Tonino Delli Colli cinematographer. Ricordi a Bologna

Tonino Delli Colli e Per Paolo Pasolini
Viene proiettato al Festival "Il Cinema Ritrovato" di Bologna, in prima nazionale aperta al pubblico, il film documentario "Once upon a time... Tonino Delli Colli cinematographer", opera voluta dal figlio, Stefano, per ricordare affettuosamente uno dei nostri più grandi direttori della fotografia cinematografica.
Tonino e Elisabeth McGovern sul set di C'era una volta in America (foto Facebook)
Il film, realizzato da Claver Salizzato e Paolo Mancini (produzione Manafilm), si avvale di numerose testimonianze, oltre che di materiali inediti tratti anche dall'archivio personale di Tonino, ed è ispirato al libro "Tonino Delli Colli, mio padre. Tra cinema e ricordi", pubblicato da Artdigiland nel 2017. Ad introdurre la proiezione, in programma sabato 29 agosto alle ore 18 al Cinema Odeon, saranno i registi insieme al figlio Stefano. Sarà inoltre presente la nipote Laura. Claver Salizzato racconta: "Tonino, uomo di Cinema e di Cinematografia, è stato sicuramente uno dei più alti interpreti dell’Arte della Luce e della fotografia in movimento che il Novecento italiano sia riuscito ad esprimere sugli schermi nazionali e internazionali. Attraverso il suo Occhio, meccanico, ma soprattutto umano, ci sono arrivate le immagini dei più valenti maestri del nostro ed altrui panorama cinematografico, dal Dopoguerra in avanti: da Pier Paolo Pasolini a Federico Fellini, passando per Sergio Leone, e da Jean-Jacques Annaud a Roman Polanski, senza contare un Louis Malle ed un Yves Boisset d’annata".



Ancora Salizzato: "Ed un Academy Award procurato al culmine massimo della carriera. Un film su di lui, protagonista come pochi dello spirito e della grandezza del cinema nazionale, era, oltre che doveroso, necessario non solo per celebrare una professionalità ed un percorso artistico ma anche per dare alle stampe una vita ed carriera che hanno segnato la Storia degli Schermi italiani. Il film vuole raccontare con dovizia di particolari, unicamente attraverso la suggestione delle immagini (come sarebbe piaciuto allo stesso protagonista), molte anche inedite e mai viste nemmeno dagli addetti ai lavori, provenienti da archivi stranieri e privati, il cammino, esistenziale e professionale, privato e pubblico, di un uomo e di un personaggio che ha trasformato un mestiere ed un sapiente artigianato in un’inimitabile... espressione artistica. Dagli anni dell’apprendistato a Cinecittà all’ascesa ai vertici della piramide, fino al prestigioso riconoscimento ricevuto dalla Hollywood dei colleghi dell’American Society of Cinematographers (anche qui con immagini personali ed inedite girate da compagni ed amici di lavoro), l'opera si dipana nei brani più significativi dei suoi film e soprattutto nei backstages più importanti, davanti e dietro la sua magica macchina da presa, nelle interviste ai grandi che lo hanno conosciuto ed affiancato, nelle sue stesse parole e nella sua stessa presenza fisica a discorrere dei ferri e dei fondamentali del mestiere...".