In occasione del World Children’s Day, Laika presenta a Roma la sua nuova opera Shame on You, affissa in via Bobbio, davanti a una scuola elementare. Il lavoro ritrae un bambino palestinese di Gaza con un braccio e una gamba amputati: lo sguardo è scuro, parzialmente nascosto, mentre due lacrime nere gli solcano il volto. Sul petto, la scritta "Shame on you", indirizzata - spiega l’artista - "a tutti gli adulti autori o complici di genocidio". L'artista richiama, così, l’attenzione sul contrasto tra la ricorrenza dedicata ai diritti dell’infanzia e la realtà odierna. A 36 anni dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo, il quadro globale resta drammatico. Secondo Save the Children, "oltre 20.000 bambini palestinesi sono stati uccisi nel genocidio di Gaza dall’ottobre 2023, pari al 2% della popolazione della Striscia. Se si considerano anche i minori mutilati, il numero supera i 64.000. L’organizzazione segnala inoltre che mezzo miliardo di bambini vive oggi in zone di guerra e che in Sudan, dove il conflitto armato sta provocando un nuovo genocidio, ogni dieci secondi un bambino è costretto a fuggire per salvarsi da uccisioni, mutilazioni, reclutamento forzato e violenze sessuali". Per Laika, mantenere alta l’attenzione su Gaza e sul Sudan è "un dovere morale, soprattutto in una giornata che dovrebbe celebrare i diritti dei bambini". Richiamando le promesse sancite 36 anni fa - parità di trattamento, tutela del benessere, ascolto, partecipazione, diritto alla vita e allo sviluppo - l’artista sottolinea come tali impegni siano "sistematicamente traditi, al punto che il mondo intero dovrebbe provare vergogna".
L'ARTISTA
"...Laika, che ama definirsi una 'attacchina romana', è un’artista attiva dal 2019, con un nome omaggio alla cagnolina Laika, primo essere vivente nello spazio. C’è anche un riferimento alla Leica, la famosa macchina fotografica. La scelta di Laika come nome d’arte è legata al concetto di voler 'puntare allo spazio', di non porsi mai dei limiti. L’anonimato, infatti, le garantisce una maggiore libertà espressiva e distoglie l’attenzione dagli aspetti della sua vita personale facendoci concentrare solo ed esclusivamente sui suoi messaggi... La sua attività è stata oggetto di un docufilm dal titolo LIFE IS (NOT) A GAME diretto da Antonio Valerio Spera, presentato alla diciassettesima edizione del Roma Cinema Fest nella sezione Freestyle e che le ha fatto vincere un Nastro D’Argento come 'Protagonista dell’anno 2023'". (fonte: Finestre sull'Arte)

