Monte-Carlo, Alpine A110 x Felipe Pantone. Arte e pista

In concomitanza con il Gran Premio di F1 di Monte-Carlo, Alpine e l'artista spagnolo-argentino Felipe Pantone presentano il frutto della loro seconda collaborazione. Il nuovo connubio fa seguito all’opera "Alpine F1 x Felipe Pantone", un'interpretazione della Formula 1 in un modellino su scala 1/2 ora esposto al primo piano dell'Atelier Renault dedicato ad Alpine. La nuova realizzazione ha come soggetto l’Alpine A110, modello-simbolo della casa.
Prima di immergersi in questo progetto, Pantone ha passato molte ore a documentarsi e, naturalmente, a guidare questa coupé sportiva francese per coglierne e percepirne le caratteristiche uniche. Il risultato è un’interpretazione dell’A110, al tempo stesso, dinamica ed elegante. Le linee grafiche proposte sposano le forme della vettura dandole un’impressione di velocità anche quando è ferma. Naturalmente, non potevano mancare le tinte distintive di Pantone, il bianco e il nero. "Nel mio lavoro sull'A110 l’idea è stata quella di suscitare una  sensazione di 'superdinamicità'. Come visualizzare la velocità è un concetto che studio ormai da diversi anni e ho l’impressione che con quest’auto prenda forma, ponendo l’accento sul suo magnifico design tramite un look tecnologico e all’insegna della competizione". Per dipingere la carrozzeria, lavoro effettuato completamente a mano, ci sono volute diverse settimane. E per rendere il frutto di questa collaborazione ancora più esclusivo, i tre modelli messi in vendita saranno oggetto di sottili variazioni grafiche in modo che ognuna di queste A110 diventi ancora di più un vero e proprio pezzo unico.


"Con questa seconda collaborazione con Alpine, Pantone dimostra ancora una volta tutta la portata del suo talento. Il lavoro creativo e l’esecuzione sono straordinari. I giochi  di colori, le forme geometriche e gli effetti ottici mostrano l’A110 sotto una nuova luce, dandole un’impressione esasperata di movimento. Da questo lavoro nasce un’opera d’arte moderna, dinamica ed accattivante", commenta Cédric Journel, vicepresidente Vendite e Marketing di Alpine. L’Alpine disegnata da Pantone è realizzata sulla base di una A110S, il modello più potente della gamma con i suoi 292 cavalli. Ognuna delle tre vetture sarà messa in vendita al prezzo di 125.000 euro (Iva inclusa). Omologate per la strada, queste opere d’arte uniche si rivolgono più ai collezionisti che ai fan dei circuiti. I requisiti necessari per poter acquistare una di queste tre unità  saranno comunicati in un secondo momento. Fernando Alonso ha preso il volante dell’A110 x Felipe Pantone e ha portato con sé l’artista in una sessione di hot lap sul circuito del Gran Premio di Monaco. E la scuderia Alpine F1 Team adotta proprio i colori dell'artista spagnolo riprendendo alcuni suoi tipici elementi grafici. La firma è particolarmente evidente sul motorhome e sul muso delle A521 che saranno presenti alla partenza del Gran Premio di Monaco.


Fondata nel 1955 da Jean Rédélé, Alpine si è affermata nel corso degli anni con le sue auto sportive alla francese. Nel 2018 la marca presenta la nuova A110, emblema dei principi del costruttore transalpino in termini di compattezza, leggerezza, agilità e piacere di guida. Nel 2021 viene creata la Business Unit Alpine, che diventa il brand dedicato alle auto sportive innovative del gruppo Renault. Si sfruttano l’eredità e il know-how dello storico stabilimento di Dieppe ma anche le competenze ingegneristiche dei team di Alpine Racing ed Alpine Cars. Felipe Pantone ha iniziato a comporre graffiti all'età di 12 anni. Si è laureato in Belle Arti a Valencia (Spagna), dove ha sede il suo studio. La sua ricerca investi i temi del dinamismo, della trasformazione, della rivoluzione digitale e i problemi legati all'attualità. "Il colore avviene solo a causa della luce e la luce è l'unica ragione per cui la vita accade - afferma Pantone -. La luce e il colore sono l'essenza stessa dell'arte visiva. Grazie alla televisione, ai computer e all'illuminazione moderna, la nostra percezione della luce e del colore è cambiata completamente. Sono cresciuto come un semplice pittore, addestrato come pittore, e ora il mio obiettivo più grande è quello di liberarmi da tutta la formazione accademica e di poter fare arte liberamente, con gli strumenti che funzionano meglio", dice. Che si tratti di esporre in gallerie di tutto il mondo, trasformare una Chevrolet Corvette del 1994 in qualcosa di futuristico o dipingere il più grande murale del Portogallo, le sue diverse applicazioni sono unite dall'intersezione tra tecnologia e arte. "Cerco di creare cose che non dovrebbero essere dove sono - aggiunge -. Per portare la consapevolezza di certe cose, per spostare i pensieri delle persone altrove".