"Marilyn, la dernière séance": Stern al DS World Paris

Marilyn Monroe e Bert Stern (Photo by Flickr/Taschen)
Un mito del secolo scorso e la grande fotografia: sino al 6 gennaio 2018 il DS World Paris ospita la mostra "Marilyn, la dernière séance (Marylin, the last sitting)", racconto in immagini - quelle di Bert Stern -  di due giorni e tre notti scanditi da tre lunghe sessioni fotografiche nell’ambiente ovattato dell’hotel Bel-Air, a Los Angeles (Usa). In casa DS si segnala giustamente che siamo di fronte "all'ultimo servizio fotografico realizzato da Stern (scomparso nel 2013, ndr) per Vogue nel 1962". I 59 scatti più emblematici dei 2.571 totali sono ora esposti proprio al DS World Paris. Il tutto avvenne ad appena un mese dalla morte dell'attrice, il 5 agosto 1962.
L'allestimento è ideato da Olivier Lorquin, commissario della mostra e presidente del museo Maillol, e da Julien Faux, direttore del DS World Paris.
Il nudo di Marilyn secondo Bert Stern ad appena un mese dalla morte dell'attrice
Il tutto ci riporta - in modo emblematico e, insieme, drammatico - negli anni Sessanta e in quel momento molto intimo per la star hollywoodiana. In primissimo piano c'è il particolare rapporto che l’attrice ha sempre avuto con la fotografia e i fotografi.
Secondo Hubert Le Gall, che ha scelto nel dettaglio le 59 immagini che compongono la rassegna, "sensualità e glamour sono le due parole che sintetizzano lo spirito di questa mostra. Ad affascinarci e a farci emozionare è l’immagine di una Marilyn profondamente vera, la cui bellezza è valorizzata anche dalla scelta dei materiali (il sensuale velluto nero che richiama il celebre vestito Dior o il plexiglass rosa cipria fresco come un drappo di raso)". La fotografia e il mito femminile - si potrebbe anche aggiungere - restano sempre in primissimo piano nel contesto di un "reportage" che per la sua completezza rimane quasi unico. "Le foto sono state selezionate dal fotografo stesso, che aveva ritrovato le stampe dopo anni, e l'esposizione vuole essere un percorso pensato come uno storyboard", precisa, dal canto suo, Lorquin.


La rassegna parigina rappresenta l’incontro inaspettato tra due miti del 20° secolo. Da un lato Marilyn, icona culturale e sex-symbol per eccellenza, e dall’altro DS, l’auto all’avanguardia, che il filosofo Roland Barthes (1915-1980) in "Mythologies" definì "la grande creazione di un’epoca, frutto della passione di artisti sconosciuti, entrata a far parte dell’immaginario (se non dell’uso quotidiano) di un’intera popolazione, che la considera come un oggetto quasi magico". La mostra inizia nello spazio Héritage (Eredità), al primo piano della maison, che sublima la storia di DS invitando a scoprire le origini del marchio. Poi le prime foto. Da sempre il grande fotografo di moda Stern sognava di catturare "Marilyn nella sua essenza, nuda”. La visita continua, così, al pianoterra, dove il secondo giorno dello studio fotografico del 1962 viene immaginato e rappresentato come un reportage sullo stile. 
DS World Paris, quando l'auto celebra la fotografia
Attorno, l’atmosfera ovattata e intimista e il sottofondo musicale avvolgono i visitatori nell’universo elegante e innovativo di DS. L'esposizione si conclude nello spazio Savoir-Faire, espressione della creatività degli artigiani DS nel trattare materiali d’eccezione. Qui sono rappresentate le ultime ore dello shooting e qui scopriamo una Marilyn  disinibita, completamente libera. 
Sempre per Faux "l’attività culturale di DS World Paris immerge i visitatori nell’universo del brand. Un mix di eleganza, savoir-faire francese, innovazione e avanguardia, proprio come le nostre auto. Le proposte in calendario vogliono valorizzare gli artisti che condividono o incarnano lo stesso spirito. Con questa esposizione celebriamo un’icona eterna, all’avanguardia rispetto ai suoi tempi". E così, dopo le opere di Baudouin, con "Les Parisiennes en DS", e lo Studio Harcourt (e di Pierre e Alexandra Boulat) dedicato a "Yves Saint Laurent, dans l’intimité du créateur", si completa un primo ciclo di proposte che fanno dello spazio DS nella Ville Lumiere un ambiente commerciale ma anche un luogo aperto agli artisti. 


Nata nel 1955, DS è ancora oggi una delle icone del paesaggio automobilistico francese del Ventesimo secolo. Ha segnato la vita di molte persone, portando il savoir-faire francese nel mondo. Oggi è diventata un marchio a sé stante con l’obiettivo di rappresentare l'eleganza francese nell’auto di lusso. Una nuova generazione di modelli - DS 3, DS 3 Cabrio, DS 4, DS 4 Crossback, DS 5 e DS 7 Crossback - mette in evidenza, riattualizzandoli, i caratteri di eccellenza, innovazione e avanguardia della prima serie. Julien Faux conclude: "Le DS di oggi si distinguono dalle altre auto per stile, dettagli raffinati e tecnologie all’avanguardia. Veicoli che rappresentano i valori di un’altra icona del secolo scorso: DS 19. La storia continua".

I visitatori della mostra - ingresso libero e gratuito - potranno ammirare tutte le versioni  della collezione permanente di DS World Paris ma anche le linee eleganti di una DS 21 Cabriolet Export US del settembre 1966. Questo rarissimo modello si distingue, in particolare, per gli indicatori di direzione anteriori prominenti e quelli posteriori piccoli e tondi, abbinati alle luci di posizione. Dettagli apportati per rispondere alle norme regolamentari del Paese. Grazie alla sua carrozzeria di un bellissimo Rosso Rubis acceso (AC 416) non rischia certo di passare inosservata.
                                                                                                                       
                                                                                                                         E.V.