Palazzo Reale, rinviata "Le signore dell'Arte". Milano

Uno degli appuntamenti "dal vivo" più attesi del 2021 milanese viene rinviato a data da destinarsi. Una decisione presa proprio alla vigilia dell'apertura, fissata per martedì 2 marzo 2021 nelle sale di Palazzo Reale (uno dei simboli della ripresa culturale nel capoluogo lombardo), dell'esposizione dedicata alle più grandi artiste vissute tra ‘500 e ‘600: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni e molte altre.

Il ritorno della Regione Lombardia in zona arancione ha fatto scattare la chiusura di Palazzo Reale "sino a nuove disposizioni governative" in materia sanitaria. E l'assessore milanese alla Cultura, Filippo Del Corno, esprime tutta la sua contrarietà a questa nuovo nuovo stop sulla base dei mutevoli colori delle varie zone regionali. 
L'esposizione - promossa da Comune di Milano Cultura e realizzata da Palazzo Reale e Arthemisia con il sostegno di Fondazione Bracco - aderisce al palinsesto "I talenti delle donne" dell’assessorato alla Cultura di Palazzo Marino dedicato proprio all’universo delle donne. Con "Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600" l’arte e le incredibili vite di 34 diverse artiste vengono oggi riscoperte attraverso oltre 130 opere, a testimonianza di un’intensa vitalità creativa tutta al femminile, in un singolare racconto di appassionanti storie di donne già "moderne". Vi sono le artiste più note ma anche quelle meno conosciute al grande pubblico; ci sono nuove scoperte, come la nobile romana Claudia del Bufalo,  che entra a far parte di questa storia dell’arte al femminile, e ci sono opere esposte per la prima volta come la Pala della Madonna dell’Itria di Sofonisba Anguissola, realizzata in Sicilia, a Paternò, nel 1578 e mai uscita prima d’ora dall’isola; così come lascia per la prima volta Palermo la pala di Rosalia Novelli Madonna Immacolata e san Francesco Borgia, unica opera certa dell’artista, del 1663, della Chiesa del Gesù di Casa Professa; o la tela Matrimonio mistico di Santa Caterina di Lucrezia Quistelli del  1576, della parrocchiale di Silvano Pietra presso Pavia.

Elisabetta Sirani, Venere e Amore
Sotto la curatela di Anna Maria Bava, Gioia Mori e  Alain Tapié, le opere selezionate per la mostra provengono da ben 67 diversi prestatori, tra cui - a livello nazionale - le gallerie degli Uffizi,  il Museo di Capodimonte, la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco, la Galleria nazionale dell’Umbria,  la Galleria Borghese, i Musei Reali di Torino e la Pinacoteca nazionale di Bologna e - dall’estero - dal Musée des Beaux Arts di Marsiglia e dal Muzeum  Narodowe di Poznan (Polonia). Figlie, mogli, sorelle di pittori, o a volte donne di religione: la mostra "Le Signore dell’Arte" presenta non solo la grandiosa abilità compositiva di queste pittrici, ma - attraverso il racconto delle storie personali - guarda  al ruolo da loro rivestito nella società del tempo, al successo raggiunto da alcune di esse presso le grandi corti internazionali, alla loro capacità di sapersi relazionare, distinguere e affermare trasformandosi in vere e proprie imprenditrici, e di sapersi  confrontare con i loro ideali e diversi stili di vita. Tra le eroine in mostra a Palazzo Reale domina per celebrità la figura di Artemisia Gentileschi: figlia di Orazio, icona di consapevolezza e rivolta, artista e imprenditrice, la sua arte rivaleggia con  quella degli stessi pittori uomini dell’epoca e il suo successo la porta allo scarto dalla sua categoria sociale; un esempio di lotta contro l'autorità e il potere artistico paterno, contro il confinamento riservato alle donne. Di Sofonisba Anguissola - cremonese che visse oltre dieci anni alla corte di Filippo II a Madrid, per poi spostarsi in Sicilia quando sposa il nobile Fabrizio Moncada, a Genova dopo il secondo matrimonio con Orazio Lomellini, e di nuovo  in Sicilia, dove ricevette la visita di Antoon van Dyck nel 1624 - saranno esposti capolavori assoluti come la Partita a scacchi (del 1555 e proveniente dal Muzeum Narodowe di Poznan, Polonia), la già citata Pala della Madonna dell’Itria (1578), che è stata oggetto di un importante restauro realizzato grazie alla collaborazione con il Museo civico Ala Ponzone di Cremona.

