Tenuta Mazzolino ha una nuova protagonista nella sua famiglia enoica, e stavolta ha le piume! Dopo Henry - l’asino mascotte sull’etichetta di Pinot Nero in edizione limitata, che ha fatto parlare di sé nel 2024 - arriva l’oca Gisella a personalizzare la bottiglia del super cru, annata 2018. Non è solo un vino, ma un’esperienza da collezionare: 837 bottiglie, ognuna con una veste grafica unica, perché Gisella ama farsi notare! È un Pinot Nero frutto di una visione audace: vent’anni fa il nonno di Francesca Seralvo - terza generazione oggi alla guida della cantina - e l’enologo greco-francese Kyriakos Kynigopoulos decisero, sfidando la tradizione , di piantare una vigna di Pinot Nero che guardava a Est. Una scelta coraggiosa, pensata per affrontare i cambiamenti climatici e dare vita a un vino di carattere, profondo e raffinato. La selezione proviene dal clone 115, quello che i borgognoni intransigenti considerano il non plus ultra e che Kyriakos stesso definisce "classe pura!". "Al primo assaggio ci si sono illuminati gli occhi: un mix di freschezza, profondità, carattere - rivela Francesca. Con la vendemmia alle porte, in un’annata meno estrema della 2017 ma sempre segnata dal cambiamento climatico, non potevamo fare altro che raccogliere di nuovo, in purezza, quella parcella esposta alla brezza dell’oriente. Gisella è un omaggio al nostro spirito pionieristico: ci piace pensare che, come le oche della mitologia romana hanno salvato il Campidoglio, Gisella vegli sulle nostre vigne e sui nostri vini". Dopo un affinamento paziente, è pronto per essere scoperto e apprezzato dai veri intenditori: Gisella arriva in una cassetta di legno da tre bottiglie, perfetta per chi vuole aggiungere un pezzo unico alla propria cantina… o semplicemente godersi un sorso di qualcosa di straordinario. Ogni bottiglia è speciale, con etichette una diversa dall’altra per "celebrare" la personalità e il carattere di questa oca speciale che di volta in volta indossa un "pigiama" diverso (proprio come per Henry). È il nuovo "capolavoro in bottiglia" di Tenuta Mazzolino.
TENUTA MAZZOLINO
"Siamo orgogliosi di quello che facciamo: lo facciamo bene da 40 anni. Fare e bere vino non è un lavoro o un passatempo. E’ uno stile di vita che ci rende felici... su una collina dell’Oltrepò Pavese. La storia della Tenuta Mazzolino iniziò circa 40 anni fa con Enrico Bragiotti quando, in uno dei suoi viaggi, si lasciò sedurre da quella che tutti chiamavano già 'la collina del Pinot Nero'. In poco tempo, la terra premiò il suo entusiasmo e la sua tenacia, dando inizio alla storia della cantina. Dal 2015 Francesca Seralvo ha raccolto il testimone del nonno Enrico. Da una terra vocata per la produzione del Pinot Nero nasce un’ampia gamma di vini, nel profondo rispetto della terra che abbiamo ereditato. Rispetto per la natura e l'esperienza dei migliori vignaioli Ispirarsi alla Borgogna. Secoli di tradizione hanno ben definito i pochi semplici passaggi adatti ad esprimere le migliori qualità delle nostre uve. L’estrema varietà di esposizioni e caratteristiche pedologiche ha suggerito la suddivisione in 39 piccole parcelle gestite separatamente. Ogni vino è da sempre originato dalle medesime parcelle che hanno un nome e un’identità precisa che ad ogni vendemmia si cerca di scoprire. Pressatura soffice, utilizzo di solo mosto fiore, fermentazioni alcoliche lente e prolungate a temperatura controllata, macerazioni pre-fermentative per estrarre colore e aromi, lunga sosta sulle fecce fini in barrique con 'batônnages', minimi o nulli interventi di chiarifica e filtrazione prima dell’imbottigliamento. Non si utilizzano fertilizzanti ma l’antica tecnica del sovescio, secondo la quale si seminano tra i filari favino, erba medica e facelia che arricchiscono il suolo e lo proteggono dall’erosione e dagli schiacciamenti. Per i trattamenti non si utilizza nient’altro che rame e zolfo".