Fotografia, "Aurelio Amendola | Un'antologia". Pistoia

L’Antico, l’Antichissimo, l’Avanguardia e il Contemporaneo, gli happening degli anni Settanta, gli atelier, il dedalo delle amicizie e delle collaborazioni, le grandi mostre, i piccoli musei: con "Aurelio Amendola | Un’antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri", mostra antologica dedicata a un maestro della fotografia italiana, Fondazione Pistoia Musei porta in scena sino al 25 luglio 2021 nelle sue due sedi di Palazzo Buontalenti e dell’Antico Palazzo dei Vescovi la bellezza raccontata in quasi trecento immagini. Presentazione alla presenza dell'artista lunedì 8 febbraio.
Aurelio Amendola: Giacomo Manzù, Ardea 1978
Amendola, abile sperimentatore di accostamenti inediti tra Antico e Contemporaneo, è tra i fotografi più eleganti e prolifici del nostro tempo: le sue immagini hanno una forza antica di milioni di anni e, allo stesso tempo, trasmettono pura grazia e melodia. La mostra di Pistoia Musei, curata da Paola Goretti e Marco Meneguzzo, vuole essere un omaggio alla carriera di un autore di grande intensità, capace di trasformare elementi naturali in metafore di sensualità e carnalità, saldamente ancorato al contesto culturale toscano e alla sua Pistoia in particolare, e tuttavia non soltanto artista del genius loci ma interprete della creatività universale. L'esposizione si articola in due grandi parti - Antico e Contemporaneo - legate da continui rimandi figurativi, che ripercorrono oltre 60 anni di attività e tutti i generi nei quali l’autore si è sperimentato, approfonditi da specifiche sezioni della mostra. Si tratta della prima esposizione che raccoglie la quasi totalità della produzione di Amendola, offrendo al pubblico l’opportunità di ammirarne la coerenza figurativa, il legame con la tradizione classica, con la storia dell’arte e della fotografia, con i grandi maestri contemporanei.

Andy Warhol, New York 1986 ©Aurelio Amendola
Fotografo dell’Ermitage di San Pietroburgo, degli Uffizi, dei Musei Vaticani, della rivista FMR, del Vittoriale degli Italiani, e di numerose altre istituzioni museali nazionali e internazionali, legato a molti artisti del Novecento, Amendola è un autore di fama mondiale, la cui fotografia non si riduce a semplice riproduzione ma è simile alla pratica scultorea, alla sua armonia plastica: è volume e sensualità. Interprete per eccellenza dell’opera di Michelangelo, sublime testimone dell’antico nei suoi scatti dedicati a Canova, Bernini, Jacopo della Quercia, Donatello e Giovanni Pisano, e del contemporaneo con i suoi ritratti di Burri, de Chirico, Warhol, Manzù, Vedova, Ceroli, Lichtenstein, Kounellis e molti altri, Amendola è stato capace di dialogare con lo spirito degli artisti, restituendone stile e intensità. Lontano dal modello documentaristico, con la grazia speciale della qualità atmosferica e sensoriale degli scatti, la sua fotografia non è mai oggetto estetico ma un atto poetico, nello stesso tempo carnale e spirituale, meditativo e seduttivo. 

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