 

Ginevra Cantofoli, Giovane donna in vesti orientali
E ancora Lavinia Fontana - bolognese e figlia del pittore manierista Prospero Fontana -, che a 25 anni sposa il pittore imolese Giovan Paolo Zappi alla sola condizione di poter continuare a dipingere, facendo così del marito il proprio  assistente - in mostra  con 14 opere, tra cui l’Autoritratto nello studio (1579) degli Uffizi, la Consacrazione alla Vergine (1599) del Musée des Beaux-Arts di Marsiglia, e alcuni dipinti di soggetto mitologico di rara sensualità. E poi ancora la pittrice bolognese Elisabetta Sirani con potenti tele in cui sono raffigurati il coraggio femminile e la ribellione di fronte alla violenza maschile, come in Porzia che si ferisce alla coscia (1664) e in Timoclea uccide il capitano di Alessandro Magno (1659) del Museo di Capodimonte di Napoli;  Ginevra Cantofoli, con Giovane donna in vesti orientali (seconda metà del XVII); Fede Galizia con l’iconica Giuditta con la testa di Oloferne (1596); Giovanna Garzoni, altra modernissima donna che visse tra Venezia, Napoli, Parigi e Roma, in mostra con rare e preziose pergamene. Figlie, mogli, sorelle di pittori, o a volte donne di religione: l'esposizione presenta attraverso 5 sezioni non solo la grandiosa abilità compositiva di queste pittrici, ma - tramite il racconto delle loro  storie personali - guarda al ruolo da loro rivestito nella società del tempo, al successo raggiunto da alcune di esse presso le grandi corti internazionali, alla loro capacità di sapersi relazionare, distinguere e affermare trasformandosi in vere e proprie  imprenditrici, e di sapersi confrontare con i loro ideali e diversi stili di vita. Nomi altisonanti ma non solo: è posta in primissimo piano una costellazione di giovani talentuose che, seppur con storie e percorsi differenti, fanno comprendere come il ruolo  delle donne acquisito nel corso del XVI e XVII secolo non sia legato solo a singoli episodi sporadici o straordinari, ma è un fenomeno che abbraccia tutta l’Italia. Ognuna delle loro storie è un racconto avvincente, che parla di viaggi attraverso l’Italia e l’Europa o di lunghe clausure, di percorsi interrotti precocemente o di vite quasi centenarie, di produzioni artistiche prolifiche o limitate, di comportamenti trasgressivi o condotte morigerate. Autoritratti volitivi come segno della consapevolezza del loro ruolo di artiste, ritratti di intensa penetrazione psicologica, eroine dell’antichità come esempi di ribellione e forza d’animo, figure storiche mitologiche e allegoriche, composizioni naturalistiche o simboliche di fiori frutti e animali, scene religiose e mistiche che riflettono il complesso dibattito del tempo: ogni soggetto è accuratamente indagato dall’occhio attento delle artiste. I misteri della psiche, le virtù femminili, l’eroismo intimo e quotidiano, ma anche il pathos del tradimento, dell’inganno,  del pentimento: tutti i sentimenti sono svelati attraverso una poetica pittorica intensa e partecipata. Questo mondo complesso, affascinante e misterioso, viene presentato per la prima volta in Italia in una ricognizione ricca di scoperte e di nuove prospettive. La mostra presenta cinque sezioni in cui sono narrati diversi percorsi di formazione e di successo professionale. Main sponsor è Fondazione Bracco, da sempre attenta al mondo dell’arte e della scienza, con un forte focus sull’universo femminile. Special partner Ricola. L’evento è consigliato da Sky Arte. Il catalogo è edito da Skira.

Una mostra Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale, Arthemisia Arte e Cultura

A cura di Alain Tapié, Anna Maria Bava e Gioia Mori

Main sponsor Fondazione Bracco

Evento consigliato da Sky Arte

Catalogo Skira Editore

www.palazzorealemilano.it

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Didascalia completa delle immagini delle opere, dall'alto in basso:

1 - Elisabetta Sirani. Venere e Amore, 1664. Olio su tela, 101x85 cm. Collezione privata. Photo palazzoreale.it

2 - Ginevra Cantofoli. Giovane donna in vesti orientali, 1650 circa. Olio su tela, 65x50 cm. Padova, Museo d'arte Medioevale e Moderna, legato del Conte Leonardo Emo Capodilista, 1864. Photo palazzoreale.it