Valletta Baroque Festival 2016. Malta


Sull’isola di Malta il 2016 si apre all'insegna della musica. Questo scrigno della storia e dell'arte a Sud della Sicilia, recentemente entrato nelle rotte dei profughi africani e mediorientali e prossima capitale europea della cultura (nel 2018), propone e ospita una delle rassegne a tema più interessanti nel panorama internazionale: il Valletta International Baroque Festival, giunto alla sua terza edizione. 

Concerti e recital (in tutto 25) al Teatru Manoel, capolavoro architettonico “raccolto” attorno a uno dei palcoscenici più antichi del Vecchio continente, ma anche nella Cocattedrale di San Giovanni e in altre chiese e luoghi della capitale La Valletta. Si comincia il 16 gennaio e si va avanti sino alla fine del mese. L'apertura è "affidata" a Jordi Savall e al suo ensemble "Le Concert des Nations". Da non perdere, poi, l'incontro con il "Collegium Vocale Gent" diretto da Philippe Herreweghe (25 gennaio). Due nomi altisonanti della scena mondiale.

Savall, virtuoso scopritore di un prezioso repertorio tardo medievale e barocco - celebre il suo adattamento del Don Chisciotte della Mancia di Cervantes -, porta a Malta una delle composizioni più importanti della storia musicale e non solo, l’Offerta Musicale (Bwv 1079) di Johann Sebastian BachHerreweghe, invece, alterna partiture, ancora, bachiane a opere di Dietrich Buxtehude, il grande compositore e organista tedesco-svedese riscoperto a partire dai tardi anni Settanta del secolo scorso. 

Poi spazio, tra gli altri, alla Malta Philarmonic Orchestra, alla “Serenissima”, all’”Arianna Art Ensemble”, al liuto di Andreas Martin, a “Gli archi ensemble” e alla “Ritirata”. La selezione degli esecutori sembra denotare una crescente predilezione degli organizzatori per la ricerca italiana sugli strumenti antichi. Oltre che per le formazioni del Belpaese che hanno riportato alla luce, reinterpretandola, la vastità e qualità sonora della ricca tradizione, concertistica e cameristica, barocca e tardo barocca della patria di Vivaldi e Corelli.   

Jordi Savall
Quello maltese è un festival giovane ma il pubblico che ha già imparato ad apprezzarlo è lo stesso che segue i migliori appuntamenti europei e mondiali delle sette note. E poi qui c’è l’invidiabile possibilità di unire la bellezza della musica a quella dei luoghi dove essa riecheggerà. Quasi un riscatto culturale del Mediterraneo, a 288 km a nord delle coste africane ma con lo sguardo ben fisso sull’Europa. Malta è l'isola più grande dell’arcipelago, ne porta il nome e ne rappresenta, a tutti gli effetti, il centro culturale, commerciale e amministrativo. Gozo è la seconda isola per dimensioni ed è più appartata mentre Comino, la più piccola, è in gran parte disabitata.

Il Collegium Vocale Gent (photo by Michiel Hendryckx)

Con queste premesse, inventare un festival di musica antica e barocca a La Valletta - "una città costruita dai gentiluomini per i gentiluomini", com’è spesso chiamata - deve essere stato persino naturale. Le altre definizioni che le sono state attribuite sono molte, ma in buona parte sono anch’esse riferite proprio alle ricchezze storiche del suo passato, non solo medievale. Costruita dai Cavalieri di S. Giovanni, è un capolavoro architettonico, una città d'arte europea patrimonio culturale dell'Umanità e da anni si è imposta come una delle coprotagoniste delle rotte del turismo culturale. Senza dimenticare il suo volto modaiolo e business

Dopo il concerto, l'indirizzo migliore per rimanere nelle atmosfere affascinanti del luogo, ma in completo relax, è il Relais & Chateaux Xara Palace. Ospitato in un palazzo del XVII secolo, questo luxury hotel si erge in mezzo alle fortezze medievali di Mdina (14 kilometri da La Valletta) e possiede una spettacolare vista panoramica a 180 gradi sull’isola. Sapori locali e mediterranei nei suoi due ristoranti: il pluripremiato «de Mondion» e la «Trattoria A.D. 1530», situata in una piazza dove un concerto di musica classica troverebbe il suo “teatro” all’aperto più naturale. Tutto torna.

                                                                         Daniele Vaninetti