Omaggio a Venezia: riaperto il "Fondaco dei Tedeschi"

Photo "Fondaco dei Tedeschi" pagina Facebook
Riapre a Venezia il grande magazzino del lusso il "Fondaco dei Tedeschi", ricavato nel complesso rinascimentale a seguito della sapiente ristrutturazione finanziata dai nuovi proprietari del gruppo Benetton. Nonostante i turisti, soprattutto quelli orientali, non siano ancora tornati a popolare la Laguna, il Fondaco riapre in totale sicurezza, nel rispetto delle misure necessarie al distanziamento dettate dall’emergenza coronavirus. In prospettiva del rilancio di una città e del suo territorio la riapertura punta sul design e guarda all’artigianato locale.


All’interno delle rinomate vetrine del Fondaco sono esposte le creazioni di 12 designer che per vocazione si sono impegnati nello sviluppo di progetti aventi l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artigianale locale. Tra questi non potevano mancare le creazioni e i prodotti di Pieces of Venice a cui è stata dedicata la grande vetrina all’interno, molto visibile poiché si trova in prossimità della scala mobile. Alla cerimonia di apertura, oltre a Patrizia Moro, ceo del Fondaco, hanno presenziato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il co-fondatore Luciano Marson insieme a Karin Friebel della benefit company Pieces of Venice. Quest'ultima più che una impresa è, infatti, una storia d’amore che parla di bellezza, quella di una città unica e complessa, e che guarda al sociale.


Il progetto parte dal recupero dei detriti e legni galleggianti sul limitare del mare che vengono poi trasformati in pezzi unici da collezione e souvenir che trasmettono un grande senso di appartenenza ai luoghi da cui provengono. Il pubblico, nell’acquisto dell’oggetto, diventa protagonista di quella dolce rivoluzione mossa per riqualificare la città destinando a fini benefici parte del valore del prodotto acquistato. Perché tutto può diventare bellezza, anche il rifiuto abbandonato in Laguna. Un progetto mosso dall’amore per Venezia e dove il "saper fare artigiano" sottolinea l’unicità e quindi differenza. Dagli scarti del mare nascono piccole gondole, natanti, altalene e cavalli a dondolo, ma anche bastoni da passeggio e calzascarpe, pezzi esclusivi e dalla forte personalità in grado di evocare l’atmosfera e i profumi della Laguna. Ogni oggetto è associato ad un luogo della città e come il gioco dei puntini disegna un itinerario unico e fuori dal circuito di massa. Gran parte della produzione è affidata alla cooperativa sociale FUTURA, contribuendo a reintegrare nel mondo del lavoro 60 ragazzi disagiati.