Gstaad Menuhin Festival, aperta la vendita dei biglietti

Annunciato agli inizi di dicembre 2020 e puntualmente confermato: da lunedì 1° febbraio 2021 Gstaad, tra le più esclusive località di villeggiature svizzere, ha ufficialmente aperto la prevendita dei biglietti del suo Festival estivo n. 65, come sempre dedicato alla memoria del grande violinista Yeudi Menuhin. Tutto andrà in scena, dal vivo nelle varie sedi della rassegna, dal 16 luglio per terminare soltanto il 4 settembre, lungo il cuore di un'estate che potrebbe segnare il definitivo allontanamento dall'incubo del Covid-19.
Juan Diego Florez (Photo Manfred Baumann)
Quasi due mesi di concerti sulle montagne del Saanenland elvetico, dedicati alla musica colta, alla sua storia ma anche alle sue contaminazioni più moderne e innovative. Questa volta si guarda a Londra - il Festival è tradizionalmente dedicato ogni anno a una delle metropoli musicali - cioè alla "patria" prescelta proprio dallo statunitense Menuhin come base della sua maturazione artistica e quella in cui si è sviluppata la sua identità musicale grazie anche ai decisivi incontri con due "titani" della musica inglese, Edward Elgar e Benjamin Britten. Coerente, dunque, l'esplorazione dell'intero spettro storico-musicale londinese e britannico, da Dowland, Purcell e Handel a Elgar, Britten, sino ai Queen e ai Beatles. Il direttore artistico del Gstaad Menuhin Festival & Academy, Christoph Müller, annuncia il programma ufficiale con il comprensibile entusiasmo di chi non vedeva l'ora di poter svelare questo ritorno alle esecuzioni e ai concerti con il pubblico: "Gstaad è aperta per tutti i concerti! Avevamo bisogno di questo ritorno ad un contatto diretto con gli artisti. Ecco perché è con una gioia tutta particolare che siamo in grado di presentare il programma dell'edizione 2021, nuova tappa della peregrinazione tra le grandi capitali della sette note. La sicurezza costituisce la nostra priorità assoluta e con l'applicazione del piano di protezione, a lungo studiato, siamo persuasi d'aver fatto del nostro meglio per consentire lo svolgimento degli eventi in tutta serenità".

 
Daniel Hope
L'edizione 2021 sarà una "pioggia di star" del concertismo mondiale a cominciare dal mezzo-soprano Anne Sofie von Otter con il suo omaggio a Shakespeare, dal tenore Juan Diego Flórez e dal baritono Thomas Hampson per continuare con i pianisti Hélène Grimaud (recital e Concerto n° 20 di Mozart diretto da Giovanni Antonini), Khatia Buniatishvili (Tchaïkovski) e Maria João Pires (l'opus 111 de Beethoven) senza dimenticare Valery Gergiev alla guida dell'Orchestra Mariinsky di San Pietroburgo (due serate d'eccezione), la violinista Julia Fischer (anche alla direzione dell'Academy of St Martin in the Fields), le atmosfere "so british" del King's Singers e, ancora, la violoncellista Sol Gabetta (vera e propria icona della manifestazione che per questa estate londinese non poteva che scegliere di eseguire il sublime Concerto di Elgar). Un'opera in versione di concerto - "I puritani" di Giacomo Bellini - sarà proposta da Domingo Hindoyan con l'Orchestra della Suisse e i soprano Lisette Oropesa e Annalisa Stroppa, il tenore Javier Camarena e i baritoni Erwin Schrott et George Petean. Concerto di chiusura della City Light Symphony Orchestra (Kevin Griffiths) dedicato all'intramontabile 007 e ai temi più famosi del cinema inglese.

Khatia Buniatishvili (Photo Gavin Evans)
I recital nelle più belle chiese della regione vedranno, poi, protagonisti altri nomi illustri del camerismo internazionale: i pianisti Paul Lewis, Sebastian Knauer, Andras Schiff, Bertrand Chamayou, Fazil Say, Maria-Ange Nguci e Alexandra Dovgan, i violinisti Isabelle Faust, Patricia Kopatchinskaja, Daniel Hope, Renaud Capucon e Nathan Mierdi oltre al Quartetto Belcea. Infine spazio alla Musica Antica nel segno di Haendel con Hervé Niquet e il suo Concert Spirituel, il Coro Tenebrae di Londra, Maurice Steger e Rachel Podger. La rassegna di Gstaad attualizza ad ogni estate la lezione di Menuhin, il "violinista miracoloso", direttore d'orchestra e umanista. "Una spiccata umanità, il talento artistico e interpretativo e una costante curiosità ne hanno plasmato lavoro e vita. Nel 1957, il successivo cittadino onorario di Saanen fondò l'ormai leggendario festival nel Saanenland. Qui, nella tranquillità stimolante e rinvigorente delle incantevoli montagne dell'Oberland bernese, ha trovato l'ambiente ideale per fare musica con gli amici e promuovere i giovani talenti. Anche più di vent'anni dopo la morte di Menuhin, le sue convinzioni e i suoi obiettivi sono i principi guida del Gstaad Menuhin Festival & Academy".

                                                                                                     a cura di Daniele Vaninetti


Photo:
Raphael Faux
Gstaad Digital Festival
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Lord Yeudi Menuhin