Pistoia Musei e Sky Arte, Aurelio Amendola: sei artisti

Nell'attesa di poter tornare a vivere gli spazi espositivi, Pistoia Musei, in collaborazione con Sky Arte, propone una miniserie legata alla mostra "Aurelio Amendola. Un’antologia", in corso negli spazi espositivi del sistema museale. Sei video-pillole (una ogni sabato sui siti web e sui canali social di Pistoia Musei e Sky Arte) dedicate ad alcuni degli artisti con i quali Amendola ha lavorato nel corso della sua lunga carriera, stringendo spesso con loro dei rapporti di profonda stima e amicizia.
Giorgio de Chirico, Venezia, 1973.© Aurelio Amendola
Un racconto intimo e personale che, attraverso lo sguardo ironico del maestro, svela dettagli insoliti, episodi curiosi e momenti di vita privata. Sei puntate che ci accompagneranno per tutto il mese di maggio alla scoperta di sei giganti del mondo dell'arte con personalità molto diverse  tra loro: sabato 24 aprile la prima puntanta con Marino Marini, per continuare poi con Giorgio de Chirico, Alberto Burri, Andy Warhol, Claudio Parmiggiani, e Jannis Kounellis. La mini-serie è prodotta da Pistoia Musei e distribuita in collaborazione con Sky Arte, con la regia di Metilene Design e Comunicazione. Fotografo dell’Ermitage di San Pietroburgo, degli Uffizi, dei Musei Vaticani, della rivista FMR, del Vittoriale degli Italiani, e di numerose altre istituzioni museali nazionali e internazionali, legato a molti artisti del Novecento, Amendola è un autore di fama mondiale, la cui fotografia non si riduce a semplice riproduzione ma è simile alla pratica scultorea, alla sua armonia plastica: è volume e sensualità. Interprete per eccellenza dell’opera di Michelangelo, sublime testimone dell’antico nei suoi scatti dedicati a Canova, Bernini, Jacopo della Quercia, Donatello e Giovanni Pisano, e del contemporaneo con i suoi ritratti di Burri, de Chirico, Warhol, Manzù, Vedova, Ceroli, Lichtenstein, Kounellis e molti altri, Amendola è stato capace di dialogare con lo spirito degli artisti, restituendone stile e intensità. Lontano dal modello documentaristico, con la grazia speciale della qualità atmosferica e sensoriale degli scatti, la sua fotografia non è mai oggetto estetico ma un atto poetico, nello stesso tempo carnale e spirituale, meditativo e seduttivo.

Andy Warhol La Factory New York, 1986 ©Aurelio Amendola