALLEY, 2021 Puglia ITALY
2 - Francesco Bosso, BIG ROOTS, 2021 Puglia ITALY
3 - Francesco Bosso EMBRACE, 2021 Puglia ITALY

www.fondazionesylva.com
www.castelloditutino.it