Monte-Carlo Jazz Festival 2014


La musica jazz a Monte-Carlo risuona ogni anno nel tempio della Salle Garnier de l’Opéra. Due mondi solo apparentemente agli antipodi. E’ giusto, invece, che il ritmo delle chitarre elettriche o delle percussioni moderne trovino la loro esaltazione dentro questo palco illustre, storico, un monumento a tutto il mondo delle sette note, dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi. La rassegna 2014 andrà in scena dal 25 al 29 novembre. Grandi nomi e grande spettacolo sono, ancora una volta, assicurati.

Questa nuova edizione del Festival - la nona - rispecchia le tendenze odierne di un genere musicale che oramai non ha più confini ma che privilegia il canto, dando nel contempo spazio alla world music. Avrà inizio il 25 novembre con il prestigioso Galliano, Lagrène, Lockwood Trio: fisarmonica, chitarra e violino, ovvero i simboli di un mood dalle radici tutte europee. Nel corso della stessa serata sarà di scena il Sylvain Luc & Stefano Di Battista Quartet, una formazione di valore assoluto incentrata su due solisti di incredibile talento. A fungere da “apripista” della prima giornata della rassegna ci sarà Jean-Lou Treboux, giovane ed emergente vibrafonista. Mercoledì 26 novembre, invece, sarà la volta di Ibrahim MaaloufKenny Garrett che con i loro due gruppi spazieranno dalle atmosfere musicali orientali al rock, fino alla musica afroamericana. 

La serata del 27 novembre trascorrerà tutta all’insegna della world music e vedrà salire sul palcoscenico prima Céu, giovane vocalist brasiliana, e quindi l’Orchestra El Gusto, una formazione che racconta una vera e propria esperienza umana oltre che musicale. Venti musicisti faranno rivivere la musica “chaâbi”, un genere in cui gioia e spensieratezza vengono espresse da strumenti inconsueti come il ganun, il liuto, il banjo e la mandola. Il 28 novembre la scena jazzistica del Principato di Monaco sarà illuminata dal ritorno sulle scene internazionali di Chris Rea, chitarrista e vocalist che non ha certo bisogno di presentazioni e che a Monte-Carlo interpreterà tutti i suoi grandi successi, tra i quali “Joséphine” e “The Road to Hell…”. Rea condividerà il palcoscenico con Robin McKelle, meravigliosa soul lady, che ci trasporterà alle radici del rhythm & blues. 

Si chiude il 29 novembre quando Lemmy Constantine offrirà al pubblico monegasco la sua personalissima interpretazione del gipsy jazz in versione americana. Ma sarà anche la volta della show-woman Dee Dee Bridgewater, una delle più grandi voci del jazz contemporaneo, e di Curtis Stigers, cantante, sassofonista e song writer americano, autore del celebre «I Wonder Why» e considerato come uno dei migliori crooners di questi ultimi anni.  

Ormai diventato un evento jazzistico internazionale, il Festival Jazz di Monte-Carlo suscita l’interesse di appassionati, conoscitori e cultori non solo per la presenza di artisti di gran nome ma, come detto, anche per la sua cornice pressoché unica per eventi di questo genere. La Salle Garnier dell’Opéra de Monte-Carlo venne inaugurata nel 1879 da Sarah Bernhardt e porta il nome del suo “architetto”, Charles Garnier, che nella progettazione si ispirò alla storia della lirica e alle coreografie del suo tempo. 

Sormontata da una cupola in rame e decorata con sculture ornate da mosaici, la facciata della sala si erge sul Mediterraneo. Due statue monumentali, “La Danse” e “Le Chant”, opera di Gustave Doré e Sarah Bernhardt, s’appoggiano alla balaustra. Il bruno delle colonne e dei pilastri in marmo di Aberdeen, il rosso delle poltrone e gli stucchi dorati in abbondanza sono illuminati da un lampadario di cristallo di quattro metri di diametro, con le sue oltre cinque tonnellate di bronzo cesellato. 





                                                          Daniele Vaninetti