Le "Proiezioni inutili" di Silvano Repetto. MASI Lugano


Dal 30 gennaio il Museo d’Arte della Svizzera italiana (MASI) di Lugano, all’interno del ciclo di esposizioni pop-up, apre la prima mostra interamente digitale, fruibile on line unitamente ai virtual tours 3D delle altre rassegne in corso. L’esposizione è dedicata a Silvano Repetto, videoartista, pittore, fotografo, performer e produttore ticinese, che celebra l’importanza delle cose inutili ma di cui abbiamo bisogno.
I contenuti di "Proiezioni inutili" sono fruibili sul sito www.masilugano.ch e sui canali social Facebook e Instagram. Repetto è un videoartista, ma anche pittore, fotografo, performer, produttore, regista e art promoter: un "creatore" dalle molte identità, al quale si addice il termine di "non-classificabile" in quanto capace, non solo di sottrarsi alle categorie e ai generi, ma anche ai sistemi dell’intera industria culturale. Le sue opere sono principalmente azioni di cui non resta traccia, se non nei suoi racconti, negli autoscatti e nelle auto-registrazioni, realizzate quasi sempre con mezzi di fortuna. Le performance, definite "inutili" dall’artista stesso, sono missioni volutamente impossibili: quelle che potrebbero riuscire non gli interessano poiché, secondo il suo sistema, la "non-riuscita" è proprio ciò che legittima la performance e ne garantisce il successo. Con umorismo, e senza la volontà di fornire interpretazioni intellettuali o simboliche, Repetto offre visioni giocose nate da ispirazioni improvvise che capovolgono la logica e l’ovvietà delle cose. Per l’esposizione digitale al MASI, Repetto ha documentato le sue Performance inutili - catturate finora solamente in scatti fotografici, poi trasformati in serie di cartoline - registrandole per la prima volta in 10 brevi video inediti, ora visionabili sul sito Internet del museo.

 
Pensati inizialmente come proiezioni nelle sale del MASI al LAC, i video sono corredati da testi informativi in versione scaricabile. Inoltre, durante il periodo di "apertura virtuale" della mostra, sui canali social del museo, saranno pubblicati vari approfondimenti dedicati all'autore oltre a un dialogo con il critico d’arte Guglielmo Gigliotti. In un mondo sempre più basato sull’efficienza, sulla produttività e sull’ottimizzazione del tempo, i dieci video strizzano l’occhio al "nonsense" dadaista e ci ricordano come non tutto debba avere una motivazione razionale, anzi sottolineano l’importanza dell’illogicità del gesto. Poiché l’inutile di Repetto non è superficiale, "è un inutile profondo". Attraverso le sue opere l’artista crea un "cortocircuito" con cui abbatte le barriere intellettuali e provoca stupore, invitando a godere dell’arte senza paura di palesarne l’inutilità, ma anzi dichiarando, nel solco di celebri predecessori, l’importanza delle cose che non servono a niente. Nato a Mendrisio nel 1968, Repetto vive e lavora a Lugano. Dopo aver studiato Arti Decorative al Csia (Centro scolastico industrie artistiche) di Lugano, nel 1992 consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dagli anni Novanta in poi ha partecipato e non-partecipato (in piena coerenza di stile) a varie mostre e rassegne. Tra le più recenti spicccano "Il Respiro dell’arte" a Palazzo Ducale, Genova (2020), la videoinstallazione "L'ospite inatteso" alla Triennale di Milano (2018) e la performance "Io resto fuori" alla quattordicesima edizione della Mostra Internazionale Documenta di Kassel (2017). E' attivo anche come regista e produttore dopo aver fondato, nel 1993, l’IFDUIF Video Festival, acronimo di Il Figlio Di Ubaldo Il Falegname e omonimo della casa di produzione di cui è titolare.
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Didascalia completa delle immagini:

1 - Silvano Repetto, Performance inutile n. 6820 Bere tutto il lago di Lugano con una cannuccia nera 
© 2020 Silvano Repetto

2 - Silvano Repetto, Performance inutile n. 2505 Andare a prendere un ceppo per il camino a 200 km di distanza © 2020 Silvano Repetto

3 - Silvano Repetto, Performance inutile n. 4004 Giocare a nascondino da solo in un bosco della Svizzera centrale © 2020 Silvano Repetto