Quando Hemingway soggiornava al "Posta". Cortina

"Cortina d’Ampezzo è il paese più dolce della Terra. È il paese più bello", scriveva nel 1925 Hemingway all’amico Ernest Walsh. Solo due anni prima, nel 1923, aveva messo piede per la prima volta nella cittadina dolomitica. E la "sua" Cortina non l’ha mai dimenticato. Esattamente un secolo dopo, l’Hotel de la Poste - dove il grande scrittore soggiornò molte volte - ne celebra il mito con una serie di appuntamenti in svolgimento in questa estate 2023. L’omaggio all'autore di "Per chi suona la campana" passa attraverso l’esperienza diretta, il cibo, la montagna, gli incontri. E non potrebbe essere altrimenti: per Hemingway non esisteva separazione tra letteratura e vita, anche a Cortina.
Gherardo Manaigo (ph Guido Frieri)
"Proprio qui, all’Hotel de la Poste, Hemingway ha terminato di scrivere il romanzo 'Di là dal fiume e tra gli alberi', tornando alla letteratura dopo un’interruzione di dieci anni - racconta Gherardo Manaigo, direttore e proprietario del Posta - È quindi con particolare affetto che lo ricordiamo: è un po’ un amico di famiglia. Gli abbiamo dedicato la sua stanza, la 107 (nell'immagine di copertina), e conserviamo con cura la sua macchina da scrivere: a Cortina aveva ritrovato il piacere di creare storie e condividerle con il mondo". Curata dall’architetto e docente Giancamillo Custoza de Cattani, in primo piano c'è la mostra "100 anni di Hemingway a Cortina: le fotografie dell’Archivio del barone Franchetti". L'esposizione diventa un modo per entrare, in punta di piedi, nella quotidianità di Hemingway. La chiave di lettura è l’amicizia, cardine attorno a cui ruotavano le scorribande, le epiche bevute, le gite fuoriporta che troviamo anche tra le pagine dei racconti e romanzi del grande autore americano. L’archivio della famiglia Franchetti mette a disposizione le foto scattate dai vari compagni di avventure: i Franchetti stessi, i di Robilant, i Kechler, gli Ivancich. Dagli scatti, alcuni dei quali inediti, emerge un Hemingway più intimo e segreto. Le fotografie datano dalla fine degli anni Quaranta all’inizio di quelli Cinquanta, periodo in cui lo scrittore viveva all’Hotel de la Poste, che era il suo rifugio, bar prediletto, studio e salotto. Hemingway scriveva come viveva. Ascoltare le sue parole, a distanza di tanti decenni, è come incontrare un vecchio amico. Sabato 5 agosto Michele Mirabella - regista, attore e conduttore - sarà a Cortina per incontrare il pubblico e interpretare alcune pagine scelte, tratte dai romanzi e i racconti del romanziere. Tema conduttore il rapporto tra Hemingway e la montagna, le Dolomiti che tanto amava, la natura come scenario che ci mette alla prova e rivela il nostro vero carattere. Un ricordo emerge da questo legame. Sabato 7 ottobre 1948 Hemingway e il conte Federico Kechler partirono da Cortina e andarono a pescare la trota al lago di Anterselva, in Trentino Alto-Adige. Nel 2023, nella stessa data e nello stesso luogo, verrà organizzata una nuova "partita di pesca" pensata come una sorta di rievocazione storica, un momento conviviale che rende omaggio a una delle grandi passioni del maestro de "Il vecchio e il mare". A partire da un fatto realmente accaduto si celebra una delle grandi passioni dello scrittore, la pesca, qui nella versione con la mosca. Una tecnica complessa, sfidante, che - come sempre per Hemingway - diventa quasi una metafora della vita.

Ernest Hemingway con Nanuk Franchetti, a pesca in Trentino 

HOTEL DE LA POSTE. CORTINA D’AMPEZZO

L’Hotel de la Poste non è solo un albergo, è un salotto con vista sulle Dolomiti, dove per secoli si sono incontrati re e regine, grandi personaggi della storia, scrittori e artisti da tutto il mondo. È la sintesi di ciò che Cortina rappresenta: eleganza, solida tradizione, autenticità. E ovviamente è un avamposto ai piedi delle leggendarie montagne patrimonio Unesco. Tutto intorno troviamo grandi spazi aperti, aria pura, vette da scoprire a piedi o in mountain bike. L’albergo esiste fin dal 1804, anno della prima licenza - rilasciata a Silvestro Manaigo, il capostipite - ed è oggi il più antico hotel di Cortina. Sette generazioni di albergatori dopo, la staffetta prosegue con Gherardo e la cugina Michela. Gli ospiti vengono accolti in ambienti ampi, in suite di dimensioni confortevoli, in sale d'incontro come il Salon Dolomieu e la Ville Venete Lounge Bar. Questo storica dimora alpina risponde, così, alla sua vocazione primaria, quella di essere un crocevia di storie in pieno centro. La sua porta è stata varcata da ogni celebrità che ha messo piede qui. Tra i suoi più affezionati frequentatori storici, personalità del calibro di Hemingway, Liz Taylor, i Krupp, i reali di Svezia e tanti artisti che hanno lasciato un numero considerevole di opere d’arte al Museo Rimoldi di Cortina. Anche oggi l’hotel è il luogo dove ci si incontra e si respira pienamente l’atmosfera autentica della località montana.


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