Basta inquadrarlo con lo smartphone e si diventa "proprietari" di una delle note del brano, composto nei mesi scorsi dai ragazzi delle scuole di musica e dei centri di aggregazione della Val di Sole, elaborato ed arrangiato da Silvio Morais D’Amico e registrato a Milano dall’Orchestra e dal Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala, sotto la direzione di Pietro Mianiti. Non solo. Il QR-Code, grazie a un sistema di geolocalizzazione, consente anche di individuare le diverse fonti d’acqua del territorio a cui approvvigionarsi, nonché di scoprire itinerari e paesaggi sonori creati ad hoc dagli artisti del Collettivo OP. La borraccia è acquistabile sul sito www.unodiunmilione.com e presso vari punti vendita della Val di Sole. La scultura monumentale, collocata nell’emozionante scenario naturale delle alte vette trentine, è stata realizzata da Morgana Orsetta Ghini del Collettivo OP.
Si compone di due strutture in ferro corten e acciaio e grazie agli impianti di diffusione del suono di K-Array permette al visitatore che vi si potrà muovere all’interno e all’esterno di vivere un’esperienza unica, sentendo risuonare il brano musicale realizzato per l'"installazione" in quota. Tutto ha avuto origine dalle molteplici fonti d’acqua di cui sono disseminati Val di Sole, Pejo e Parco Nazionale dello Stelvio. I ragazzi delle scuole di musica e dei centri di aggregazione sono stati invitati a partecipare a dei laboratori di composizione per dare vita a un brano sinfonico, traendo ispirazione dall’esperienza vissuta a contatto con la natura lungo i cammini e le varie sorgenti d’acqua della zona. Il brano, nella composizione ed arrangiamento finale di Morais D’Amico, è stato registrato nel capoluogo lombardo. E qui entra in gioco la tecnologia: grazie a Popack sono state realizzate le borracce in leggero acciaio termico, ognuna delle quali capaci di svelare una nota del brano. Le borracce si trasformano, così, in un oggetto vivo, diventando un dispositivo multimediale in grado di farci "viaggiare" attraverso le note e lungo i percorsi indicati nella mappa. E poi ecco la scultura a 3000 metri di altitudine, concepita come un auditorium in cui gli elementi della natura dialogano con il visitatore.