Photo, Alina Frieske con Twenty14 a Images Gibellina


Storia della Sicilia martoriata e del suo riscatto, che è già quasi un mito: Gibellina (Trapani). Qui l'arte ha segnato e condotto "per mano" la rinascita della città da uno degli eventi più drammatici del Novecento: il terremoto del Belice (1968). E proprio in questi luoghi grandi opere, rassegne outdoor, incontri e momenti di spettacolo interdisciplinare danno vita in questa difficile estate 2021 a uno dei più grandi musei internazionali dell'espressività contemporanea "a cielo aperto". È Images Gibellina, il festival di fotografia e arti visive che aprirà il suo programma venerdì 30 luglio con un doppio, doveroso, omaggio a Luigi Ghirri.
"Chiesa Madre". Ludovico Quaroni
Ma si va molto oltre: il laboratorio di ricostruzione firmato dopo il sisma da Alberto Burri, Arnaldo Pomodoro, Pietro Consagra e Mimmo Paladino e molti altri, si offre al mondo come città-museo, accessibile a tutti grazie al lavoro congiunto dell'Associazione culturale On Image e della Biennale svizzera Images Vevey, del Comune di Gibellina e della Fondazione Orestiadi, sotto la direzione di Arianna Catania e Stefano Stoll. Siamo alla terza edizione del Festival e subito si spalancano al pubblico nuove, altre e inedite, opportunità di scoperte e visioni. Un caleidoscopio di performances e proposte in 31 mostre, una tre giorni inaugurale (30, 31 luglio e 1 agosto) fitta di eventi, ospiti tra i più affermati della scena contemporanea (Bruce Gilden, Stephen Gill, Maurizio Galimberti, Batia Suter, Francesco Jodice, Fang Wen, Jun Ahn e Robert Pufleb & Nadine Schlieper tra molti altri) con molte cose "all'aperto", spesso ideate "su misura" per la manifestazione siciliana, paradigma di una narrazione storica a suo modo irripetibile ( prima che la rassegna si concluda a fine agosto). Apertura riservata al doppio omaggio al grande fotografo italiano Luigi Ghirri (1943-1992).


"Abglanz" di Alina Frieske
E subito l'"incontro" con "Abglanz" di Alina Frieske, a cura di Twenty14, progetto vincitore dell'Open air installation 2021. Alina Frieske crea collage in cui centinaia di frammenti presi da varie fotografie vengono assemblati in nuove immagini. Fortemente influenzata dal libro "La vita, istruzioni per l'uso" di Georges Perec, l'artista tedesca esplora il concetto di molteplicità con un’attenzione particolare per il quotidiano. Per Images Gibellina, sempre insieme al duo curatoriale Twenty14, "Abglanz" è presentato sotto una nuova luce, in un'installazione che prende ispirazione dal puzzle game "House of Cards". Le immagini combinate tra loro finiscono per mimetizzarsi nella loro reciproca imitazione. Quali figure rimangono riconoscibili e quali si perdono nella folla? Alina Frieske è un artista con base a Berlino. È stata tra i Ones to Watch 2020 del British Journal of Photography ed è la vincitrice del ING Talent award 2021. La sua pratica studia l'intersezione tra fotografia e pittura affrontando temi come identità e astrazione. Twenty14 (Elena Vaninetti e Matilde Scaramellini) è un duo con base a Milano che dal 2014 si occupa di curatela ed art consulting nel mondo dell’arte contemporanea: "Ogni lavoro artistico, prima di arrivare al pubblico, segue un percorso: nasce da uno stimolo e cresce attraverso un’attenta progettazione in studio. Siamo interessate - dicono Elena e Matilde - a raccontare questo delicato processo, aprendo le porte dei luoghi dove esso prende forma per ascoltare le voci di chi contribuisce a rendere sempre più interessante il mondo dell’arte e del design in Italia, oggi. Modus Operandi, nato come editoriale di Twenty14, si propone di gettare lo sguardo non solo sul processo creativo, ma di tracciare delle coordinate utili per esplorare le diversità del nostro territorio artistico, attraverso le sue eccellenze".


Elena Vaninetti (a sinistra) e Matilde Scaramellini
L'installazione|mostra open air e site-specific è tra le occasioni da non perdere al Festival. Scrive la giuria del premio di Gibellina: "Il progetto di Alina Frieske è una complessa e intrigante interpretazione del tema 'molteplicità'. I numerosi frammenti che l'artista trova in rete, e riassembla per creare le sue opere-collage, vengono nuovamente messi in discussione e spezzettati per creare un'ulteriore riflessione sulle frammentate e molteplici identità della società contemporanea. I vari pezzi che l'autrice  aveva composto per formare nuove immagini, si dividono ancora per poi riattrarsi, come una calamita, con l'obiettivo di creare nuovi racconti in un allestimento innovativo: una sequenza di pannelli intrecciati tra loro che seguono la pavimentazione della piazza, in cui il visitatore può riflettersi, passeggiare intorno o passare attraverso...". Da non perdere, in particolare, la giornata di domenica 1 agosto con le visite guidate - dalle 16,30 alle 19,30 - da Sistema delle Piazze a Chiesa Madre di Ludovico Quaroni per scoprire da vicino proprio l'opera curata da Twenty14.