"Gianni Agnelli e Ferrari. L'eleganza del mito". Modena

Il Museo Enzo Ferrari (MEF) di Modena riunisce per la prima volta in un'esposizione esclusiva le fuoriserie realizzate dal Cavallino rampante e personalizzate in stretta collaborazione con Gianni Agnelli di cui il 12 marzo 2021 ricorre il centenario della nascita. Una collezione unica, che testimonia una sintonia durata oltre cinquant’anni fra due delle più carismatiche e autorevoli figure del Ventesimo secolo. "Gianni Agnelli e Ferrari. L’eleganza del mito" - questo il titolo della mostra - è soprattutto un omaggio della Casa di Maranello a un suo grande punto di riferimento, prima come affezionato cliente, poi come interlocutore privilegiato e partner imprenditoriale: l'Avvocato.
L’inaugurazione della mostra avviene sui canali social e sul sito dei Musei Ferrari. In attesa che le disposizioni governative consentano anche la riapertura al pubblico, fino al 1° aprile 2021 verranno organizzati ogni giorno due live tour virtuali e gratuiti della durata di circa 30 minuti, in italiano e in inglese, che possono essere prenotati sul sito ferrari.com Estimatore sin da giovane del Cavallino Rampante, l’Avvocato ha sempre privilegiato versioni molto speciali e personalizzate di alcuni modelli. Enzo Ferrari, da parte sua,  sapeva che l’influenza, il gusto estetico e la personalità di un cliente così vicino alla fabbrica, abituato a lavorare su progetti esclusivi, poteva determinarne le scelte più lungimiranti. Da questo loro stretto rapporto sono nate automobili dal fascino irripetibile come la 166 MM, che al Salone di Torino del 1948 tanto colpì Agnelli per la sua eleganza essenziale da definirla con il termine inedito di "barchetta", che da allora identifica nel settore dei motori tutte le auto scoperte da corsa. Finemente  personalizzata nei colori verde e blu e negli interni, di fatto fu la prima fuoriserie di Maranello dell’Avvocato.


Fu poi la Ferrari 212 Inter del 1952 a essere adattata alla personalità di questo cliente speciale, con sofisticate nuances e dettagli  che  faranno scuola: il bicolore blu 456 "di famiglia", accostato al bianco magnolia del padiglione, oltre ai due potenti fari pensati per il piacere della velocità nelle ore notturne. La mostra modenese presenta anche lo stupendo coupé senza tempo 375 America,  realizzato nel 1955 grazie alla simbiosi creativa con Battista "Pinin" Farina. L’Avvocato ne fu subito conquistato e rese unico il suo modello facendo realizzare, fra le altre ricercate finiture d’interni, un prezioso cronografo che volle venisse posizionato al centro del tunnel. Il rapporto ormai consolidato fra il patron della Fiat e Enzo Ferrari portò alla nascita di un nuovo capolavoro nel 1959: la 400 Superamerica. Questo pezzo unico allestito da Pininfarina conferì alle Granturismo Ferrari una  nuova impostazione stilistica, voltando pagina rispetto al passato. Al MEF è esposta anche la berlinetta 365 P Speciale del 1966, plasmata dal mondo delle competizioni che Pininfarina ha saputo perfettamente interpretare in due "prototipi" a tre posti con guida centrale. Quello commissionato dall'Avvocato si distingue per l’elegante livrea color argento con una modanatura nera che corre lungo la linea di cintura.


Nel 1984 Ferrari presentò la celebre Testarossa, una vettura che non prevedeva la versione aperta. Due anni più tardi fu l’Avvocato a ordinare una spider del celebre modello a Pininfarina con alcuni ricercati dettagli, come il cofano motore di nuovo disegno e dei colori ricorrenti nelle sue creazioni: il bianco magnolia della capotte, il grigio Nurburgring  della livrea, il blu degli interni. Un’altra icona dalla linea rivoluzionaria che non poteva mancare nella collezione di Gianni Agnelli è la F40, da lui ordinata nel 1989 in una versione speciale che si distingue per il tessuto nero dei sedili e la frizione  elettronica Valeo. Chiude la mostra la monoposto di Formula 1 del 2003, sintesi di un percorso sportivo e tecnologico straordinario. La Scuderia la presentò il 7 febbraio 2003 dedicandola proprio all'Avvocato, che era scomparso pochi giorni prima, il 24 gennaio.  John Elkann, presidente di Ferrari: "La mostra racconta un incontro straordinario unendo, da un lato, le emozioni che le auto più belle del mondo suscitano in chi ama guidare e, dall’altro, l’enorme rispetto e la passione vera che mio nonno aveva per le auto  di Maranello. Passione che lo portava a rendere speciale ogni Ferrari che possedeva e che siamo felici di condividere con tutti gli appassionati". Piero Ferrari, vicepresidente della Casa, ricorda il rapporto di stima fra i due grandi personaggi: "Mio padre era impressionato dalla forza, dalle doti e dall’abilità negli affari di Agnelli. Fra loro c’era un’intesa naturale, consolidatasi negli anni fino  all’accordo  decisivo che nel 1969 diede il via a uno dei più forti sodalizi del mondo automobilistico. Ero con mio padre in quello storico giorno, in cui ebbi il piacere di conoscere l’Avvocato. Da allora sentimmo che alla nostra azienda erano assicurate  continuità e sviluppo".