Renault Twingo



La citycar Renault mantiene gli ingredienti originali, che hanno convinto agli esordi. Oggi Twingo intende dimostrare ancora più carattere, rispecchiando l'azzeccato slogan 'personalità in movimento'.

La versione originale diventò immediatamente una icona nel segmento delle city car. La carrozzeria a tre porte, con le maniglie quasi nascoste, l'ampia finestratura da mini monovolume. Sono questi i segni distintivi che hanno accompagnato negli anni l'evoluzione della piccola francese. Alcune aggiunte rendono l'ultima edizione più dinamica, in particolare sul frontale si distinguono i proiettori fendinebbia, le luci di posizione rotonde ed i proiettori a palpebra che ispirano maggiore espressività. La parte posteriore è dotata di un gruppo ottico che si divide tra carrozzeria e portellone, con un effetto complessivo di morbidezza a contrastare la decisione del frontale. Renault dichiara 30.000 personalizzazioni disponibili, per permettere ad ogni cliente una vettura con dettagli esclusivi, scelti al momento dell'acquisto.

L'investimento fatto dal costruttore, si concretizza all'interno di Twingo, con materiali e finiture che hanno fatto un balzo in avanti. La sensazione di cura e ricercatezza è evidente a colpo d'occhio, con dettagli che lasciano intendere una vettura funzionale ma decisamente chic. Le plastiche offrono una piacevole sensazione tattile, che asseconda la voglia di far sentire gli occupanti a proprio agio. Belli i sedili, comodi e realizzati con materiali che si distinguono, ancora una volta, per ricercatezza e design. Anche le ampie portiere godono ora di un gradevole rivestimento a cui ci si appoggia volentieri durante la guida. Gli strumenti mantengono la divisione tra console centrale, dove tutto è digitale e ben leggibile in qualunque condizione di luce, con il contagiri analogico collocato proprio sopra al volante. Assente l'indicazione relativa alla temperatura del liquido di raffreddamento. I due sedili posteriori separati a scorrimento indipendente, sono in grado di ospitare due persone e si mostrano esemplari in termini di funzionalita', ma anche comfort.

All'apertura del portellone, la prima sensazione è di uno spazio per i bagagli veramente ridotto. I numeri parlano chiaro: 165 dm3 sono piuttosto scarsi, anche per una vettura lunga solo 3,7 metri. Ma il jolly che Twingo gioca è sul fronte della versatilita', con i due sedili posteriori separati, pronti ad essere gestiti per ottimizzare lo spazio per passeggeri o bagaglio. Un pratico sistema consente lo spostamento degli stessi sedili in avanti, oppure ribaltati totalmente. In questo frangente, lo spazio di carico a disposizione diventa pari 959 dm3. Niente male per una city car. A completare l'attenzione con cui il bagagliaio è stato progettato, una piccola ala agganciata al portellone, che consente di occultare il bagaglio, senza essere di intralcio per il caricamento dello stesso. Sotto l'appoggio bagagli disponibile la ruota di scorta, con i necessari attrezzi.

Su strada Twingo ha le qualità per non essere considerata solo una city car. Un risultato su cui incidono diversi elementi, dallo schema di sospensioni che si dimostra sufficientemente rigido da controllare e limitare fenomeni di rollio nelle curve prese con maggiore decisione, alla taratura dello sterzo, che non si distingue per leggerezza, tanto da farsi 'sentire' nelle manovre a bassa velocita', ma in compenso è reattivo il giusto. L'impianto frenante comprende freni a disco (ventilati) solo davanti, mentre posteriormente sono disponibili a tamburo. La frenata si mostra comunque efficace ed adeguata per questa versione. Nei tratti autostradali, a velocità di codice è avvertibile il fruscio aerodinamico prodotto dagli specchietti retrovisori, oltre ad una leggera risonanza dalla zona bagagliaio. Sempre apprezzabile comunque la maneggevolezza di Twingo nei tratti extraurbani, dove la definizione di citycar è ancora una volta riduttiva.

Bruno Bianchi