Jonathas de Andrade per Conciliazione 5. Santa Sede

Da giovedì 11 dicembre 2025 gli spazi di Conciliazione 5 - il progetto di arte contemporanea ideato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede in occasione del Giubileo 2025 - presentano il quarto e ultimo appuntamento del programma annuale, che vede protagonista l’artista brasiliano Jonathas de Andrade (Maceió, 1982). Il programma 2025, affidato alla curatela di Cristiana Perrella per questo primo anno di attività, incorpora la sfida proposta dal Giubileo affrontando argomenti attuali e di forte impatto sociale: il carcere, la migrazione, l’ambiente, la povertà. Per ogni appuntamento l’artista protagonista lavora sia nello spazio di via della Conciliazione - una window gallery visibile 24 ore su 24 - sia in un vicino luogo cittadino, ogni volta diverso e legato al tema, dando vita così a un progetto d’arte diffuso esteso anche fuori dal perimetro di Città del Vaticano. Dopo Yan Pei-Ming (Shanghai, 1960), che ha lavorato sulla condizione carceraria in relazione con la comunità della casa circondariale di Regina Coeli, Adrian Paci (Scutari, 1969), che ha concentrato la sua ricerca sulla potenza trasformativa del viaggio e Vivian Suter (Buenos Aires, 1942), che ha esplorato la relazione dell’uomo con la natura, il programma 2025 si conclude con Jonathas de Andrade che affronta i temi della solidarietà e dell’azione sociale. 
Tra le voci più significative dell’attuale scena artistica brasiliana, Jonathas de Andrade indaga da sempre le tensioni tra memoria, identità e società, alternando performance, collaborazioni con comunità locali e installazioni che intrecciano documentarismo e finzione. Nello spazio Conciliazione 5, Jonathas de Andrade presenterà un’installazione articolata come una pedagogia visiva che collega arte, spiritualità e impegno collettivo, costruendo una narrazione che restituisce lo spirito comunitario dei movimenti latinoamericani a sostegno delle fasce marginalizzate. L’installazione mette in relazione questa eredità con Roma, città crocevia di teologi, rifugiati politici e attivisti, di cui l’archivio della Fondazione Lelio e Lisli Basso, fondata nel 1973 dal politico e membro dell’Assemblea costituente Lelio Basso, custodisce testimonianze centrali per comprendere il legame tra fede, politica e coscienza sociale. Come scrive Papa Leone, "i poveri per i cristiani non sono una categoria sociologica, ma la stessa carne di Cristo" (Dilexi te, n.110). E ancora: "I poveri sono nel centro stesso della Chiesa" (Dilexi te, n.110). In stretta connessione con l’opera installata all’interno di Conciliazione 5, Sorelle senza nome - titolo del video di de Andrade prodotto con il sostegno di Fondazione In Between Art Film - verrà presentato negli spazi del Museo d’Arte Contemporanea di Roma (MACRO). Il progetto si ispira alla storia di una comunità di suore che, negli anni Sessanta in Brasile, coniugò spiritualità, impegno politico e sociale. Minacciate dalla dittatura militare, le religiose decisero di trasferirsi a Roma, dove continuarono, seguendo adesso soltanto i principi dell’anonimato e della lettura attenta del vangelo, la loro azione a favore degli oppressi. La loro storia è testimonianza di percorsi segnati da esodi, cambiamenti, rotture e pratiche di resistenza in un impegno quotidiano radicato nella dimensione sociale del cristianesimo e rivolto all’assistenza delle comunità più svantaggiate. Questa traiettoria si colloca nel quadro dei profondi cambiamenti politici, economici e sociali che hanno interessato l’America Latina tra gli anni Sessanta e Settanta e ne evidenzia le dinamiche di trasformazione che hanno influenzato intere generazioni. Attraverso l’esperienza delle Sorelle senza nome, il video mette in dialogo i movimenti di azione collettiva dell’epoca, il pensiero pedagogico di Paulo Freire e la figura di Linda Bimbi, originaria di Lucca, emigrata in Brasile e poi tornata in Italia, che collaborò con Lelio Basso alla creazione del Tribunale Russell II sui crimini commessi in America Latina. Con la sua consueta attenzione alle memorie collettive e alle forme di resistenza, Jonathas de Andrade intreccia materiali d’archivio e testimonianze dirette, restituendo la forza poetica e politica di una comunità che da Belo Horizonte a Roma ha incarnato una pratica di libertà spirituale e di impegno sociale. Dopo l’anteprima, il nuovo lavoro video di de Andrade sarà visibile al MACRO dall’11 dicembre 2025 al 6 aprile 2026.

Copertina - Jonathas de Andrade, 2022, Photo, UHGO, Courtesy of the artist and Nara Roesler

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Il Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede presenta
JONATHAS DE ANDRADE
A cura di Cristiana Perrella
Il quarto e ultimo appuntamento ospitato nello spazio di Conciliazione 5, inaugurato a pochi passi dalla Basilica di San Pietro in occasione del Giubileo 2025, è un progetto dedicato ai temi della solidarietà e dell’impegno sociale, in linea con il magistero di Papa Leone XIV, nell’Esortazione Apostolica Dilexi te L'installazione dell’artista brasiliano Jonathas de Andrade dialogherà con un altro suo intervento negli spazi del Museo di Arte Contemporanea (MACRO) di Roma. Dopo l’anteprima, la nuova opera video dell’artista - prodotta con il sostegno della Fondazione In Between Art Film - resterà infatti visibile fino al 6 aprile 2026 al MACRO
Dall'11 dicembre 2025
Conciliazione 5 | Via della Conciliazione 5, Roma
MACRO - Museo d'Arte Contemporanea di Roma | Via Nizza 138, Roma