Arnaldo Pomodoro: visite guidate Open Studio. Milano


A partire dal 25 ottobre 2020 la Fondazione inaugura le visite guidate Open Studio negli spazi recentemente rinnovati dello Studio e dell'Archivio di Arnaldo Pomodoro, con un focus dedicato al rapporto dell’artista con il mondo del teatro: maquettes, figurini, un costume originale, tavole progettuali, fotografie di scena raccontano ai visitatori un altro ambito di attività poco noto dell'artista, oltre alla più classica attività scultorea. 
Costume di Enea per Didone
"L'esperienza teatrale mi ha aperto nuovi orizzonti – scrive Arnaldo Pomodoro a proposito del suo impegno con il lavoro teatrale – e mi ha stimolato a sperimentare anche nel campo della scultura, perché il teatro mi dà un senso di libertà creativa: mi sembra, in un certo senso, di poter materializzare la visionarietà. In alcuni progetti per la scena, soprattutto nel caso di testi classici, ho realizzato grandi macchine spettacolari da cui poi ho tratto vere e proprie sculture. In altri casi ho preso lo spunto da progetti di sculture non realizzate". Il programma culturale della Fondazione si arricchisce così di un nuovo percorso didattico, in aggiunta a quelli già attivi presso il Labirinto di Via Solari 35, la Fonderia De Andreis di Rozzano, il centro di Milano con il tour Pomodoroincittà, nonché lo stesso Studio Arnaldo Pomodoro, dove ogni mese si svolge un ricco programma di workshop incentrati sulle tecniche della scultura. Questa iniziativa segna un nuovo passo nel progetto globale di conservazione, valorizzazione e promozione dell'Archivio e dei suoi contenuti, avviato con la pubblicazione on-going del Catalogue Raisonné dell'artista e promosso dalla Fondazione con l'obiettivo di favorire una sempre più ampia conoscenza dell'opera di Arnaldo Pomodoro e una piena accessibilità al pubblico del proprio patrimonio materiale e immateriale. Alla valorizzazione dell'Archivio si affianca, poi, quella della Collezione, attraverso una serie di iniziative diffuse sul territorio organizzate in collaborazione con la Fondazione, a cominciare dal comodato d’uso triennale del monumentale Obelisco per Cleopatra, collocato per i prossimi tre anni nel piazzale antistante al Castello Campori di Soliera (MO). Per presentare al meglio l'opera - progettata nel 1989 in riferimento alla messinscena de La passione di Cleopatra di Shawqi sui ruderi di Gibellina - il 17 ottobre 2020 inaugura al Castello la mostra Arnaldo Pomodoro. {sur}face, a cura di Lorenzo Respi.

Cavallo per Didone, 1986
L'esposizione - accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo dedicato alla genesi e all'attuale collocazione dell'Obelisco - racconta l'esperienza teatrale di Pomodoro, che ha sempre rappresentato per l'artista un momento di ricerca sperimentale e di grande libertà creativa, attraverso i costumi di scena originali, i disegni preparatori e i bozzetti scenografici della Cleopatra, oltre alle fotografie e ai video dello spettacolo, passando per l’Obelisco e le sculture degli anni Duemila, sino al bozzetto in bronzo dell’opera ambientale Ingresso nel labirinto (1995-2011), presentato per la prima volta a Soliera. Un altro aspetto poco noto dell'attività di Pomodoro, quello della produzione grafica, sarà invece al centro della mostra in programma per novembre alla Galleria d'Arte Contemporanea "Vero Stoppioni" di Santa Sofia (FC), a cura di Renato Barilli, che fa seguito alla recente inaugurazione del comodato d'uso quinquennale di un'altra opera monumentale, Cono tronco (1972), da poco collocata sul lungofiume del Bidente nel Parco di Sculture all'aperto di Santa Sofia. Sono inoltre in via di definizione due importanti comodati di opere del maestro: quello al Museo del Novecento di Milano, nell'ambito del nuovo ordinamento della sezione dagli anni Venti agli anni Cinquanta della collezione permanente, e quello presso gli Horti dell'Almo Collegio Borromeo di Pavia, che sarà aperto al pubblico come oasi naturalistica e spazio d'arte contemporanea a cielo aperto.
 
