A.R. Penck | Retrospettiva al Museo d'arte Mendrisio

A. R. Penck, all'anagrafe Ralf Winkler (1939-2017), è stato certamente tra i più importanti artisti tedeschi della seconda metà del Novecento, colui che, insieme ad altri pittori e compagni - Baselitz, Lüpertz, Polke, Richter, Immendorff e Kiefer - ha saputo esprimere le contraddizioni della Germania post-nazista e del conflitto Est-Ovest mediante un linguaggio originalissimo seppur concepito nelle forme espressive tradizionali, come pittura, disegno e scultura. La retrospettiva di Mendrisio curata da Simone Soldini, Ulf Jensen e Barbara Paltenghi Malacrida - comprensiva di oltre 40 dipinti di grande formato, 20 sculture in bronzo, cartone e feltro, oltre a una cinquantina di opere su carta e libri d’artista - intende ripercorrere le principali tappe del suo percorso creativo. L'esposizione è aperta sino al 13 febbraio 2022.
Nato a Dresda, Penck per decenni è attivo nella Germania dell’Est con opere di chiara ispirazione socialista. Molto osteggiato, espone raramente nell’allora DDR. È soltanto dall’inizio degli anni Settanta che Penck riesce a partecipare a mostre in Svizzera, Paesi Bassi e Canada, riscuotendo ampi consensi. Nel 1972 espone a Documenta 5 di Kassel chiamato da Szeemann; all’inizio degli anni Ottanta è tra i protagonisti delle rassegne New Spirit in painting (Londra) e Zeitgeist (Berlino).  Nel 1980, quando, dopo l’ennesimo contrasto con le autorità, emigra all’Ovest, è ormai considerato uno dei protagonisti della scena pittorica mondiale e ha già suscitato grande interesse a New York. Basquiat e Haring lo ammirano per la sua vigorosa pittura monumentale, capace di delineare la complessità del mondo con la spontaneità e l’immediatezza di un graffitista. Nel 1984 viene celebrato con una personale alla Biennale di Venezia; nel 1988 la Neue Nationalgalerie di Berlino lo consacra definitivamente con una grande retrospettiva.

Le fondamenta della sua pittura monumentale risalgono alla fine degli anni Sessanta, con la nascita del progetto Standart. Come una sorta di monumentale avatar, Standart simboleggia l’autocoscienza dell’artista, con cui Penck porta avanti il suo progetto solitario, in linea con le idee del Bauhaus: la trasformazione della società moderna secondo criteri estetici. Grazie alla sua celeberrima figura stilizzata, che lo porta a fama internazionale, Penck ha saputo trasformare il campo figurativo in un megafono attraverso il quale diffondere le proprie convinzioni teoriche ed estetiche. La sua pittura monumentale si riallaccia sia al genere storico, specchio degli eventi contemporanei, sia alla pittura simbolica, a cui dà voce attraverso un intero bestiario di figure totemiche o animali arcaici. Fino alla sua produzione della maturità, persegue l’idea di un’immagine visionaria capace di rappresentare in un’unica prospettiva la coralità del mondo.  Penck figura,, inoltre, tra i protagonisti della scultura dell’ultimo trentennio. Si occupa di scultura fin dalla giovinezza e il suo primo gruppo plastico è costituito dai modelli realizzati con materiali poveri nell’ambito del progetto Standart; a metà degli anni Settanta realizza a colpi d’ascia sculture in legno. A partire dal 1984 si concentra sulla tecnica di fusione in bronzo, lavorando a diversi formati fino a giungere alla dimensione monumentale, con un percorso analogo a quello già seguito in pittura. Una grande scultura in bronzo dal titolo Ich Selbstbewusstsein (1987) è esposta nel chiostro all’ingresso del Museo. Con questo progetto il Museo d’arte di Mendrisio si pone l’obiettivo di presentare il percorso creativo del maestro - per la prima volta in ambito culturale italofono - attraverso le sue espressioni multiformi, cercando di fornire al pubblico gli strumenti per poter comprendere la struttura complessa e profonda di questo grande protagonista dell’arte contemporanea.

Didascalia delle immagini delle opere, dall'alto in basso:

1 - The Battlefield (Il campo di battaglia) 1989 acrilico su tela 340 x 1022 cm © 2021, ProLitteris, Zurich

2 - Standart 1969 colori a dispersione su tela 127.5 x 98.5 cm © 2021, ProLitteris, Zurich

Qui sotto: Situation ganz ohne Schwarz (Situazione del tutto priva di nero) 2001 acrilico su tela 200 x 300 cm Galeria Fernando Santos, Porto (Portugal). © 2021, ProLitteris, Zurich

---------------------------------------------

A.R. Penck | Museo d’arte Mendrisio

Fino al 13 febbraio 2022

A cura di: Simone Soldini, Ulf Jensen, Barbara Paltenghi Malacrida

Piazzetta dei Serviti 16850 Mendrisio

Orari: martedì-venerdì: 10.00-12.00 e 14.00-17.00; sabato, domenica e festivi: 10.00-18.00; lunedì chiuso, tranne festivi. Chiuso 24/25 dicembre 2021 e 1 gennaio 2022

Entrata: intero chf/euro 12, ridotto chf/euro 10

Catalogo: monografia di 300 pagine con illustrazioni a colori di tutte le opere in mostra, in vendita a chf/euro 38

Attività didattiche gratuite per allievi di scuola dell’infanzia, scuola elementare e scuola media. Visite guidate per scuole superiori: chf/euro 60. Visite guidate di gruppo su richiesta con guida storica dell'arte chf 100.-/euro 90.-

Con il sostegno di: Fondazione Winterhalter, Mendrisio Repubblica | Cantone Ticino, Fondo Swisslos

Media partner: RSI RETE DUE Radiotelevisione Svizzera

Informazioni: www.mendrisio.ch/museo, tel. +41. 058.688.33.50