Casa Baglioni: IN-BETWEEN. Tra Arte e Design. Milano

Casa Baglioni, il nuovo hotel milanese della Collezione Baglioni che verrà inaugurato nel quartiere di Brera entro la fine dell’anno - un progetto firmato dallo studio d’architettura Spagnulo & Partners - apre le porte del suo cantiere durante le giornate della Milano Design Week (6-12 giugno 2022) trasformandosi nel palcoscenico della mostra "IN-BETWEEN. Tra Arte e Design". All’interno di un percorso espositivo curato dallo studio Spagnulo & Partners che descrive il delicato rapporto tra arte e design, già matrice concettuale del progetto per Casa Baglioni, vengono esposti i lavori di quattro artisti internazionali - Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Anne Imohof e Giulio Paolini - dalla Stefano Cecchi Trust Collection - Fondo per l’Arte, collezione creata dall’imprenditore Stefano Cecchi con la curatela di Iole Pellion di Persano. La mostra sancisce l'idea del progetto di interni che si confronta con l’opera d’arte, indicando questo dialogo come metodo per la scoperta di linguaggi nuovi. Un processo che porta ad una visione di spazio integrato in cui arte, design e architettura si sfiorano e, insieme, generano un universo di segni inediti.
Con questo evento Baglioni Hotels & Resorts e Spagnulo & Partners sposano in pieno questo processo creativo, inteso come preludio concettuale dei temi chiave della futura Casa Baglioni, ispirata alla grande esperienza artistica delle avanguardie della Milano anni Sessanta. La mostra si sviluppa in quattro ambienti del piano terra, ognuno caratterizzato da un diverso tema. Si apre con un percorso fatto da linee metalliche sottili e luce al neon che, come una matita, disegnano una struttura leggera in connessione con il contesto, suggerendo una scatola aperta a quello che verrà̀ e a quello che contiene. In esposizione tre opere monocrome bianche, espressione di  un linguaggio d’avanguardia cominciato nell’esperienza astrattista degli anni 60’. Le tele estroflesse di Castellani e Bonalumi rispecchiano la ricerca formale di un periodo di cambiamento che ha portato la Milano industriale a contraddistinguersi nella scena internazionale del design. Superficie Bianca, 1980, di Enrico Castellani, una grande tela estroflessa iconica del lavoro del maestro che riporta un’onda di pieni e vuoti accuratamente composti a dettare un ritmo, si rapporta con due opere della serie Bianco, 1973, 1974, di Agostino Bonalumi. Tre opere bianche, tre rilievi diversi di pari intensità ad evidenziare la bellezza di una tecnica che nonostante la ripetitività e rigidità della stessa riesce a creare sempre nuovi ritmi e impressioni in un gioco di luci e ombre. Da qui si giunge alla seconda stanza, che approfondisce il tema delle riflessioni, delle superfici specchianti, della dimensione dell’ambiguità̀ in cui ci si interroga sul ruolo dell’opera, il suo essere protagonista o comparsa, e su quello dello spettatore nel farne parte, attivandola, in un continuo gioco di senso.

Il pavimento è una vasca d’acqua che accentua lo stato di spaesamento e indeterminatezza sul quale si riflettono le due opere Untitled (2018, 2019) di Anne Imhof, artista che nell’ultimo anno ha sconvolto il mercato dell’arte contemporanea e le istituzioni con la forza delle sue installazioni e performance, tra cui la personale al Palais de Tokyo, a Parigi e SEX al Castello di Rivoli. La terza installazione gioca con la permeabilità dello sguardo, con l’uso della luce e delle superfici come creatrici di atmosfere, in cui l’opera è svelata secondo un ritmo sincopato. Le pareti in tessuto giocano sulla contrapposizione di trame e trasparenze introducendo alla  Comédie Italienne (1984) di Giulio Paolini, opera ricca di evocazioni letterario-artistiche intimamente legate al tema della teatralità. Lo spettatore è invitato a scoprire il lavoro dell’artista come un palcoscenico all’apertura dei tendaggi: la scena è occupata dalle più diverse comparse che annunciano una rappresentazione di cui restiamo in costante attesa. L’ultima sala è uno sguardo verso il futuro, una finestra sul passaggio del tempo attraverso lo sguardo del regista Fabrizio Roscini che fissa il lavoro del  cantiere mentre si compie. Esserne testimoni, incorniciare come in un quadro vivente le fasi del lavoro, dona ai suoi protagonisti il giusto peso all’interno del tutto. "Sono entusiasta di questa iniziativa artistica nata in collaborazione con i nostri principali  partner della nuova Casa Baglioni, volta a celebrare l’arte e il design della Milano anni ’60”, commenta Guido Polito, ceo di Baglioni Hotels & Resorts. "Il dialogo con l’arte è un’esperienza unica e ci induce ad un ripensamento radicale sui modi di intendere lo spazio e il design. È un percorso che aiuta i progetti ad acquisire senso ed interagire col mondo", aggiunge Federico Spagnulo, founder e senior partner di Spagnulo & Partners. La mostra vede il coinvolgimento di attori di primo piano del Made in Italy come Panzeri Illuminazione, Zucchetti Kos, Dedar, e la gentile collaborazione di Guisa Costruzioni, Gabana Arredamenti e dello chef Claudio Sadler che firmerà la ristorazione di Casa Baglioni. 