Modellino di scena per Alceste
L'Archivio di Arnaldo Pomodoro nasce negli anni Cinquanta, quando l'artista comincia a raccogliere ritagli stampa e fotografie con lo scopo di documentare passo dopo passo il proprio lavoro. Con il passare degli anni i materiali si fanno sempre più diversificati: alle fotografie (scattate da fotografi del calibro di Ugo Mulas, Paolo Monti, Mario Dondero...) e ai ritagli stampa si aggiungono ben presto cataloghi, riviste e pubblicazioni varie, le pratiche relative alla commissione di opere e all'organizzazione di mostre, i carteggi con gli amici artisti, i critici e le istituzioni, ma anche manifesti, cartoline, pellicole cinematografiche e maquettes. Un insieme multiforme di documenti, immagini e oggetti sottoposto a un costante lavoro di controllo e aggiornamento, grazie al quale l'Archivio si arricchisce quotidianamente di nuove informazioni e materiali relativi al lavoro e alla vita di Arnaldo Pomodoro. Affidato alla gestione della Fondazione nel giugno 2018, l'Archivio è destinato a diventare parte del suo patrimonio istituzionale, e come tale a diventare oggetto e strumento dei suoi scopi statutari: garantire e diffondere la corretta informazione relativa a tutte le opere di Arnaldo Pomodoro, sia a fini conoscitivi che formativi. Strumento di supporto fondamentale per la produzione di mostre, pubblicazioni e altre iniziative culturali, è inoltre l'elemento determinante nella realizzazione e nell'incremento del Catalogue Raisonné on line dell'artista. Negli anni, la raccolta e la produzione di materiali tipologicamente sempre più diversificati hanno portato alla formazione di nuclei documentari la cui configurazione e dislocazione rispondevano, fino all'inizio dei lavori di risistemazione e riallestimento, alle esigenze di lavoro dello studio dell'artista. Con il passaggio della gestione alla Fondazione, cambia anche la funzione dell'Archivio, che da strumento di lavoro professionale diventa deposito della memoria dell'artista e della sua vita. Di conseguenza si sono adeguati anche l'ordinamento dei materiali e i locali che li ospitano, ripensati e adattati sotto l'attenta e partecipe supervisione dell'artista stesso. L'Archivio ha uno sviluppo di circa 60 metri lineari ed è suddiviso in 7 grandi sub-fondi: Fotografico, Bibliografico, Audiovisivi, Progetti, Carteggi, Documenti e Materiali diversi. 

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Visite guidate Open Studio - Il teatro scolpito 

Dove: Studio Arnaldo Pomodoro, via Vigevano 3 - Milano (cit. 061). Quando: 25 ottobre (ore 11), 8 novembre (ore 17), 22 novembre (ore 17), 13 dicembre (ore 17), durata: 60 minuti circa. Costo biglietto intero € 11,00 / ridotto € 8,00 per adulti (dai 15 anni in su). Acquista i biglietti: fondazionearnaldopomodoro.it/visita/visita-open-studiosingoli/ fondazionearnaldopomodoro.it/visita/visita-openstudio-gruppi/

Fondazione Arnaldo Pomodoro 
Via Vigevano 9 - 20144 Milano 
tel (+39) 02 89 075 394 
fondazionearnaldopomodoro.it

Didascalia immagini delle opere, dall'alto in basso:

1 - Modellino di scena (scala 1:50). Fiberglass patinato, ottone e legno, da: La tempesta di William Shakespeare. Regia di Cherif. Palermo, Cantieri Culturali della Zisa, 7 aprile 1998. Fotografia Dario Tettamanzi, Courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro

2 - Costume di Enea tessuto, ottone e fiberglass dorato. Da: La tragedia di Didone regina di Cartagine di Christopher Marlowe. Adattamento e regia di Cherif Gibellina, Ruderi, 6 settembre 1986. Fotografia di Pietro Carrieri, Courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro

3 - Cavallo per Didone, 1986 legno, piombo e fiberglass- 36x76x31 cm. Catalogue Raissonè n. 803. Fotografia di Studio Boschetti, Courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro

4 - Modellino di scena (scala 1:20) ottone patinato, plexiglass e legno. Da Alceste di Christoph Willibald Gluck Regia di Virginio Puecher. Genova, Testro Margherita, 26 febbraio 1987. Fotografia Studio Tettamanzi, courtesy Fondazione Arnaldo Pomodoro