Le radici: Foja Tonda e Nera dei Biasi di Albino Armani


Siamo nella Valle dell’Adige, precisamente nel paese di Dolcè e nel cuore della Terra dei Forti, antica valle di collegamento tra il mondo mediterraneo e quello alpino ed europeo, così chiamata per la ricchezza di castelli medievali che ne disegnano il panorama. Nato nella Vallagarina trentina, Albino Armani è cresciuto proprio qui, nella parte più meridionale di questo territorio - quella veronese -, luogo in cui ha scoperto la sua grande vocazione viticola: "Questa è la mia valle", ama sottolineare. 
Con alle spalle oltre 400 anni di storia, oggi l’azienda "Albino Armani viticoltori dal 1607" è un "racconto" che parla di appartenenza e di una famiglia che ha scelto di rimettere in bottiglia le eccellenze autoctone di questa valle, mossa dalla voglia di restituirle un’identità forte e di sperimentare nuovi stili. E chi più di Albino può sentire nel cuore il desiderio di preservare questa terra e tutto ciò che concorre a renderla unica e distinguibile? Una passione che, oltre trent’anni fa, si trasforma in un lavoro lungo e caparbio di recupero delle varietà autoctone della valle, tradizionalmente usate nei tagli e che tra gli anni Sessanta e Ottanta sono state progressivamente abbandonate rischiando l’estinzione, a causa della forte domanda di vitigni più produttivi e redditizi - quelli "internazionali" - che presero sempre più piede portando a un vero e proprio cambiamento del territorio. Grazie a questo lavoro magistrale e coraggioso di ritorno alle origini, oggi possiamo apprezzare in purezza vini della tradizione locale, provenienti da sole uve indigene, come il Casetta, "Foja Tonda" in dialetto (riconosciuto dal 2007 D.O.C. Valdadige TerradeiForti) o, ancora, il Nera dei Baisi che Armani alleva nella sua "Conservatoria", un vigneto che costeggia la cantina di Dolcè. Qui è raccolta una collezione di 13 "vitigni reliquia" appartenuti al patrimonio ampelografico della Vallagarina trentina e veneta e sui quali, grazie alla collaborazione della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, ogni anno vengono condotti studi, ricerche, selezioni e sperimentazioni di micro-vinificazione.

E proprio l’amore e il rispetto per il suo territorio portano coerentemente all’approccio sostenibile di tutta la produzione a marchio Albino Armani: dal 2019 tutti i vigneti di proprietà, e non solo, sono certificati Sqnpi (Sistema qualità nazionale produzione integrata). FOJA TONDA - Vino Rosso (Casetta Valdadige Terradeiforti Doc) è allevato, a pergola trentina e guyot, in antichi vigneti della Vallagarina su suoli morenici/alluvionali ricchi di scheletro e di media fertilità. Proprio come la sua gente, presenta una spiccata personalità, a tratti indomita: inizialmente si presenta "ruvido", ma basta lasciargli un attimo ed ecco che si ammorbidisce, restituendo tutta la bontà e la genuinità del proprio animo. Riconoscibili i sentori di prugna secca e marasca, cannella e tabacco e soprattutto di muschio che ne sottolinea l’origine selvatica. Proprio perché trova notevole complessità nell'invecchiamento, dopo alcuni anni evolve splendidamente in aromi terziari. Se bevuto giovane, si sposa a brasati e carni al sugo come a primi piatti ricchi; dopo alcune stagioni di maturazione, si abbina alla cacciagione e agli arrosti. Accostamento ideale con formaggi di media stagionatura non erborinati.

NERA DEI BAISI - Rosso. Mezzo ettaro per coltivare questo gioiello del patrimonio viticolo della Vallagarina, su terreno alluvionale, proprio sulle sponde dell’Adige. La vendemmia è manuale, nella seconda metà di settembre, con rigorosa selezione in vigna. Già il colore rosso rubino brillante ammalia il degustatore, anticipandogli quella freschezza che si andrà a percepire con tutti i sensi. I profumi sono intensi e decisi, di piccoli frutti rossi maturi, lamponi, more, fragola; in bocca è fragrante e regala un perfetto intreccio di acidità e morbidezza, senza traccia di trama tannica. Un vino di grande beva, con alcolicità misurata. Proprio per queste caratteristiche, l’abbinamento è molto versatile. È di certo un vino a tutto pasto, che accompagna perfettamente la buona tavola di ogni giorno, soprattutto nella riscoperta della cucina che nobilita i prodotti rustici e del bosco.

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