Location: Via Dei  Giardini 21 

Orari apertura al pubblico: 7, 8, 11 giugno dalle ore 10.00 alle ore 16.00; 9-10 giugno dalle ore 11.00 alle ore 20.00; 12 giugno dalle 10.00 alle 13.00.

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BAGLIONI HOTELS & RESORTS

Ambasciatori dell’ospitalità Made in Italy, i Baglioni Hotels & Resorts sono una casa privata, elegante ed intima. Grazie alla guida del CEO Guido Polito, la proprietà ha sviluppato una concezione del lusso contemporaneo  che, nella gestione quotidiana, si è tradotta in un servizio “su misura”, facendo sentire l’Ospite sempre a proprio agio. La Collezione conta oggi 4 esclusivi hotel, situati nel cuore delle principali città d’arte italiane (Venezia, Roma, Firenze) e Londra,  nel cuore del quartiere di Kensington, e 3 resort a Punta Ala nella Maremma Toscana, alle Maldive nell’isola di Maagau, e il nuovissimo Baglioni Resort Sardegna, che sorge a nord di San Teodoro, sulla suggestiva spiaggia di Lu Impostu, inaugurato il 1° giugno  2021. Quest’anno la Collection si arricchirà ulteriormente grazie all’apertura a maggio del Baglioni Masseria Muzza, a pochi minuti da Otranto, e nell’ultimo trimestre di Casa Baglioni, nel cuore di Brera a Milano.

www.baglionihotels.com 

STUDIO SPAGNULO & PARTNERS  

Lo studio di Architettura ed Interior Design Spagnulo & Partners è stato fondato a Milano dall’architetto Federico Spagnulo con la collaborazione di Alessandra Carbone ed Andrea Spagnulo e conta ad oggi un team di 15 persone tra collaboratori ed associati.  Nel corso degli anni lo studio ha sviluppato una particolare attenzione ai progetti di architettura e interior design per residenze e alberghi di lusso, in Italia e nel resto del mondo. L’attitudine e la sensibilità dedicata a questa parte di progettazione  ha permesso a Spagnulo & Partners di rivestire un ruolo da protagonista in importanti progetti internazionali a Dubai, Cap d’Antibes, Cannes, Miami, Casablanca, Marrakech, Mumbai, St. Moritz, Mosca, collaborando con importanti gruppi alberghieri internazionali come Kempinski e Marriott International. Lo studio è inoltre il responsabile italiano ed estero di tutti i progetti di arredo d’interni per il gruppo Baglioni Hotels & Resorts. L’attenzione ai dettagli e un rapporto costante tra modernità e tradizione sono gli elementi ricorrenti in tutti i progetti. Il senso dello stile è sempre interpretato in un nuovo progetto, trasformandolo in un’esperienza unica e su misura. 

www.spagnuloandpartners.it 


STEFANO CECCHI TRUST COLLECTION 

La Stefano Cecchi Trust Collection - Fondo per l’Arte - è stata creata dall'imprenditore torinese Stefano Cecchi con l’intenzione di valutare gli artisti selezionati (emergenti e non) affidando loro un nuovo posizionamento sul mercato con l'obiettivo di valorizzarli  a livello internazionale. La collezione riunisce nomi, luoghi, tecniche e carriere differenti, riuscendo a creare una linea unica nonostante le differenze. Dipinti, installazioni, sculture, fotografie e NFT attentamente selezionati hanno portato la collezione  a crescere velocemente di importanza e ritagliarsi un proprio ruolo all’interno del sistema dell’arte contemporanea post war. A partire dal 2021 la collezione ha raccolto due cataloghi che contano più di cinquanta artisti tra cui opere di particolare rilievo di Jannis Kounellis, Hermann Nitsch, Hans Hartung, Mario Merz, Joseph Kosuth, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Giulio Paolini, Gilberto Zorio, Nan Goldin, Cindy Sherman, Christo, Shusaku Arakawa, Jacques Villeglé, Andy Warhol, Mario Schifano, Julião Sarmento, Eno Cucchi, Anne Imhof, JR e Hugo McCloud